Università di medicina, concorsi truccati. Saccardi: "Non riguardano il sistema sanitario"

Stefania Saccardi

“La questione riguarda essenzialmente l’Università di Firenze, non il sistema sanitario della Regione toscana”. Ha sintetizzato così l’assessore regionale alla salute Stefania Saccardi  la sua risposta ad un’interrogazione del portavoce dell’opposizione Jacopo Alberti  sull’inchiesta della Procura e della Guardia di Finanza di Firenze su concorsi truccati in diverse discipline della facoltà di Medicina dell’Università degli studi di Firenze. Tra gli indagati, accanto a professori universitari e nomi eccellenti non solo di Firenze, figurerebbero anche il direttore dell’Aou di Careggi, Rocco Damone, e colei che lo ha preceduto, dottoressa Monica Calamai, oggi direttrice tecnica dell’assessorato regionale alla salute.

L’assessore Saccardi ha precisato di non essere a conoscenza della situazione emersa dalle indagini in corso da circa un anno. “Si tratta di concorsi indetti e gestiti dall’Università, che ha regole proprie - ha affermato -. L’unico interesse della Regione e dell’Azienda è che dai concorsi escano i più bravi, perché mettono le mani sulle persone. Ognuno di noi ha interesse che i professionisti della sanità siano i più qualificati e competenti”. Al riguardo Saccardi ha rilevato che l’Azienda universitaria ospedaliera di Careggi ha reclutato ultimamente professionisti di grande valore, arrivati dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti, da altre aziende. “Anche in altre regioni ci sono episodi di malaffare che fanno capo a volte a singoli professionisti che non incidono sulla qualità complessiva del servizio sanitario. In Veneto e in Lombardia, ad esempio, a guida della Lega e del centrodestra – ha aggiunto – che esprimono una sanità di altissimo livello, episodi simili sono altrettanto numerosi”.

Insoddisfatto della risposta si è dichiarato il portavoce dell’opposizione. “I fatti ci dicono che non venivano scelti i migliori, ma i raccomandati – ha replicato Jacopo Alberti – Mi auguro che scatti un allarme rosso su tutte le aziende universitarie ospedaliere della Toscana per verificare se sono in corso dinamiche simili”.

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio stampa

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