Il progetto di educativa di strada del Comune di Livorno proseguirà le sue attività fino a metà aprile, con un nuovo indirizzo fornito dall’amministrazione e già raccolto dal gestore del servizio, Ceis Livorno Onlus. In abbinamento all’attività diurna nei luoghi e nelle piazze di incontro dei ragazzi, i sette educatori hanno infatti iniziato a operare in orario notturno, nel fine settimana, con un focus sulla “movida” cittadina. La novità vede coinvolto in modo particolare il quartiere Venezia che, grazie alla disponibilità del CCN, porterà il progetto educativa di strada direttamente nei locali, dove sarà realizzata un’attività di orientamento giovanile verso modalità di divertimento sane e rispettose delle regole di convivenza sociale.
“Il progetto va avanti e continuerà ad aiutare l’amministrazione nel cogliere i bisogni dei ragazzi e le dinamiche proprie della movida più o meno molesta, permettendoci di programmare al meglio le politiche relative - ha dichiarato Stella Sorgente, vicesindaca di Livorno, in conferenza stampa -. Abbiamo voluto estendere l’azione degli operatori al venerdì e sabato sera, in particolare sulla Venezia, anche per raccogliere le istanze dei residenti rispetto ad alcune problematiche segnalate in orario notturno. La collaborazione è attiva anche con i commercianti: ringrazio, a questo proposito, il CCN del quartiere per la disponibilità offerta a questa operazione che, lo ricordo, è una delle componenti del quadro di interventi che abbiamo attivato sulla Venezia e su questo tipo di disagio”.
“Gli operatori di strada sono una sonda sul territorio capace di fornire all’amministrazione informazioni preziose altrimenti non ricavabili e lo dico avendo svolto in prima persona questa attività lavorativa - ha aggiunto Leonardo Apolloni, assessore al sociale -. Solo stando sul campo in mezzo ai giovani puoi avere in tempo reale il polso di come si stanno muovendo i loro bisogni e iniziare a intervenire a riguardo. Mi è capitato di recente alle 21 di andare in un ipermercato e le ultime sei battute di cassa dopo la mia erano di ragazzi che facevano la scorta di alcolici per la serata. Avere chi parla con loro e monitora queste evoluzioni è importante per gestire il fenomeno”.
Valentina Longhi, coordinatrice del progetto Ceis Livorno Onlus insieme a Debora Colombaioni, ha dettagliato alcuni punti del progetto tra i quali un laboratorio di arte narrativa e l’orientamento formativo in strada per i ragazzi fuori dai percorsi scolastici. “Ad un anno dall’avvio abbiamo mappato i luoghi di ritrovo giovanile in centro e nella zona Livorno sud, per poi arrivare nel periodo primaverile e estivo alla zona dei moletti - ha sottolineato Longhi -. Dalla mappatura siamo arrivati agli agganci personali, quindi ad una relazione fiduciaria con alcuni ragazzi dei quali abbiamo potuto approfondire temi d’interesse e bisogni, fino a fornire un supporto diretto”.
“In Venezia abbiamo iniziato con una mappatura dei punti nevralgici, tra cui la zona dietro il Teatro di via San Marco e nella zona del locale La Strega - ha aggiunto la coordinatrice del progetto -. Le operatrici hanno somministrato dei questionari, ma la situazione serale non consente l’aggancio che si fa di giorno, perché i ragazzi sono concentrati sul divertirsi. Di qui l’idea nata dal confronto col CCN: organizzare piccoli eventi serali nei locali con un punto informativo dove i ragazzi possano ottenere gratuitamente alcol test usa e getta, condom e la brochure sulle “Notti di qualità”. Un modo per vedere la risposta dei ragazzi, fornire informazioni e materiali utili, stabilendo così con alcuni di questi un rapporto fiduciario”.
“Abbiamo scoperto dagli operatori di strada - ha concluso Sorgente - quanto i ragazzi siano poco informati sulle attività culturali presenti nell’agenda cittadina e perdano così l’opportunità di partecipare ad appuntamenti interessanti. E proprio per soddisfare questo bisogno stiamo studiando un profilo instagram apposito, dedicato ai giovani, che presenteremo a breve”.
Fonte: Ufficio Stampa
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