Si è conclusa questa mattina - con l’esecuzione di 12 misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze - una vasta operazione della Polizia di Stato che ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di stupefacenti dalla Spagna al nostro Paese.
Lo stupefacente, proveniente dalla penisola iberica, veniva introdotto nel territorio italiano attraverso la frontiera terrestre di Ventimiglia, occultato, talvolta, anche tra il carico degli autoarticolati. Nella maggior parte dei casi tuttavia, per non destare sospetti nelle forze dell’ordine, la droga veniva trasportata su auto con targhe inglesi, spagnole o francesi, con a bordo coppie di mezza età.
L’attività si inserisce in un’ampia indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Firenze, che ha portato complessivamente all’arresto di 26 persone, oltre al sequestro di quasi due quintali di droga.
Le indagini della Squadra Mobile di Firenze sono partite prendendo spunto da una serie di elementi emersi a seguito dell’arresto per droga di due cittadini italiani e al contestuale sequestro, nel dicembre 2016, di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
Approfondendo la vicenda, gli agenti della Sezione Antidroga sono riusciti ad individuare i presunti fornitori degli arrestati, ovvero alcuni soggetti ritenuti appartenenti ad una organizzazione criminale.
Già dai primi riscontri investigativi, nel mirino degli inquirenti era finito un cittadino albanese considerato ai vertici dell’organizzazione.
Una particolare caratteristica della stessa riguardava la questione del cosiddetto approvvigionamento dello stupefacente. I cittadini albanesi che ne facevano parte avrebbero preferito acquistare ed importare stupefacente dalla Spagna, qualitativamente superiore e con un principio attivo nettamente più elevato rispetto ad altre coltivazioni.
Tuttavia l’attività di contrasto delle forze dell’ordine si era fatta decisamente sentire nel tempo, con arresti di corrieri e sequestri di ingenti quantitativi di droga; l’organizzazione aveva infatti dovuto rivedere più volte le proprie abitudini, cercando sempre nuovi canali di approvvigionamento della droga.
Nel maggio del 2017, ad esempio, uno dei carichi destinati alla piazza fiorentina era stato intercettato dalla polizia francese. Gli agenti d’Oltralpe avevano fermato in Francia un camionista spagnolo di origine magrebine, scoprendo all’interno del mezzo 35 chili di marijuana e 14 di hashish.
Andato in fumo il prezioso carico, il capo del gruppo, questa volta, aveva individuato una nuova fonte di approvvigionamento di marijuana gestita in Andalusia.
A seguito poi dell’arresto - avvenuto a Bologna nel 2017 - di alcuni corrieri dalla Spagna e al sequestro di oltre trenta chili di marijuana, c’era stato un altro cambiamento di rotta, spostando ancora una volta il canale dell’approvvigionamento della droga.
Nel corso dell’attività sono stati individuati anche una serie di soggetti, prevalentemente di nazionalità italiana, che si sarebbero riforniti di marijuana (nell’ordine di alcuni chili a settimana) dall’organizzazione criminale fiorentina.
In conclusione, nel corso dell’intera indagine sono finite in manette 26 persone; sequestrati invece oltre 130 kg di marijuana, quasi 45 di hashish, 8 di cocaina, qualche altro grammo tra oppio e ketamina e una somma di denaro che si aggira intorno ai 180.000 euro in contanti.
Oggi la Polizia di Stato ha dato esecuzione a 12 misure cautelari e ad ulteriori 16 perquisizioni (personali e domiciliari) nei confronti dei soggetti che risultano aver contribuito, a vario titolo, a dare supporto all’organizzazione criminale.
Solo questa mattina, nel corso dell’attività, sono state arrestate in flagranza di reato altre 2 persone e sequestrati, 8 kg di cocaina, 30 di hashish, 100 piante di marijuana e circa 90.000 euro in contanti.
Marijuana 'pregiata' dalla Spagna: l'inchiesta partì da Empoli nel 2016
Il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo ha sottolineato "Nel traffico internazionale di stupefacenti Firenze e la Toscana non sono secondi a nessuno come luogo di transito e smercio, e questo contesto deve far riflettere anche le altre istituzioni sulla necessità di combattere il più possibile e con la maggiore efficacia il fenomeno della droga".
In concomitanza con gli arresti e le perquisizioni, solo la notte scorsa sono stati sequestrati 8 chili di cocaina, 30 chili di hashish, una serra con 100 piante di marijuana a Bologna, e 90mila euro in contanti. "Questo - evidenzia Crezzo- è un problema sociale per gli effetti devastanti sulla popolazione, e un problema economico perché i proventi illeciti di denaro vanno a inquinare l'economia locale". L'inchiesta denominata 'Shkolluar' ('luce' in albanese), prosegue Creazzo, ha consentito di "smantellare una potente organizzazione di albanesi e italiani che importava regolarmente dalla Spagna ingenti quantitativi" di droga.
L'inchiesta partì nel 2016 quando a Empoli fu arrestato un giovane con 3 chili di marijuana che secondo la polizia gli era stata procurata da un maestro di tennis de La Spezia. La polizia, ricostruendo i loro rapporti, ha individuato i due boss albanesi a cui faceva riferimento per gli approvvigionamenti.
Le indagini e le intercettazioni hanno permesso di portare a termine sequestri di droga a corrieri della banda, in particolare nel 2017. Un carico fu bloccato a Marsiglia nel maggio 2017: c'erano 35 chili di marijuana e 14 di hashish destinati alla piazza di Firenze. Al vertice dell'organizzazione c'era un albanese. Luogo di stoccaggio dello stupefacente proveniente dalla Spagna, un capannone di Scandicci.
Fonte: Squadra Mobile di Firenze
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