'Dove bisogna stare', Daniele Gaglianone presenta a Firenze il suo nuovo documentario

Un film che si oppone alla retorica dell'invasione e della chiusura sul tema Migranti giovedì 7 febbraio, Cinema La Compagnia (via Cavour 50/rosso, Firenze)

Arriva al cinema La Compagnia di Firenze, giovedì 7 febbraio (ore 21.00) in anteprima toscana, il documentario di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli, Dove bisogna stare. Ad introdurre il film in sala, il regista Daniele Gaglianone, noto al pubblico per i suoi film I nostri anni – presentato al Torino Film Festival e a Cannes - Ruggine e La mia classe – entrambi presentati con successo al festival di Venezia – e per il suo lavoro di documentarista, nel quale spicca il film Rata nece biti (La guerra non ci sarà), presentato al 61º Festival del Film di Locarno, vincitore del Premio Speciale della Giuria al 26° Torino Film Festival e del David di Donatello 2009 per il miglior documentario di lungometraggio. Il documentario Dove bisogna stare inverte il senso di marcia della nazione, dai toni sempre più allarmistici e ostili, da parte dei media, sulla presenza di migranti nel nostro paese, che fa spesso riferimento ad una imminente invasione e ai pericoli per la sicurezza delle persone. Dove bisogna stare racconta infatti le storie di Georgia, ventiseienne, che faceva la segretaria e un giorno, alla stazione della sua città, Como, si è trovata davanti ad un accampamento improvvisato con un centinaio di migranti e ha pensato di spendere una settimana delle sue ferie per dare una mano, ed oggi è ancora lì; e poi Lorena, una psicoterapeuta in pensione a Pordenone; Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza. Persone molto diverse tra loro, per età e estrazione sociale, che hanno però una cosa in comune: l'essersi trovate di fronte ad una situazione di marginalità, di esclusione, di caos e sofferenza, e non aver voltato lo sguardo. Sono infatti rimaste lì, dove sentivano che c'era bisogno di loro. “Questo documentario – afferma Daniele Gaglianone - racconta di una possibile risposta a questi tempi cupi. Non racconta l’immigrazione dal punto di vista di chi sceglie di partire o è costretto a farlo: è innanzitutto un film su di noi, sulla nostra capacità di confrontarci con il mondo e di condividerne il destino”. Elena, Georgia, Jessica, Lorena danno la speranza per provare ad uscire assieme dai problemi e dalle tensioni causate da un fenomeno epocale come le migrazioni, fenomeno che fa emergere con forza le contraddizioni e le ingiustizie della nostra società.

Fonte: Fondazione Sistema Toscana - Ufficio Stampa

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