Una mostra sui luoghi della memoria che va oltre la tecnica fotografica dando maggior spazio all’emotività e allo sconforto che questi tragici luoghi fanno insorgere in chi li visita.
Un grande fotografo una volta scrisse che se anche fossimo in tanti a fotografare lo stesso luogo nello stesso momento, le foto, sarebbero tutte diverse tra loro.
Ebbene, in questa mostra troverete la conferma di quanto detto. Un bianco e nero marcato da parte di Francesco Ruggeri che sicuramente rafforza il senso di angoscia del luogo e…un colore da parte di Marco Gabbuggiani che risalta l’assurda contraddizione di bellezza di questi luoghi. Assurda perché è inimmaginabile che luoghi tanto belli siano stati palcoscenico degli indescrivibili orrori e sofferenze che tutti conosciamo.
La mostra è composta da 4 pannelli di 8 foto ciascuno (più un quinto simbologico) che accompagnano il visitatore in una sorta di viaggio all’interno dei vari campi di concentramento. Non c’è una logica geografica ma… un percorrere quel tragico vivere che milioni di esseri umani hanno purtroppo subito per mano dei loro stessi simili.
Una mostra pensata fin dal primo campo di concentramento da noi visitato. Un pensiero che è diventato un bisogno fisico via via che la conoscenza aumentava. Si, perché tutti abbiamo letto e studiato quello che è accaduto in quegli anni ma nessuno può realmente immaginarlo e comprenderne le dimensioni se non recandosi nei campi di concentramento, toccando con mano i cimeli presenti quasi a rivivere le urla di dolore che riempivano l’aria di questi luoghi.
Per questo siamo assolutamente certi che una visita in questi luoghi sia realmente doverosa e che apra ulteriormente gli occhi di fronte a questa tragedia immane. Perché tutto questo non si ripeta mai più e perché questa…..rimanga in eterno una memoria che l’umanità non può davvero permettersi di perdere!
Fonte: Foto Club Vinci
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