14 arresti, 520 kg di marijuana e 18 Kg di cocaina sequestrati, 17 episodi di importazioni riscostruiti: è questo il bilancio dell’operazione denominata “BUSLIJNEN” (“autobus di linea” in lingua olandese), condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale Guardia di Finanza di Firenze che hanno anche eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di 11 soggetti indagati (3 dei quali erano stati già arrestati in flagranza di reato nel corso dell’indagine).
Nel corso della conferenza stampa, convocata per le ore 11.30 presso la Procura della Repubblica di Firenze, sono stati resi noti i dettagli dell'operazione internazionale, che ha visto gli uomini della Guardia di Finanza, impegnati in indagini durate più di tre anni.
In conferenza stampa, il Procuratore Capo della Procura di Firenze Giuseppe Creazzo, il Sost. Proc. Giulio Monferini, titolare delle indagini, il Tenente Colonnello Raimondo Galletta, e il Colonnello Carlo Levanti.
Avevano messo su uno spaccio internazionale che dal Sud-America passava per Olanda e Belgio per poi arrivare in Italia. In 14 sono stati arrestati, in gran parte albanesi, sono state arrestate ieri in Toscana, a Roma e in varie località della Lombardia. Dalle indagini si è scoperto che gli indagati facevano parte di una strutturata organizzazione malavitosa italo-albanese dedita al traffico internazionale di stupefacenti che nel tempo aveva importato nel nostro Paese ingenti quantità di cocaina e marijuana dal Belgio e dall'Olanda.
L’operazione ‘autobus di linea’ in olandese Bus Lijnen, ha portato all’arresto di 14 persone per traffico internazionale di stupefacenti e al sequestro di oltre 500 kg di marijuana e 18 chili di cocaina. Le indagini si sono mosse dalla Toscana grazie ai finanzieri del Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata guidati dal sostituto procuratore Giulio Monferini.
La droga viaggiava a bordo di bus di linea, da qui il nome dell’operazione, che viaggiavano tra Nord Europa e Italia. A capo dell’organizzazione malavitosa strutturata c’era un pregiudicato albanese che da Prato organizzava le spedizioni di droga che dal Sud-America finivano in Olanda, per poi viaggiare a bordo di bus di linea, accanto a passeggeri inconsapevoli, diretti a Milano. Coinvolti i titolari della ditta di trasporti e gli autisti dei bus, che percepivano 2mila euro per ogni chili di cocaina trasportata. Si è dovuto attendere il ritorno in Italia del ‘cervello’ della banda, arrestato ieri presso l’aeroporto di Fiumicino, per procedere con gli altri arresti nelle province di Prato, Milano, Bergamo, Monza, Lodi e Roma.
Uno dei soggetti coinvolti, pluripregiudicato, era emerso in passato in indagini riguardanti varie cosche ‘ndranghetiste calabresi, impegnate nel traffico internazionale di stupefacenti sulla rotta Spagna-Italia, essendo stato già arrestato nel 2013 (e condannato in via definitiva) per aver trasportato, sul proprio pullman, 17 kg di hashish.
L’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale del capoluogo toscano – Dott.ssa Angela Fantechi, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze – Direzione Distrettuale Antimafia – diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Creazzo, riguarda complessivamente 12 soggetti, 11 dei quali destinatari di custodia cautelare in carcere e l’ultimo con obbligo di dimora, tutti con l’accusa di far parte di un’associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di stupefacenti.
Il contesto investigativo sviluppato dai Finanzieri del Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata, sotto la direzione del Sost. Proc. Giulio Monferini, ha preso avvio da un’indagine avviata nei confronti di soggetti albanesi aventi precedenti specifici per droga in cui, appunto, si è risalita la “catena di approvvigionamento” dello stupefacente che faceva capo ad un pregiudicato albanese (P.K.) più altri soggetti connazionali, suoi sodali. Del trasporto della droga se ne facevano carico, essenzialmente, tre soggetti italiani: il titolare di una ditta di trasporti e due suoi autisti, i quali – per non essere scoperti – avevano modificato abilmente, ricavandone un doppiofondo nel vano del sottoscala del pullman (la cui apertura era consentita da un originale doppio meccanismo comandato elettronicamente), che copriva la tratta stradale Olanda-Belgio-Milano.
Lo stupefacente, una volta arrivato a Milano, era prelevato da un altro sodale albanese dell’organizzazione che, unitamente ad altri complici, si occupava della successiva distribuzione nel territorio locale, nonché in Toscana.
Durante le investigazioni, durate molti mesi, sono stati ricostruiti ben 16 episodi di traffico di cocaina (per oltre 50 kg complessivi sequestrati), in un'altra circostanza, nei dintorni di Mantova, è stato individuato e sequestrato un carico di 520 kg di marijuana, arrestando in flagranza di reato 7 persone.
Il Procuratore Capo della Procura di Firenze Giuseppe Creazzo ha sottolineato che le: "indagini sono state lunghe e complesse condotte con professionalità dalla Gico (Gruppi d'Investigazione sulla Criminalità Organizzata)-Gdf della Toscana, attraverso tecniche sofisticate per sfuggire alle indagini, ma essendo vitale per loro la necessità di comunicare a distanza, sono stati beccati. Il 'cervello' della banda italo-albanese, era un albanese e riceveva a Prato. Si è allontanato dall'Italia verso l'Albania ed è stato necessario aspettarne il ritorno per agire. È tornato domenica sera in aereo all'aeroporto di Fiumicino e poi si è dato il via alle operazioni. Sono 14 gli arresti effettuati in flagranza. Quando comunicavano parlavano di stupefacenti".
Colonnello Carlo Levanti" "Due soggetti si trovano ancora all'estero. L'attività dura da più di tre anni. L'organizzazione si approvigionava in Olanda e portava lo stupefacente in Italia con bus in trasporti di linea tra Olanda, Belgio e Italia. Nei bus era presente un doppio fondo che si apriva soltantomediante un dispositivo elettronico-.Questi scompartimenti che contenevano la droga, erano nel bus accanto a soggetti inconsapevoli, normali passeggeri. I collaboratori erano in Toscana e in Lombardia nel Milanese e nel Lodigiano. Alcuni lavoratori erano responsabili di una società di trasporti, questi avevano già precedenti di polizia legati agli stupefacenti"
Tenente Colonnello Raimondo Galletta: "I titolari e gli autisti sono stati arrestati. Percepivano 2000€ per kg di cocaina trasportata. L'indagine nasce su soggetti albanesi di stanza a Prato, dopo i primi riscontri attraverso il dottor Monferini si è proceduto. Erano in un appartamento in zona Pratilia. 4 mezzi di cui uno modificato. Gli autobus arrivavano a Milano. Meccanismo abbastanza sicuro perché la droga viaggiava su bus di linea. La prima società è fallita."
Il Sost. Proc, che ha diretto le indagini sviluppate dai Finanzieri del GICO, Giulio Monferini: "La particolarità indagine è data dal fatto che attraverso l'individuazione della cellula operativa a Prato si è trovata tutta la filiera a salire a Milano e poi scendere per ricostruire i movimenti. In Olanda c'era il responsabile di tutto il gruppo che aveva contatti con il sud America, rientrato domenica sera a Fiumicino dove è stato arrestato."
Fonte: Guardia di Finanza di Firenze
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