Durante i colloqui dello scorso 3 febbraio la congiunta di un detenuto nordafricano avrebbe ceduto all’uomo sostanze stupefacenti nella sala adibita ai colloqui. Il gesto non è sfuggito agli agenti della polizia penitenziaria i quali nel corso delle verifiche hanno rinvenuto lo stupefacente in possesso del recluso che è stato deferito all’autorità giudiziaria.
L’episodio verificatosi nel penitenziario Le Sughere di Livorno è analogo al precedente del 18 gennaio scorso quando un detenuto di nazionalità italiana avvalendosi della complicità della compagna aveva tentato di eludere i controlli per introdurre in carcere sostanze stupefacenti.
Nel commentare la notizia attraverso il segretario interregionale del Co.s.p. di Toscana e Umbria, Santo Di Pasquale, il segretario nazionale Domenico Mastrulli, oltre a sottolineare l’immediato intervento degli agenti di polizia penitenziaria in un quadro di condizioni lavorative estremamente critiche ha chiesto alle direzioni competenti distrettuali e nazionali il trasferimento dei soggetti interessati.
Ciò – ha aggiunto Mastrulli – si rende necessario al fine di affermare la presenza delle Istituzioni in un sistema carcerario spesso dimenticato da tutti. Non dimentichiamo le violazioni contrattuali, la mancata erogazione degli straordinari, le pessime condizioni strutturali e il degrado del carcere livornese che rendono gravoso il lavoro della polizia penitenziaria in un clima di sofferenza e di sacrifici.
Fonte: Ufficio Stampa Nazionale Co.s.p.
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