Alle prime luci dell’alba, cinquanta militari della Compagnia CC di Montecatini Terme, coadiuvati da personale del Comando Provinciale di Pistoia e del Nucleo Cinofili di Pisa, hanno dato esecuzione a dodici ordinanze di custodia cautelare ( sei in carcere, quattro agli arresti domiciliari e due divieti di dimora nella provincia di Pistoia), emesse dal GIP del Tribunale di Pistoia, Patrizia Martucci, a carico di altrettante persone (undici di nazionalità nigeriana e una di nazionalità albanese), indagate per spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’attività investigativa, denominata “Carapace”, condotta dai carabinieri di Montecatini Terme, si è sviluppata dal novembre del 2017 al febbraio del 2018 ed è‘ stata diretta dal PM Linda Gambassi. Scaturisce da varie segnalazioni di cittadini di Montecatini Terme, in particolare da alcuni genitori, che in attesa dell’uscita dei propri figli da una delle scuole primarie della città sita in via Lucchese, avevano notavano un inusuale e consistente andirivieni di stranieri e locali, che si trattenevano giusto il tempo di scambiarsi qualcosa all’interno di un piccolo parco pubblico adiacente al plesso scolastico.
I primi accertamenti svolti hanno immediatamente chiarito agli inquirenti quale fosse la natura degli scambi e le investigazioni successive, che si sono giovate di una lunga serie di pazienti servizi sul campo ma anche di intercettazioni telefoniche, hanno evidenziato l’ampia rete di spaccio condotta da cittadini nigeriani da tempo domiciliati in Valdinievole e alcune persone di origine albanese. Il bacino d’utenza, costituito nella totalità da soggetti maggiorenni, si è rivelato quanto mai vario e trasversale e sono state individuati anche altri luoghi ove il sodalizio operava, a Ponte Buggianese e a Pescia. L’indagine ha permesso di quantificare in circa 2500 le cessioni di stupefacente, prevalentemente eroina e marijuana, per un controvalore di circa centomila euro.
La banda si serviva, come base logistica, di due appartamenti, ubicati nei comuni di Montecatini Terme e Ponte Buggianese, ove dimoravano molti degli indagati, e dove avveniva il confezionamento delle dosi da destinare alla vendita al dettaglio. I militari della compagnia di Montecatini nel 2018 fecero un irruzione in entrambe le “basi” della banda procedendo all’arresto di 5 persone e recuperando varie dosi di eroina e denaro contante provento dell’illecita attività. Una particolarità emersa nel corso delle indagini è quella relativa al modus operandi mediante il quale avveniva lo scambio delle dosi fra spacciatore ed acquirente. Dopo avere concordato telefonicamente quantità, tipologia di stupefacente e luogo d’incontro, lo spacciatore occultava la dose in bocca e la passava simulando un bacio nella bocca dell’acquirente, al fine di cautelarsi da eventuali controlli a sorpresa delle forze dell’ordine. Per permettere l’ingestione dell’involucro limitando i rischi di corrosione e quindi di avvelenamento, gli spacciatori avevano ideato un confezionamento delle dosi a più strati di diversi materiali: nylon, carta assorbente, pellicola in cellophane. Proprio la particolare modalità di confezionamento che rendeva la dose simile alla corazza dei crostacei, ha suggerito il nome “Carapace” dell’indagine.
Le attività compiute oggi nella fase esecutiva dell’operazione hanno consentito di applicare per quattro indagati la custodia cautelare nei carceri di Pistoia e Prato, e sottoporre agli arresti domiciliari un quinto indagato. Nel corso delle investigazioni sono state recuperate una quarantina di dosi di eroina, sessanta di marijuana, circa tremila euro in contanti e sono stati segnalati al servizio tossicodipendenze della Prefettura diciotto assuntori.
Nelle operazioni odierne effettuate con l’ausilio di una unità del Nucleo cinofili di San Rossore, sono state recuperate una quarantina di dosi di marijuana, circa mille euro in contanti e venti cellulari nelle due abitazioni di Ponte Buggianese e Montecatini oggetto dell’indagine.
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