Il Movimento 5 Stelle Pontedera ha affidato all’unanimità a Fabiola Toncelli il compito di traghettarli verso la vittoria alle prossime amministrative. In attesa dell’ufficialità che dovrebbe giungere in tempi brevi, la candidata si presenta attraverso un comunicato stampa. Non appena arriverà la certificazione, nel rispetto dei tempi procedurali, convocheremo una conferenza stampa.
Lei commenta: "Sono nata a Pontedera nel 1980; risiedo in centro nell’abitazione che i miei genitori, originari di La Rotta, acquistarono dopo la mia nascita. Sono sposata con Alessio e mamma di due bambini: Brando e Nina, ai quali ho scelto di dedicarmi dopo essermi laureata da studente lavoratore con il massimo dei voti, prima in Scienze Politiche Internazionali e successivamente in Relazioni Internazionali. Sono stata eletta in Consiglio Comunale nel 2014 ed in questi anni unitamente al Capogruppo Andrea Paolucci abbiamo lavorato uniti da un rapporto di profonda stima, affetto e reciproco rispetto. Ad Andrea, alla sua sincera amicizia, devo molto; allo stesso modo, sento di dover restituire agli attivisti del nostro folto e variegato gruppo: persone capaci, volenterose e perbene: donne eccezionali, giovani studenti, stimati professionisti, semplici cittadini uniti da una tenace volontà di rinnovamento. Un gruppo che dietro le quinte sta svolgendo un lavoro prezioso, che mi ha sempre sostenuta e stimolata fino a promuovere all’unanimità la mia candidatura. Una fiducia assolutamente ricambiata e la consapevolezza di poter contare su una squadra valida e coesa mi ha portato ad accettare un’investitura della quale sento intimamente tutto l’onore e l’onere. Tutto devo alla mia amata città e ai miei concittadini. Mio concittadino è colui che ha nel cuore Treggiaia, I Fabbri, La Rotta, Montecastello, Il Romito, Gello, La Borra, Pardossi, Santa Lucia, come e quanto Pontedera.
La nostra bella città ha urgente necessità di invertire la rotta, sollevare la testa, rialzarsi. Ritrovare l’orgoglio e la fierezza di essere Pontaderesi, recuperando quel senso di appartenenza e di identità che ci rende comunità. Per riuscirci occorre partire dalle sue numerose frazioni e dalle sempre più desolate, trascurate e abbandonate periferie urbane ridotte a ghetti o quartieri dormitorio.
Inclusività è la parola chiave: torneremo ad essere comunità se sapremo essere inclusivi: verso le periferie, verso la disabilità, verso la povertà, verso le donne, verso gli anziani, verso i bambini e verso gli animali; inclusivi e aperti all’arricchimento che deriva dalla diversità, imparando ad apprezzarne la meraviglia. È tempo di reagire rimettendo in moo quei circoli virtuosi che hanno come presupposto la fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni e di chi le amministra: occorre rigore e fermezza nel contrastare l’operato di chiunque agisca al di fuori dell’inviolabile perimetro della legalità e nessuna indulgenza nei confronti di chi oltraggia le regole del vivere civile.
Per essere inclusivi urge ritrovare in ognuno di noi il rispetto del bene comune che scaturisce da quel senso di appartenenza eroso da una classe politica egemone, che ha permeato qualunque ambito della società civile, amministrando la cosa pubblica come fosse proprietà privata, dividendo dapprima i cittadini tra fedeli al partito o estranei allo stesso e successivamente, quando le risorse non hanno più consentito di fungere da collocamento, andando a creare nuovi serbatoi elettorali, implementando politiche buoniste le quali anziché creare integrazione, sono state fatalmente lesive, contribuendo ad innalzare muri che hanno ulteriormente minato il senso di appartenenza ed il tessuto sociale della nostra comunità mettendoci gli uni contro gli altri.
La Pontedera che vorrei è possibile: una città verde, pulita, decorosa, nella quale la gestione della sanità sia prioritaria e scevra da condizionamenti politici, dove non spiccano opere faraoniche ma caratterizzata da manutenzioni programmate, puntuali e costanti. Una Pontedera che incentivi e valorizzi il commercio, liberandolo da una burocrazia elefantiaca e deprimente valorizzando l’iniziativa privata oggi oppressa da odiosi balzelli.
Pretendo una città sicura, capace di vincere la paura attraverso legalità e cultura. Una città sostenibile e meritocratica nella quale le ideologie vecchie lascino spazio alle idee nuove, governata attraverso la partecipazione diretta in assoluta trasparenza. Una città nella quale ognuno, entrando in comune si senta finalmente a casa propria".
Fabiola Toncelli, M5S Pontedera
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