Domani, domenica 10 febbraio 2019, ricorre il Giorno del Ricordo. La drammatica storia di 28 mila italiani che lasciarono in massa Pola il 10 febbraio 1947, nel giorno in cui l'Italia, firmando da sconfitta i trattati di Parigi, cedette le loro terre e le loro case alla Jugoslavia del Maresciallo Tito. Le immagini in bianco e nero documentano vite imballate in fretta e caricate sui carri diretti al porto. Vetrine infrante, finestre e porte lasciate spalancate. L'importante era partire e farlo subito. Per fuggire da una terra diventata straniera, per sfuggire a una pulizia etnica fatta di lapidazioni, deportazioni, foibe. Voragini carsiche dentro cui sparirono in migliaia, gettati vivi o morti legati a gruppi per i polsi col fil di ferro.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Anche il Comune di Empoli vuole ricordare quelle vittime. A metà delle scale che portano alla biblioteca comunale ‘Renato Fucini’ la classica vetrina è stata dedicata a pubblicazioni, immagini e libri che trattano delle foibe.
Inoltre è stato organizzato un incontro di approfondimento, a scopo divulgativo, rivolto a tutta la cittadinanza, previsto martedì 12 febbraio, alle 18, al Museo del Vetro.
Interverrà Matteo Mazzoni, direttore Istituto Storico della Resistenza Toscano, con un contributo dal titolo ‘Un confine difficile: nazionalismi, guerre, foibe, esodo’.
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa
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