Legittima difesa, Giorgio Beretta ne parla a Vinci: "Reati in diminuzione. Se passa legge boom di omicidi"

La nuova legge sulla legittima difesa ci renderà davvero più sicuri? A questa domanda si è provato a rispondere ieri sera al Circolo Arci di Petroio a Vinci con l'analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni, Giorgio Beretta, ricercatore presso l'Osservatorio permanente sulle armi leggere e politiche di sicurezza e difesa (Opal) di Brescia. A moderare l'incontro il giornalista di gonews.it, Giovanni Mennillo.

"Sempre più spesso fatti di cronaca evidenziano aggressioni e violenze perpetrate da criminali", queste le premesse allegate al progetto di legge, ma a guardare bene la normativa è costruita su basi fragilissime. A dirlo sono i numeri: come mostrato da Beretta durante l'incontro, infatti, tutti i reati in Italia sono nella media europea e negli ultimi anni sono diminuiti.

"Questi sono dati ufficiali disponibili a tutti - spiega Beretta - ma nessuno lo dice. I numeri di reati è perfettamente nella media europea, ma il Governo preferisce alimentare l'insicurezza e fa una norma partendo da un'analisi sbagliata"

Ma mentre la legge si regge su un'analisi "sbagliata", l'impatto potrebbe creare una bomba sociale: "In Italia - spiega Beretta - è molto semplice ottenere un'arma, spesso nascondendola dietro una licenza sportiva, e questo rende la legge pericolosa. La maggior parte degli omicidi sono infatti omicidi di prossimità, cioè realizzati nel nucleo familiare o in risse, non a scopo criminoso. Questo significa che se facciamo passare il messaggio che è possibile possedere un'arma sarà più facile usarla, anche per uccidere la moglie o un vicino fastidioso. Inoltre se la soglia di pericolosità di un 'colpo' aumenta perché più persone sono armate è ovvio che anche i ladri si armeranno e saranno pronti ad adeguarsi. Stiamo creando un pericolo sociale, la stima è che gli omicidi potrebbero avere un boom: su circa 6000 tra furti e rapine i morti nel 2017 sono stati 16, immaginate cosa potrebbe accadere se anche solo 1/3 di quei 6000 colpi finisse con qualche colpo sparato.

Quale quindi la soluzione? Secondo Beretta "se si vuol far passare questa legge serve una decisa restrizione e regolamentazione delle licenze per armi, questa è una necessità, ma il governo non sembra intenzionato a cambiare la normativa"

Quando si parla di legittima difesa spesso si considera la discussione da un punto di vista privatistico, come qualcosa che riguarda unicamente il soggetto che ha il diritto di difendere una sua proprietà. Ma quel gesto ha un enorme valore sociale: la sicurezza non è un tema né di destra, né di sinistra, ma perno dello stato di diritto moderno che si costruisce sull'esclusivo "monopolio della violenza legittima". Se passa l'idea che lo stato non può difendere i suoi cittadini e che ognuno ha il diritto di farsi giustizia da solo il patto sociale rischia di rompersi nelle sue fondamenta. Discutere della legge sulla legittima difesa, quindi, non significa unicamente dibattere di un istituto giuridico, ma figurarsi l'idea di società in cui vogliamo vivere.

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