Brenda Barnini: «Non possiamo dimenticare a cosa l’uomo è potuto arrivare creando industrie di morte»
Tanti gli studenti presenti alla commemorazione che ogni 8 marzo si svolge a Empoli, nell’anniversario della deportazione di 55 cittadini nei campi di sterminio nazifascisti. Anche in questo venerdì, per il 75° anniversario di quella drammatica pagina della storia, per la quale la Città ha recentemente ricevuto la Medaglia d’Oro al Merito Civile dalla Presidenza della Repubblica Italiana, numerosi sono stati i presenti alla cerimonia.
La mattinata è cominciata con la santa messa officiata dal Proposto di Empoli don Guido Engels nella chiesa della Madonna del Pozzo, in piazza della Vittoria, alla presenza delle massime cariche delle Forze dell’Ordine, ai rappresentanti di Comuni limitrofi come Vinci, Montespertoli, Castelfiorentino e Montelupo Fiorentino, alle associazioni dei Carabinieri, Aned, Anpi, Spi-Cgil di Empoli, ai molti cittadini e familiari dei cari scomparsi in quei lager, fra di loro il consigliere regionale Enrico Sostegni e il senatore Dario Parrini.
Presenti le classi terze della scuola secondaria di primo grado ‘Busoni’ 3H 3I 3M 3N e la 4BL del liceo ‘Pontormo’ aderenti al progetto comunale ‘Investire in democrazia’.
La cerimonia è stata l’occasione per rinnovare il gemellaggio con la cittadina austriaca di St. Georgen/Gusen. Anche in questi giorni una delegazione è arrivata dall’Austria per rinnovare il rapporto di amicizia che unisce le due città.
Dopo la messa il corteo ha raggiunto il Monumento del ricordo all’ex Vetreria Taddei, in Largo 8 Marzo del ’44 dove è proseguita la celebrazione della giornata con la deposizione della corona di alloro alla targa in memoria dei cittadini deportati. Un grande momento di commozione quando Maria Teresa Delogu, della compagnia teatrale Giallomare, ha letto un breve brano in italiano e tedesco tratto dal Diario di Etty Hillesum, con l’accompagnamento musicale di Elena Rocchini degli ArchiMossi del Cam (Centro Attività Musicali Empoli), per il quale era presente anche il trombettista Giuseppe Alberti, per le note del Silenzio.
A parlare il sindaco del Comune di Empoli, Brenda Barnini: «Dopo 75 anni è ancora importante ricordare come tanti nostri concittadini, civili, innocenti, furono portati via, letteralmente strappati via alle loro famiglie. Trovarono la morte nei campi di sterminio nazisti. La presenza degli studenti è fondamentale perché oggi più che mai per le generazioni più giovani devono conoscere e ricordare cosa è stato, come la mente dell'uomo e le sue ideologie hanno potuto calpestare la dignità delle persone, e come ancora oggi bisogna stare molto, molto attenti ai venti che soffiano e che vorrebbero fare di ogni diversità una colpa. Io personalmente partecipai a 13 anni a un Viaggio della Memoria in quei luoghi, in quelle industrie di morte. Un’esperienza che mi cambiò la vita e che mi fece decidere di impegnarmi nella società civile. Inoltre è bello che siano con noi anche gli amici austriaci di Gusen: due anni fa abbiamo rinnovato questo patto di gemellaggio che era stato sottoscritto venti anni fa per la prima volta ed è un bel modo per dimostrare concretamente come vivere in Europa oggi significhi vivere in una Europa di pace dove servono ponti e non muri».
ERIC WAHL, sindaco di Sankt Georgen Gusen -
«Non possiamo cancellare i crimini, possiamo fare memoria, trarre conclusioni per il presente e per il nostro futuro. Dobbiamo assumerci la responsabilità di lottare per la democrazia, la diversità, l'uguaglianza, non per l'esclusione ma per l'arricchimento. Viviamo in una Europa in cui il populismo di destra ha tanti nuovi seguaci che vogliono escludere, infondere paure negli altri. Nell'anno di memoria 2018 uno scrittore ha detto che il male è sempre arrivato a piccoli passi. Dobbiamo lottare, rivolgerci contro chi è intollerante quando ci sono persone che muoiono su una barca in mare».
ALESSIO MANTELLASSI, presidente Aned (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) di Empoli
«Dobbiamo ringraziare gli ex deportati che hanno raccontato per tanti le loro esperienze, e allo stesso modo i familiari di quelle persone deportate. Sono storie che umanizzano quei numeri ed è grazie a loro che teniamo alta la memoria. Partecipare significa fare cittadinanza attiva, significa che giornate come questa devono essere una festa di tutti, dove riconosciamo nell’identità della nostra città. Come empolesi democratici. Quello sciopero del 4 marzo ’44 fu il punto di arrivo di persone che non avevano mai piegato la testa».
IL GEMELLAGGIO - St. Georgen an der Gusen è gemellato dal 1997 con Empoli. Il paese austriaco ospitava un campo di sterminio nazista. Da quel gemellaggio è nato il seme che negli ultimi 20 anni ha fatto sbocciare il progetto ‘Investire in Democrazia’ che coinvolge ogni anno decine di studenti, alcuni dei quali partecipano anche ai Viaggi della Memoria.
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa
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