Cittadinanza onoraria a Liliana Segre: approvata la mozione dal Consiglio comunale

Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità la mozione, primo firmatario il consigliere PD Leonardo Bieber, per conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre per l’opera di testimonianza e mantenimento della memoria della Shoah, di cui fu vittima, e l’impegno per i diritti umani e per la sua battaglia contro l'indifferenza.

“La Senatrice Segre con il suo impegno quotidiano ci ricorda quanto sia fondamentale conoscere e coltivare la memoria. Per la verità storica ma anche come monito contro l'indifferenza. Come ci ha detto anche il Presidente della Repubblica Mattarella al Quirinale durante la cerimonia dedicata al Giorno della Memoria, la “Shoa è un virus pronto a risvegliarsi, a colpire, a contagiare, a distruggere appena se ne ripresentino le condizioni”. Purtroppo – ha proseguito il consigliere Bieber – nelle nostre società ci sono focolai di odio che invece di essere eliminati, sopiti, vengono alimentati, sviluppati. Si rischia di fomentare la rabbia, spesso causata da tensioni sociali ed economiche, senza che poi venga correttamente canalizzata e indirizzata verso adeguate risposte, facendo credere che il benessere di un popolo possa coincidere con la negazione di ciò che è diverso”.

Al contrario, Liliana Segre ha continuato in tutti questi anni di figura pubblica a esaminare e scandagliare la storia e la contemporaneità promuovendo campagne per i diritti umani e per debellare il razzismo e l’antisemitismo che, secondo la Segre, “non sono mai sopiti, solo che si preferiva nel dopoguerra della ritrovata democrazia non esprimerlo. Oggi è passato tanto tempo, quasi tutti i testimoni sono morti e il razzismo è tornato fuori così come l’indifferenza generale, uguale oggi come allora quando i senza nome eravamo noi ebrei”.

“Dalla fine della seconda guerra mondiale – ha aggiunto Bieber – abbiamo detto tante volte “mai più” ma poi, spesso tra l'indifferenza dei popoli, abbiamo assistito ad immani tragedie: dal regime dittatoriale di Pinochet in Cile ai voli della morte dei Desaparecidos in Argentina, dal genocidio del Ruanda con oltre 1 milione di morti al conflitto in Medio Oriente, dalla guerra in Siria all'ex Jugoslavia dove sono state applicate, nel luglio del 1995 a Srebrenica, le stesse modalità di sterminio di massa accadute ad Auschwitz decenni prima, per non parlare del dramma dei migranti in merito al quale la Senatrice Segre più volte ha ricordato di essere stata anch'essa clandestina e richiedente asilo (che poi le fu negato e causa del successivo arresto).

Come ha detto Primo Levi, “Ciò che è accaduto, può accadere ancora”. Ecco perché tutti quanti siamo chiamati, come ci ricorda la Senatrice Segre, a lottare ogni giorno affinché certe tragedie non accadano mai più. Perché l'indifferenza della gente, che oggi come allora rischia di metterci davanti a violazioni dei diritti umani nel silenzio delle nostre comunità, non abbia mai il sopravvento rispetto ad un mondo basato sul rispetto, sul dialogo e sulla pace tra i popoli”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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