Un atto violento a cui ancora oggi vengono sottoposte oltre 200 milioni di donne in 30 Paesi. Anche l’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia, aderisce alla Giornata Mondiale contro contro l’infibulazione e le mutilazioni genitali femminili (MGF), che ricorre ogni anno il 6 febbraio. L’Onu ha fissato la messa al bando totale delle MGF entro il 2030 ma resta ancora tanto da fare per debellare questa pratica attorno alla quale aleggia una vera e propria ritualità. E che tocca anche il nostro Paese perché anche le bambine e le ragazze che vivono sul nostro territorio rischiano di essere sottoposte a mutilazioni genitali nel momento in cui tornano nel loro paese per far visita ai parenti.
«Quello delle MGF è un tema che i professionisti sanitari devono conoscere sia per poter essere accanto alle donne che hanno subito questa pratica sia per agire facendo prevenzione perché questa non sia ripetuta sulle giovani – commentano dall’Opi Firenze-Pistoia -. Proprio in questo senso lo scorso dicembre abbiamo promosso, in collaborazione con l’associazione Nosotras, un corso di formazione sul tema delle pratiche di mutilazione genitale femminile, con l’obbiettivo di contribuire alla prevenzione e all’eliminazione delle MGF. Crediamo sia necessario instillare tra infermieri e professionisti sanitari una cultura di approccio al fenomeno capace di mettere in primo piano la tutela dei diritti e della salute di donne e bambine».
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