"Su sollecitazione di alcuni cittadini ho verificato che Benito Mussolini è ancora cittadino onorario del Comune di Empoli. Cittadinanza concessa con voto del Consiglio comunale il 24 maggio del 1924 a Empoli come nel resto dei comuni italiani". Lo spiega il sindaco di Empoli Brenda Barnini in un post su Facebook. "Credo proprio - prosegue - che sia arrivato il momento di chiedere al Consiglio Comunale di votare una delibera di revoca di questa cittadinanza. Empoli medaglia d'oro al merito civile per il contributo dato alla Resistenza e alla Liberazione non può avere tra i suoi cittadini onorari - nemmeno post morte- il Duce, il capostipite del fascismo, il dittatore che portò l'Italia in guerra dalla parte sbagliata, che introdusse le leggi razziali, perseguitò i liberi cittadini perché si opponevano al regime".
E continua: "E per chi pensa che sia tempo buttato via, un gesto insignificante e inutile rispondo prima: svegliatevi! Guardatevi attorno, leggete la cronaca, anche oggi l'episodio di un maestro a Foligno che ridicolizza un bambino di colore di fronte ai suoi compagni di classe. Non sono più casi isolati di idioti ma evidenti spie di un clima politico che mai come oggi nella storia repubblicana aveva riportato e legittimato parole, idee e atteggiamenti fascisti. La banalità del male comincia sempre così e poi distrugge il senso dell'umanità. Empoli non deve dimenticare la sua storia e ancora oggi può scegliere da che parte stare".
Il plauso del Pd
Jacopo Mazzantini, capogruppo Pd in consiglio comunale e a Empoli, e Lorenzo Cei, segretario Pd Empoli, intervengono sulla decisione del sindaco Brenda Barnini di portare alla prossima seduta del consiglio comunale una delibera con la quale si revochi la cittadinanza a Benito Mussolini, concessa il 24 maggio del 1924, come nel resto dei comuni italiani: “I rigurgiti fascisti che, sempre più frequenti, violentemente, stanno occupando le cronache dei media nazionali e locali richiede fermezza e atti che prendano di petto una pericolosa deriva che in tempi relativamente brevi il nostro Paese ha intrapreso.
Per questi motivi abbiamo accolto e sostenuto sin da subito l'intenzione preannunciata dal sindaco. Troppi sono stati gli episodi che anche nella nostra città hanno offeso la memoria cittadina e sebbene l'amministrazione comunale, le forze sociali e dell'associazionismo si siano sempre fatte trovare pronte a manifestare e mobilitare la nostra città ed il territorio contro atti che non potevano e non dovevano essere sottovalutati o derubricati a ragazzata, siamo persuasi che occorra anche un segnale dal forte valore simbolico come quello annunciato dal nostro sindaco.
Ciò che preoccupa di più, infatti, di questo risorgente fascismo e nazismo non è tanto o non è solo la violenza contro chi porta avanti battaglie di civiltà e per i diritti, ma soprattutto il conformismo di chi si sente di nuovo in pieno diritto di agire alla luce del sole, ossia è il ritorno di una destra fascista che si sente nel pieno diritto di cittadinanza democratica.
Noi abbiamo il dovere, come partito, come membri delle istituzioni ma anche come singoli cittadini, di difendere i valori della Resistenza e della nostra Costituzione, la memoria e la storia della nostra città”.
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