L’amministrazione comunale ricorderà con una serie di iniziativa il musicista Gialdino Gialdini, morto cento anni fa a Pescia, dove era nato nel 1842. Gialdini, valente compositore e musicista studiò a Firenze sotto la guida di Teodulo Mabellini. Il 5 marzo 1868, con Rosmunda (tragedia lirica composta da un prologo e due atti) vinse il premio alla migliore opera. Nel 1883 fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia per aver sostenuto all'estero la musica italiana. Nel 1889 diresse Lohengrin di Richard Wagner a Bologna. Nel settembre del 1904 divenne il direttore artistico del Conservatorio Giuseppe Verdi di Trieste, città appartenente all'allora Impero austro-ungarico. Nel maggio del 1915, quando l'Italia entrò in guerra contro l'Austria, dovette lasciare Trieste e fu costretto a rinunciare all'incarico di direttore artistico nel teatro triestino. In quell'anno fece ritorno alla nativa Pescia dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
A Pescia dedicò la sua attività nell’allora banda musicale che poi fu intitolata all’illustre concittadino del quale il Museo della Banda conserva diversi cimeli.
Il comune e l’associazione musicale “G. Gialdini” , con lo scopo di celebrare tale ricorrenza, istituiranno un apposito comitato al quale saranno chiamate a partecipare le associazioni del comune di Pescia e comunque personalità e enti rappresentativi nel campo musicale per organizzare un calendario di eventi che sarà ufficialmente presentato nella prima metà di aprile, presso la Limonaia di Villa Sismondi durante un incontro , dal titolo “Ricordando Gialdino Gialdini” aperto alla cittadinanza.iI ciclo di eventi a cui lavoreranno i componenti del comitato si concluderà nel 2021 con i festeggiamenti del duecentenario della banda.
“Ricordare Gialdino Gialdini significa non perdere la memoria di un pesciatino illustre, amante della musica, che ha ottenuto grandi riconoscimenti per la sua arte – commenta il vicesindaco e assessore alla cultura della giunta Giurlani, Guja Guidi-. Il ciclo di eventi che abbiamo intenzione di proporre vogliono rendere omaggio alla sua figura ma anche celebrare una istituzione come la banda musicale che fra poco festeggerà il bicentenario, una realtà molto attuale e presente nelle occasioni importanti della città”.
“Alle ore 24 del 24 aprile 1821 giunse a Pescia il nuovo Vicario regio Ludovico Baldini e la Banda Cittadina andò a Palazzo a fargli varie sinfonie”. Così viene infatti citata per la prima volta la Banda Civica Gialdino Gialdini di Pescia, le cui origini però si farebbero addirittura risalire alla fine del Settecento, quando si hanno notizie che in città operasse la cosiddetta «Banda Militare».
Sicuramente composta da suonatori paesani che a necessità scortavano le personalità in visita alla città, o prendevano parte alle manifestazioni pubbliche civili e religiose, della banda di Pescia è curioso come ancora oggi se ne possa conoscere l'uniforme originale: «composta da vestito lungo scarlatto filettato di nero con bottoni dorati, pantaloni turchino chiaro filettati di scarlatto, cappello a lucerna bassa all'inglese con piccolo pennacchio bianco-rosso».Il corpo musicale, durante il corso della sua storia, ha approfondito e eseguito un repertorio che spaziava e spazia tutt'oggi dalle sinfonie delle opere di Rossini (Il barbiere di Siviglia, L'Italiana in Algeri) alle sinfonie delle opere verdiane fino ai brani estratti dalle opere liriche a cui vanno aggiunte marce sinfoniche, brillanti marce per cortei, marce religiose e inni per processioni fino alle marce funebri. Ancora oggi la banda è viva e presente sul territorio pesciatino, a cui dedica la sua attività e da cui è fortemente riconosciuta.
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