“Dopo anni di silenzio il sovrintendente Muzzi interviene ormai quasi quotidianamente sulla questione delle bancarelle del Duomo prendendosi anche la licenza di individuare in autonomia destinazioni alternative e addirittura di scegliere le tipologie di merce da vendere. Ci pare che questi aspetti siano ancora di competenza del Comune attraverso i propri strumenti regolamentari e non della Sovrintendenza”. Simone Romoli, responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord, torna sulla questione del rientro dei banchi di piazza Manin all’interno dell’area monumentale contestando la posizione del sovrintendente. “Il sovrintendente – dice ancora – ci pare faccia un po’ di confusione sia sulle proprie funzioni che sui regolamenti che disciplinano il commercio ambulante. Per questo crediamo sia quanto mai necessario e urgente che il sindaco Michele Conti come già annunciato, provveda a disconoscere il protocollo firmato dall’ex sindaco Filippeschi, sovrintendente e Regione che vieta il rientro delle bancarelle in piazza dei Miracoli. Da lì si avvii il percorso per un nuovo accordo che tenga conto veramente delle normative in vigore”. Romoli entra nel dettaglio: “Il sovrintendente continua a parlare di leggi che impediscono il rientro in piazza. Ma dimentica che l’ultima parola spetta al Comune attraverso il proprio piano del commercio per le attività già presenti. È lo stesso ex ministro Ornaghi a ricordarlo nella sua circolare. Se poi la decisione di Palazzo Gambacorti non sarà gradita, potrà sempre fare ricorso. Non spetta certo a lui indicare una nuova sede anche perché, sempre secondo la legge, questa deve essere eventualmente di pari valore. Ed il parcheggio scambiatore di via Pietrasantina non lo è certamente. A tale proposito falsa è l’affermazione che le conclusioni del comitato avevano indicato quell’area come soluzione definitiva. Poi la questione della merceologia – incalza Romoli -. Non spetta al sovrintendente giudicare la merceologia di un mercato. Comunque anche in questo caso vogliamo tranquillizzarlo perché le leggi già esistono e rimaniamo basiti che il sovrintendente non le conosca. Il nuovo codice del commercio della Regione prevede all'articolo 37 proprio che “nel caso di posteggi dislocati nei centri storici o in aree aventi valore storico, archeologico, artistico e ambientale, anche l’assunzione dell’impegno da parte del soggetto candidato a rendere compatibile il servizio commerciale con la funzione e la tutela territoriale e, pertanto, a rispettare le eventuali condizioni particolari, ivi comprese quelle correlate alla tipologia dei prodotti offerti in vendita e alle caratteristiche della struttura utilizzata”. Tutti aspetti già messi nero su bianco nell’attuale piano del commercio del Comune di Pisa. E pensare che nell’ultima riunione del comitato interistituzionale del decoro qualcuno dichiarò che era impossibile disciplinare la merceologia, affermazione che è stata messa anche a verbale”. La conclusione del responsabile area pisana di Confesercenti Toscana Nord. “Mai come adesso siamo vicini ad una soluzione, dopo che la politica ha finalmente messo da parte i pregiudizi. Ridiscutiamo quindi quell’accordo del febbraio 2018, costruito su una conoscenza sommaria delle normative commerciali, alla luce delle novità di queste ultime settimane. Ognuno rispettando i propri confini ed i propri compiti, e allargando il comitato alla partecipazione delle associazioni di categoria”.
Fonte: Ufficio stampa
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