Elezioni, ecco La Mia Empoli: "Contro Barnini, siamo la lista della rabbia"

Spunta una nuova lista, che si definisce "nata dalla rabbia, totalmente civica", nella geografia politica di Empoli in vista delle Amministrative 2019: si tratta di 'La Mia Empoli'. Una lista 'di sgambetto', più che di appoggio: non esprime un candidato sindaco e l'obiettivo dichiarato è quello di chiudere nel cassetto l'esperienza dell'Amministrazione di Brenda Barnini.  A comporla "sono tutti empolesi attivi in questa città in vari settori", alcuni dei quali provengono dall'esperienza del giornale Emporium, come il portavoce della lista Paolo Pianigiani e l'ex direttore Marco Zingoni, già dirigente di Confesercenti e patron della Reha. Poi tanta società civile, dal dipendente della pubblica amministrazione Elisabetta Giunti, l'infermiere Giacomo Maria Macchini, al membro di una ditta di trasporto pubblico Olinto Bertuccello, fino all'avvocato Andrea Capresi.

Obiettivo: Barnini a casa

Chiudere con il passato e fare uno sgambetto alla Barnini, questo l'obiettivo primario: "La nostra lista - spiega il portavoce Paolo Pianigiani - è nata per portare un vento nuovo di cambiamento in città. L'attuale governance al potere, che si ripropone riciclata e imperterrita e come se nulla fosse accaduto e accadesse in Italia e in Europa, è il nostro primo antagonista".

"Se questa è Empoli - spiega Elisabetta Giunti con un riferimento alla omonima lista che appoggia la Barnini - a noi non piace e la vogliamo diversa, la vogliamo migliorare. Noi siamo gli anonimi, la lista della pancia di Empoli"

Ma la volontà sembra più quella di chiudere non solo con l'esperienza Barnini, ma quella della sinistra in generale: "Riteniamo che dopo oltre 70 anni di politica legata non al territorio e ai cittadini, ma al partito dominante e imperante, sia indispensabile un cambiamento. Volti nuovi e idee nuove. Altrimenti non cambierà nulla".

Civismo di opposizione a destra: a dirlo è il programma

Insomma una lista "civica", la parola viene ribadita più volte, "che non si riconosce nei partiti in lizza", ma con tutti e due i piedi a destra. A dirlo, oltre alcuni slogan come "prima Empoli e gli empolesi" o citazioni di berlusconiana memoria, è il programma: si parla di "furti, le truffe, lo spaccio, gli episodi di violenza che si ripetono ogni giorno" e si collega questo aspetto alla questione dei migranti richiedendo nel rigo successivo "che gli Enti e le Associazioni che ospitano i migranti controllino e siano responsabili della loro condotta".

Nel programma c'è anche la volontà di riqualificare il centro che passa dall'introduzione di una 'residenza qualificata' che non faccia vivere in centro "solo bevitori di vino e di birra". Questo, tralasciando il problema giuridico di come stabilire la categoria 'bevitori di vino e birra', ha un preciso obiettivo se si osserva la tipologia prevalente di locatari del centro, ossia stranieri: la proposta va letta come l'introduzione di una pregiudiziale nell'affitto a soggetti non italiani ? (quanto questo sia costituzionalmente possibile dato il profilo discriminatorio di tale normativa è inoltre un problema che dovrà essere affrontato).

Infine si parla anche di 'registro bigenitoriale', ossia un sistema adottato anche in altre zone d'Italia in cui si concede più garanzie al genitore divorziato che non ha ottenuto la tutela del figlio, spesso il padre. Poi temi più 'locali', già nel programma del centrodestra di Poggianti, come il superamento del porta a porta e la creazione di isole ecologiche o il potenziamento della polizia municipale sul territorio di Empoli, riportando il comandante locale e chiudendo con "l'esperienza fallimentare dell'Unione dei Comuni".

Come si posiziona La Mia Empoli a due mesi dalle elezioni?

Insomma che lo sguardo sia rivolto a destra è chiaro, da qui il paradosso: perché non appoggiare il candidato del centrodestra Poggianti da subito? Probabilmente c'è la volontà di "valorizzare il profilo civico" da parte di una lista che rivendica di "non avere elementi che vogliono intraprendere la carriera politica e di agire per il solo bene di Empoli", una lista che vuole "fondarsi su un programma preciso " aperta a "dialogare con tutti coloro che vogliano farlo loro" partendo solo dall'antagonismo di fondo contro il PD. Una cosa è certa: senza un candidato la lista non può presentarsi alle elezioni, questo stabilisce la normativa che dagli anni '90 ha stabilito l'elezione 'diretta' del primo cittadino.

La sensazione è che la lista voglia 'saltare un turno', cioè aspettare il ballottaggio e avere la libertà di appoggiare il 'cavallo vincente' che secondo i loro calcoli potrebbe essere il centrodestra, ma anche il M5S. Strategia che si fonda sulla convinzione che "ci sarà un ballottaggio" e che sia il centrodestra che i grillini possano essere un interlocutore valido per il programma presentato (che la sinistra possa condividere i punti della lista è francamente impossibile). Il punto è che senza candidato la lista è 'zoppa', quindi o si sta cercando un nome o è plausibile che quello di oggi sia stato un sasso di voti lanciato nella politica empolese aspettando che qualcuno lo raccolga. Vedremo.

Referendum per lo stadio e abbattere il Palazzo delle Esposizioni

Nel programma (che alleghiamo in fondo all'articolo nella sua stesura completa), ci sono altri punti di rilievo: c'è un progetto per abbattere il Palazzo delle Esposizioni e creare un parcheggio multipiano con albergo e spazi dedicati "all'attività che attualmente viene svolta anche dalle associazioni".

Al centro anche la proposta di una consultazione popolare sul tema dello stadio "perché si tratta di un argomento troppo importante per essere deciso solo da i soliti tre".

"A Empoli - spiega Zingoni - abbiamo una realtà calcistica che riesce frequentemente a stare in serie A, ma il calcio non è l'unico sport in una città. L'idea dello stadio stadio, ovunque sia realizzata, deve essere discussa non solo dall'Amministrazione e interessi privati, ma anche tra i cittadini". E proprio in tema di sport la lista intende valorizzare anche altre discipline, con l'obiettivo di creare un "Centro polisportivo che risponda a tutte le parti della città".

L'idea della consultazione si lega ad un più ampio progetto di coinvolgimento della popolazione nelle scelte, superando di fatto le associazioni di categoria: tanto il tema stadio, quanto quello degli eventi del centro "va verificata tra la gente non solo negli uffici comunali", ed è proprio un ex dirigente di Confesercenti, Zingoni, che spiega che "un conto è parlare con le associazioni di categoria che hanno riferimenti diversi da quelli degli empolesi. Senza sminuire il loro ruolo ma la rappresentanza va data ai cittadini, la cittadinanza deve potersi esprimere. Spesso le associazioni di categoria fanno interessi diversi da quelli della gente". Insomma la valutazione degli eventi e delle scelte "andrebbe fatta tra la gente", non nei palazzi: questo il duro attacco lanciato alle associazioni di categoria e all'Amministrazione comunale.

Via i dossi dalle strade

Al centro c'è la sanità con un piano di potenziamento del servizio e delle stretture dedicate e anche un modello di "cultura diffusa" che sta caro ai membri della lista, oltre all'idea di una città "dedossizzata", ossia l'eliminazione di tutti i dossi presenti in quanto "ostacolano l'intervento delle ambulanze" arrivando a sostenere che la loro presenza è "un tentativo di omicidio, perché un secondo in quei casi può essere fatale". Tra i progetti anche la ristrutturazione di porta Pisana, "cavallo di battaglia culturale della nostra lista", come spiega Pianigiani. Infine nel programma c'è l'intenzione di creare una camera arbitrale, un soggetto privato in grado in pochi mesi di risolvere contenziosi giudiziari che ora vanno demandati ad un giudice, questo per aiutare soprattutto "professionisti e imprenditori".

IL PROGRAMMA COMPLETO

Chi siamo
Siamo empolesi, attivi da sempre in questa città, in vari settori. Non ci riconosciamo nei partiti in lizza per queste elezioni amministrative. Vogliamo dire la nostra e far sentire la nostra voce, forte e chiara, nella pubblica amministrazione che sarà eletta. La nostra è una Lista CIVICA.

Cosa proponiamo
Proponiamo cose semplici, soluzioni a problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Talmente semplici che i politici trascurano perché non li ritengono importanti, avendo altro a cui pensare.

La CULTURA è il manifesto del nostro programma, perché partiamo dal principio che senza radici e storia, la nostra comunità sarebbe assurdamente vuota ed inutile.
Vogliamo parlare di Cultura diffusa, non di eventi più o meno casuali che non lasciano traccia nella mente e nella fantasia delle persone.
La nostra è una città che si sta spengendo. Alla base delle nostre proposte e dei nostri progetti c'è forte la volontà e la voglia di coinvolgere la cittadinanza tutta, certi che la partecipazione di chi ha voglia di sentirsi empolese, vada oltre l'appartenenza ad un partito o a un movimento nazionale: a questo serve la nostra Lista Civica “La Mia Empoli”; pensare e operare per Empoli e il suo territorio senza condizionamenti di partiti e di politici.
Tutti sono benvenuti se condividono i nostri progetti: vogliamo però essere chiari su un punto, l'attuale governance al potere, che si ripropone riciclata e imperterrita e come se nulla fosse accaduto e accadesse in Italia e in Europa, è il nostro primo antagonista, perché riteniamo che dopo oltre 70 anni di politica legata non al territorio e ai cittadini, ma al partito dominante e imperante, sia indispensabile un cambiamento. Volti nuovi e idee nuove. Altrimenti non cambierà nulla.
Noi sentiamo la necessità di voltare pagina e pensare a Empoli, ai suoi cittadini, alle sue imprese, alle sue Associazioni, senza sempre mettere davanti gli interessi di un partito politico: prima quello che serve a Empoli; poi del resto ne parliamo.

Ma entriamo nei dettagli:

Avremo grande attenzione ad iniziative che prendano in considerazione i problemi degli ANZIANI, a partire dalla casa, con interventi sull'edilizia agevolata per far si che ogni anziano abbia la giusta soluzione, pensando ad iniziative che prevedano appartamenti protetti e assistiti; trasporti e parcheggi con soluzioni che possano permettere agli anziani di usufruire di servizi idonei ad una vivibilità della città e delle sue iniziative.

LA SANITA’: necessità e soluzioni.
Il nodo centrale è la attivazione completa del blocco H (il vecchio ospedale parzialmente ristrutturato e fermo da molti anni). La completa attivazione del blocco H composto di 7 piani con ambienti a piano terra in passato utilizzati per la rianimazione e la cardiologia e con la presenza di sale operatorie permetterebbe di portarci tutte le attività attualmente decentrate nella zona empolese (centro direzionale via dei cappuccini, distretto Empoli di via Rozzalupi, centro di formazione di Sovigliana) e la Dialisi/Nefrolgia attualmente a San Miniato alto.
Permetterebbe inoltre il pieno utilizzo delle sale operatorie venendo meno la necessità di effettuare interventi in convenzione con case di cura private.
La centralizzazione di queste strutture/servizi nel blocco H permetterebbe un risparmio economico di affitti e spese di gestione che consentirebbero di affrontare e sostenere le spese di mantenimento dello stesso blocco H. Alternative concrete del resto non ci sono e la prospettiva sarebbe quella di lasciare tutto com’è attualmente, cioè una “cattedrale nel deserto” gettando così al vento tutti i soldi fino ad oggi spesi con un progressivo degrado delle strutture attuali.
La centralizzazione dei servizi sanitari in unica zona con notevole affluenza di cittadini richiede ovviamente una ristrutturazione completa della viabilità dell’intero quartiere: con senso unico lungo viale Boccaccio in direzione Avane-Centro, con una corsia dedicata all’ospedale ed al PS e l’altra corsia al transito ed ai residenti, una rotonda all’incrocio fra viale Boccaccio e la statale, la creazione di una strada che colleghi direttamente il parcheggio più lontano con l’ospedale (parallelo all’argine), una modifica dell’attuale entrata/uscita del parcheggio multipiano.
Il punto nevralgico del servizio ospedaliero è certamente il PS a cui accedono moltissimi cittadini anche per la mancata completa attivazione delle case della salute.
Indispensabile l’aumento dei locali dedicati al PS per evitare le barelle nel corridoio che annullano qualsiasi Privacy. La situazione è totalmente indecente e non più sopportabile. Nell’attesa della realizzazione del blocco H il PS potrebbe utilizzare almeno i locali posti al 1º piano accanto al c3, utilizzati come studi dai direttori di struttura.
Non meno importante è la formazione del personale medico ed infermieristico che deve essere integrato con personale esperto. Non possiamo lasciare questo servizio essenziale a personale con poca esperienza, pena andare incontro a errori diagnostici che poi si ripercuoteranno sul sistema sanitario con richiesta di danni e cause penali.
Utilizzo completo della professionalità del personale infermieristico con individuazione ed utilizzo di settori di autonomia e gestione diretta dei pazienti.
Oltre ai problemi strutturali, indispensabili per avere luoghi dove praticare la sanità, occorre avere un personale adeguato in termini di numero e di professionalità per dare una risposta efficace ed il più possibile efficiente e quindi contenere le liste di attesa.
Impiego delle strutture radiologiche ospedaliere anche nei giorni festivi con incentivazioni al personale presente o assunzione di personale a progetto.
Convenzioni con privati per effettuare i servizi diagnostici.
Accordi con associazioni del 3º settore per coinvolgerle nella effettuazioni di prelievi e nella gestione delle cure palliative domiciliari.
L’aumento della vita media, della aspettativa di vita e la denatalità rendono la popolazione empolese sempre più vecchia, sola e bisognosa di assistenza. Indispensabile pertanto pensare ad una assistenza domiciliare diffusa sia con personale di base che dove necessario con il supporto infermieristico. Non possiamo pensare di aumentare più di tanto i centri residenziali che oggi sono diventati delle vere e proprie cliniche per lungo degenti. Potenziamento della struttura già esistente che si occupa della continuità ospedale-territorio, con personale medico ed infermieristico dedicato in modo da concordare ed organizzare una dimissione ospedaliera ed una successiva continuità di assistenza sanitaria nel territorio e ridurre i nuovi ricoveri o i ri-ricoveri.
Istituzione della figura dell’ infermiere di quartiere che conosca e gestisca le situazioni sanitarie locali in collaborazione con il MMG e l’ospedale.
Creare case-famiglia di quartiere dove piccole comunità di 6-8 anziani in sufficienti condizioni di salute, possono vivere insieme, aiutarsi a vicenda ed avere un supporto per una assistenza di base.

La VIABILITA' cittadina va ridisegnata; dobbiamo individuare soluzioni perché i piccoli sottopassi ferroviari rimangano un ricordo, per il transito veicolare; possono al massimo restare come passaggi pedonali o ciclabili. Dobbiamo pensare a sovrappassi o a sottopassi in grado di eliminare la divisione in due parti della Città, divisa dalla Ferrovia.
Il TRASPORTO PUBBLICO va ripensato con l'utilizzo di piccoli mezzi informatizzati ed ecologici, in collaborazione con il mondo dei servizi pubblici e dei tassisti individuando soluzioni per giungere a dare un servizio che possa essere utilizzato da più cittadini e in modo più soddisfacente, trovando soluzioni per le persone con difficoltà, che devono essere aiutate.

Vorremmo attivare un PROGETTO ECOLOGICO che preveda in massima parte la metanizzazione degli automezzi circolanti in città, per abbattere l'inquinamento, attraverso un progetto di incentivazione di soluzioni meno inquinanti. Creazione di ISOLE ECOLOGICHE in luoghi strategici della città, per evitare o almeno ridurre l’abbandono seriale dei rifiuti. Chiederemo un contributo per chi deve provvedere allo smaltimento dell’Eternit.

Spesso si parla di favorire l'uso delle biciclette e si pensa ai percorsi ciclabili come prima cosa; certo sono importanti, ma è come avere tanti binari senza stazioni, che obbligatoriamente devono essere posizionate in modo strategico. Noi vogliamo tornare a vedere i due PARCHEGGI BICI che erano al servizio della città, prima che si decidesse di farla diventare altro, per cui un parcheggio coperto e custodito alla stazione ferroviaria e uno in prossimità del Centro Storico.

Abbiamo il dovere di pensare alle emergenze e alla salvaguardia della vita dei nostri cittadini, per cui non possiamo continuare a mantenere in città degli strumenti portatori di morte come i dossi stradali, molti non sanno l'importanza di guadagnare secondi e minuti per far giungere i mezzi di soccorso in caso di necessità. I mezzi di soccorso sono costretti a rallentamenti sui dossi che determinano ritardi nell'arrivo sul posto dove serve il soccorso; dobbiamo trovare modi alternativi, ma sicuramente Empoli dovrà essere una città DEDOSSIZZATA in favore della vita.

Indispensabile pensare a soluzioni per le NUOVE REALTA' FAMILIARI che si formano con la separazione dei genitori, abbiamo il dovere di dare soluzioni a queste nuove forme di famiglia che sono una realtà che non possiamo trascurare, iniziando dal registro comunale della bigenitorialità come punto di partenza per confrontarci ed individuare forme adeguate di sostegno.

Dobbiamo fare in modo che ASEV non sia più solo uno strumento di formazione generica sulla base di bandi facilmente finanziati, ma un vero strumento di sostegno all'occupazione locale, in collaborazione con le aziende del territorio. Dobbiamo formare le figure professionali necessarie alle esigenze delle nostre aziende.
Riconosciamo che Asev è una bella realtà, che va orientata in modo diverso a supporto e sostegno dell'economia locale, molto più di quanto sia stato fatto fino ad oggi.

Vogliamo ritrovare i nostri VIGILI URBANI; con il loro Comandante e un numero di addetti previsti dai regolamenti. Quando serviranno ci saranno: abbiamo la necessità e la voglia di tornare a vedere le nostre pattuglie, volti conosciuti a cui poter affidare la soluzione delle quotidianità cittadine. L’unione dei comuni è una esperienza fallimentare, vogliamo che sia chiusa.

La SICUREZZA. Troppi sono i furti, le truffe, lo spaccio, gli episodi di violenza che si ripetono ogni giorno. A mali estremi, estremi rimedi. Controllo del territorio, verificare che gli Enti e le Associazioni che ospitano i migranti controllino e siano responsabili della loro condotta, in modo che non finiscano come troppe volte succede a incrementare lo spaccio e la prostituzione. Riteniamo il tanto sventolato controllo del territorio una soluzione buona per i campi scout estivi. Non certo per una città complessa come Empoli e le sue periferie.

Le IMPRESE: sviluppare la formazione scuola - lavoro in cooperazione con le imprese locali per la qualificazione di personale specializzato tra i cittadini di EMPOLI. Struttura che formi secondo le reali necessità del tessuto imprenditoriale locale, portando al miglioramento ed al mantenimento di quelle capacità tecniche, produttive ed artigianali che ci invidiano nel mondo. Occupazione e im-presa non sono concorrenti ma alleati.

La GIUSTIZIA: il biglietto da visita di un polo produttivo passa per i tempi della giustizia.
Proponiamo la creazione di una camera arbitrale locale per arbitrati amministrati a costi ragionevoli. (Tempi di decisione definitiva circa 6 mesi).

Vogliamo affrontare il problema della POVERTA' in maniera diversa dalla semplice assistenza, perché vogliamo intraprendere iniziative per rimuovere ciò che provoca la povertà e senza guardare orizzonti lontani, crediamo che a Empoli possa essere possibile, con la grande tradizione imprenditoriale che ha caratterizzato e caratterizza ancora la nostra zona.

Una città senza un CENTRO STORICO VIVO nasce già morta, per cui dobbiamo favorirne la residenza qualificata, attraverso un capillare controllo dei nuovi residenti. Occorre favorire il piccolo artigianato in Centro e dobbiamo dare servizi al Commercio, come ad esempio i parcheggi. Occorre penalizzare fortemente i parcheggi selvaggi, garantendo allo stesso tempo soluzioni gratuite e vicine.
Devono essere pensate e realizzate iniziative che favoriscano gli Imprenditori e i cittadini Empolesi in primo luogo; non vogliamo essere una piazza dove tutti vengono per far affari e poi se ne vanno con i soldi, lasciando un obolo per il comune e tanta spazzatura.
Abbiamo la necessità che i soldi vengano spesi e rispesi sul nostro territorio, prima Empoli e gli Empolesi, poi se ne parla.

Il Calcio inorgoglisce molti empolesi, perciò è giusto individuare una soluzione idonea allo stadio, ma allo stesso tempo non esiste solo il calcio, perciò la soluzione per lo STADIO non può essere decisa dai maggiorenti di Partito in collaborazione con chi ha interessi diversi a quelli della città.
La soluzione va individuata per la soddisfazione di tutti o quantomeno della maggioranza, per cui è indispensabile, dopo una presentazione delle varie soluzioni possibili, che la cittadinanza sia coinvolta con una consultazione popolare per individuare la più consona alla maggioranza dei cittadini. Inoltre lo sport non è solo calcio, per cui dobbiamo pensare ad un centro polifunzionale per gli sport, per far si che tante discipline sportive possano essere possibili nel nostro comune, senza veder migrare in altre destinazioni praticanti e appassionati di sport minori per numero di atleti e di pubblico, ma non per importanza.

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI, va semplicemente abbattuto, perché così com'è non serve a nulla; quello spazio deve diventare in primo luogo un Megaparcheggio Multipiano ad uso del Centro Storico, all'interno della progettazione potranno trovare spazio un Albergo, un Centro Servizi che comprenda una nuova sede per le Associazioni attualmente ospitate nei vecchi locali.

Per la nostra LISTA CIVICA “LA MIA EMPOLI” questi sono gli argomenti qualificanti per il nostro futuro vivere insieme: non vogliamo parlare di politiche nazionali, noi siamo interessati a far tornare Empoli una città che inorgoglisce i suoi abitanti per il suo modo unico e particolare di essere vissuta.

Giovanni Mennillo

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