Continua il tour della “commissione d’inchiesta in merito alle discariche sotto sequestro e al ciclo dei rifiuti”, presieduta da Giacomo Giannarelli (M5S), che ha in programma una serie di sopralluoghi. Dopo la visita di questa mattina, lunedì 4 febbraio, alla sede della Sistemi Biologici srl, gestore dell'impianto di compostaggio di Tana Termini, è stata la volta di Pistoiambiente, a Serravalle Pistoiese, gestore della discarica del Cassero sequestrata nel 2014 a seguito di un incendio e riaperta lo scorso aprile su decisione del Tribunale del riesame di Pistoia. Il sito è adibito allo smaltimento di rifiuti speciali provenienti da circa 40 ditte per lo più tra centro e nord Italia, si estende su una superficie di 16 ettari, è attiva dal 4 aprile 1991 e ad oggi sono stati colmati i due terzi dei 3milioni e 1mila mc. autorizzati. Dopo il dissequestro, la società di gestione ha chiesto e ottenuto dalla Regione l’autorizzazione a riprendere la regolare attività.
Nel corso della riunione che ha preceduto il sopralluogo è stata ripercorsa la storia della società nata per gestire impianti di trattamento e smaltimento rifiuti. Il polo di PistoiAmbiente, all’interno di un’area di circa 20 ettari, lavora “in forza di un’Aia (l’Autorizzazione integrata ambientale, ndr) che recentemente è stata sottoposta a procedura di rinnovo conclusasi con il rilascio e con scadenza al 2029”.
Il polo si compone di una discarica per rifiuti non pericolosi e di un impianto di depurazione di liquidi non pericolosi. L’impianto di depurazione è a servizio della discarica per il trattamento del percolato prodotto.
Su domanda del vicepresidente della commissione Francesco Gazzetti (Pd), è stato ricordato il sequestro, il dissequestro e la notifica alla società, da parte della magistratura, di capi d’accusa tra cui violazione di alcune prescrizioni antincendio. Secondo gli esponenti della società (erano presenti il presidente Alfio Fedi, il direttore tecnico Michele Menichetti e l’ingegner Luigi Boeri, consulente esterno) il maxi incendio di rifiuti speciali, in particolare pulper, ovvero scarti di cartiera, che ha distrutto oltre un ettaro della cosiddetta “parte in coltivazione”, la zona dove ogni giorno vengono depositati e pressati i rifiuti, “è opera di un intervento esterno. L’impianto aveva una serie di strumenti antincendio addirittura in eccesso rispetto alla normativa ed era presidiato”. “Siamo fiduciosi – hanno dichiarato – intanto la discarica ha un sistema di video sorveglianza all’avanguardia e che non ha eguali in Toscana”.
Il tema della normativa antincendio in discarica è stato più volte sollevato in commissione durante le audizioni e sarà sicuramente un capitolo importante della relazione finale della commissione, come più volte ricordato dal vicepresidente Gazzetti.
Fonte: Regione Toscana
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