Il Seminario Vescovile e la chiesa del Ss.mo Crocifisso di San Miniato si rinnovano: nella sede della Fondazione Crsm a Palazzo Grifoni monsignor Andrea Migliavacca ha esposto i progetti assieme al presidente della fondazione Gianfranco Rossi e il dg Credit Agricole Massimo Cerbai. Le due istituzioni hanno contribuito in modo significativo assieme alla diocesi di San Miniato per intervenire in sinergia con questi interventi.
Per la chiesa del Ss.mo Crocifisso verrà ripristinata la facciata, con fragilità diffuse sull'intonaco, e la scalinata, attualmente in degrado ma punto turistico di passaggio molto importante.
Nell'ampio Seminario Vescovile si procederà al restauro degli affreschi della facciata, colpita dell'umidità, e anche negli interni. Le molte camere presenti diverranno rifugio temporaneo per opere di carità (sfratto, sistemazioni d'emergenza) e accoglienza di pellegrini. Nell'edificio sotto la parte coperta di via Vittime del Duomo troverà spazio il Consultorio familiare diocesano, al momento con sede a San Romano.
Il presidente Rossi: "La nostra fondazione nasce circa 200 anni fa per volontà di Torello Pierazzi, in futuro vescovo di San Miniato, e negli ultimi 10 anni ha erogato solo per la città 1,5 milioni di euro. Non ci sono edifici storici, dalla chiesa di Santa Caterina fino alla Torre di Matilde, che non abbiano visto un intervento della fondazione".
Il dg Cerbai: "Questo progetto e il loro finanziamento mostra cosa sappiamo fare insieme. Quando vengono resi operativi progetti concreti come questo, il beneficio è di tutti. Nell'ultimo anno abbiamo voluto che la Fondazione potesse avere il ruolo fondamentale che ha sempre avuto nel passato".
La chiesa del Santissimo Crocifisso
Il progetto originario di recupero prevede un contributo della diocesi e dell'8x1000, con una percentuale di quest'ultimo del 60%. La Fondazione e Crédit Agricole interverranno con due tranche per due anni con un totale di 90mila euro. Il totale dell'ammontare è di 300mila euro circa, 60mila di questi solo per la scalinata.
Il restauratore di elementi lapidei Massimo Moretti ha elencato i dettagli degli interventi: "Nel complesso monumentale troviamo gli scalini in pietra arenaria con molti muschi e licheni, alcune parti inoltre sono disgregate. Interverremo con la pulizia e stuccheremo le fessure per proteggere la scalinata dagli accessi dell'acqua. Pensiamo di chiudere l'accesso a pezzi per poter continuare a fruire del passaggio. Oltre alla parete a bugnato, le statue dei santi Pietro e Paolo ai due lati della scalinata hanno un nucleo in terracotta con la ricostruzione in cemento dei primi del '900. Interverremo per rimuovere il cemento lasciando la statua senza pericoli che possa cedere". Le due statue sono già state sottoposte a restauro da Moretti stesso negli scorsi anni dopo atti di vandalismo.
"Siamo stati stimolati a intervenire sulla scalinata anche dai social - ha commentato il vescovo Migliavacca, che proprio sulla realtà dei social ha dedicato l'incontro con i giornalisti di mercoledì 6 febbraio -, è una realtà in degrado ma il suo rilievo turistico è importante, collega la Torre di Matilde con il municipio ed è una zona di passaggio turistico importante".
Il Seminario Vescovile
Per il Seminario sono diversi gli interventi. Fondazione e banca porteranno in due anni un totale di 122mila euro di contributo, due tranche da 40mila euro ciascuna per i lavori interni e 42mila euro per la facciata. Per gli spazi del consultorio (250 mq) con accesso da via Vittime del Duomo (nei locali dell'ex tipografia Palagini, oggi sede provvisoria dei materiali della Filarmonica 'Verdi') serviranno 125mila euro. Per il primo piano, dove verranno allestite le 10 camere, quanto dovuto è più oneroso: 230mila euro per gli 800 mq, buona parte di questi per fare l'impianto luce e riscaldamento praticamente partendo da zero.
Partiamo dalla facciata, parla la restauratrice Lidia Cinelli: "Serviranno circa 2-3 mesi di lavori che dovranno essere compiuti tra primavera ed estate, è il periodo migliore per interventi di questo tipo. Faremo questo lavoro a step. Ci serviremo di una piattaforma mobile per la parte alta, mentre nella zona vicino all'ingresso degli uffici del Dramma Popolare dovremo utilizzare un ponteggio fisso di 8 metri di larghezza per l'erosione importante dell'intonaco. Si trovano sulla facciate pitture del '700 già restaurate in passato ma su cui è necessario tornare sopra".
L'architetto Silvia Lenzi ha invece spiegato i lavori all'interno: "Il Seminario, nato nel 1650 per volontà del vescovo Picchi, recupera l'antica cittadella che si ergeva a fianco del Duomo di San Miniato. Interverremo per un ascensore che porti fino al secondo piano e anche sull'ampio terrazzo che dà sulla vallata a sud. I servizi igienici del primo piano, dove troveranno posto le camere già strutturate, saranno agibili anche per i disabili. Le 10 camere non saranno solo 'singole' ma potranno accogliere anche più di un ospite. Infine nell'antica cappella del Seminario in futuro potrà nascere uno spazio con il restauro e il recupero".
Nel nuovo consultorio i lavori saranno di adeguamento dei locali pre-esistenti, con l'abbattimento dei servizi sanitari esistenti al centro dell'immobile per ricostruire l'antica corte, oggi coperta. Due gli ingressi, uno sul retro del parcheggio apposito per i disabili.
Il nuovo volto di San Miniato
I lavori partiranno dopo l'ok della Soprintendenza ai Beni Culturali ed è giusto credere che non prima dell'estate 2019 arriverà l'ok a questi interventi. La geografia del centro storico cambierà con una parte della città dedicata alla residenza dei pellegrini (il nuovo Seminario, l'Ostello San Miniato di piazza Mazzini, il complesso dell'ex convento dei Francescani), proprio lungo il tracciato della via Francigena.
In più, si valorizza un complesso che è a pochi passi dai Loggiati di San Domenico, la cui via Ser Ridolfo è in corso di ripavimentazione in queste settimane (e sul quale gonews.it ha lanciato il sondaggio di questa settimana). A tal proposito, è intervenuto anche l'assessore ai lavori pubblici Marzia Fattori, ringraziando le istituzioni per tali interventi che "aumentano il valore della città non solo per i turisti ma pure per i residenti".
Elia Billero
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