Dopo numerose sollecitazioni, l'assessora Cardia è finalmente intervenuta in Terza Commissione consiliare per spiegare perché la giunta ha deciso di sopprimere la sezione dei 3 anni alla scuola comunale dell'infanzia "Agazzi", nel quartiere dei Passi. Dietro argomentazioni "tecniche, che non riguardano la scuola comunale ma la scuola statale "Manzi", che potrebbe chiudere una sezione a fronte di un basso numero di iscritti, è emersa chiaramente la scelta politica di questa amministrazione di disinvestire dalle scuole comunali dell'infanzia e non garantire la continuità didattica da 0 a 6 anni.
Si tratta di una scelta grave, assunta senza nessun confronto né dentro né fuori il Consiglio Comunale, all'insaputa dei genitori, del Comitato di gestione, dei sindacati. La chiusura della sezione 3 anni apre, di fatto, la strada alla progressiva chiusura di tutta la scuola Agazzi, un presidio sociale fondamentale in un quartiere periferico come I Passi, molto apprezzato anche da famiglie che vivono in altre zone della città per il suo impianto pedagogico su sezioni omogene, per la presenza dell'asilo nido, per le sue strutture - come la palestra, la cucina interna e il giardino - per i suoi progetti, per la sua accessibilità. La chiusura crea inoltre problemi occupazionali, perché il personale ausiliario fornito da una cooperativa non può essere facilmente ricollocato.
Decisi a mantenere la sezione 3 anni ed a preservare il ruolo del Comune nell'educazione dell'infanzia, abbiamo presentato come Diritti in Comune, Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico un ordine del giorno in cui si impegnava la giunta a revocare la propria decisione. Al momento della votazione, però, la maggioranza ha fatto mancare il numero legale, evitando così di prendere posizione apertamente sulla linea dell'assessore Cardia. Per quanto ci riguarda, la battaglia per la difesa della sezione, della scuola "Agazzi" e del sistema delle scuole comunali dell'infanzia proseguirà, in città e nel prossimo Consiglio Comunale del 29 gennaio, in cui chiameremo la giunta e la maggioranza ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità. Se si vuole disinvestire dall'istruzione dell'infanzia, se non si vogliono fare le assunzioni necessarie per garantire la funzionalità delle scuole comunali preferendo assumere ad esempio altri vigili urbani, o se si vogliono dirottare le famiglie su servizi scolastici privati, si abbia il coraggio di spiegarlo al Consiglio Comunale e alla cittadinanza.
Federico Oliveri, Diritti in Comune
Gabriele Amore, M5S
Olivia Picchi, PD
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