"Non sappiamo di fronte a chi l' Amministrazione Comunale di San Miniato, unico soggetto al momento impegnato nella campagna elettorale a favore del candidato Giglioli, senta il bisogno di difendere l'importanza di Cuoiodepur. Non certo di fronte a noi. Noi consideriamo Cuoiodepur un patrimonio fondamentale per il nostro Comune e per il nostro comprensorio. Ne dipende la compatibilità della nostra industria conciaria con la salvaguardia della salute dei cittadini, con l'equilibrio ecologico del sistema dell'Arno e con le normative vigenti. E ne dipende la possibilità dei nostri prodotti di garantire quella qualità etica che è indispensabile per competere nei settori dell'alta qualità. Ne dipendono in definitiva lo sviluppo e l'occupazione nel settore industriale.
Siamo ben consapevoli che non si tratta ancora di fatti giudiziariamente accertati, e speriamo che ci possano essere chiarimenti rassicuranti. Ma se così non fosse ci sarebbero cose gravi da correggere e problemi seri da risolvere proprio per garantire lo sviluppo, la sua qualità e l'occupazione. Pensiamo che la nostra preoccupazione sia condivisa da lavoratori e imprenditori.
Noi vorremmo sapere a che punto è l'attuazione del progetto Tubone, se lo si ritiene ancora attuale nelle dimensioni in cui è stato progettato, e siamo comunque favorevoli a che venga realizzata l'adduzione dei liquami necessari per rispettare i parametri di legge del BOD e del COD. Ma non ci sembra proprio il caso di importare dall'esterno, magari su gomma e per pure finalità di profitto, rifiuti, reflui e liquami che non hanno assolutamente la finalità di ottimizzare il processo di depurazione, e anzi lo mettono in difficoltà.
E non possiamo non rilevare come l'Amministrazione Comunale uscente, che nella gestione dell'impianto ha più di qualche responsabilità, al di là delle sviolinate e delle invettive, nel merito di tutto questo non dice una parola.
In una situazione del genere è dalla parte dello sviluppo chi si preoccupa, chi vuole capire quali sono le criticità e cercare soluzioni, non chi mostra di non preoccuparsi, e crede evidentemente che scrollare le spalle e nascondere la polvere sotto il tappeto sia la strada giusta. Dobbiamo proprio pensare di essere gli unici che si preoccupano per una questione che riguarda il futuro del distretto conciario della nostra zona? Non staremo al gioco di chi vuole strumentalizzare la nostra posizione per mettere l’imprenditoria contro il Comitato CambiaMenti; conosciamo bene le difficoltà che i nostri imprenditori trovano quotidianamente in un mercato globale sempre più competitivo. Per questo ribadiamo la nostra disponibilità a costruire con tutti gli attori interessati un modello d’imprenditoria virtuoso che possa nei prossimi anni lavorare in maniera sinergica con il territorio e le comunità. Se vogliamo che i nostri prodotti rimangano competitivi ed appetibili è necessario che insieme ad essi venga venduto tutto il sistema produttivo".
Comitato CambiaMenti
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