Cresce il numero di persone che fanno richiesta per avere accesso alle informazioni sulle loro origini, cresce la consapevolezza di una cultura dell’adozione e dell’accoglienza capace di scardinare pregiudizi e stereotipi legati all’abbandono. In questo contesto Ser.I.O., il Servizio per le Informazioni sulle Origini, il progetto dell'Istituto degli Innocenti, finanziato dalla Regione Toscana, pensato per orientare chi è alla ricerca della propria famiglia biologica, compie un anno.
Ser.I.O. si avvale della collaborazione tra Istituto degli Innocenti, Regione Toscana, e Centri Adozione di Area Vasta, (Firenze, Prato, Pisa e Siena), i servizi territoriali per il sostegno alle famiglie adottive e della partecipazione del Tribunale per i minorenni di Firenze. Davanti a un cambiamento di scenario (e alle nuove possibilità giuridicamente sostenute di accesso alle informazioni sulla propria famiglia naturale) il progetto innovativo ha il merito di aver avviato una riflessione sulle prassi professionali, ma anche di aver attivato strumenti per rispondere a nuovi bisogni, come hanno spiegato nel corso di una conferenza stampa Maria Grazia Giuffrida, presidente dell'Istituto degli Innocenti, Stefania Saccardi, assessore al diritto alla salute e al welfare della Regione Toscana e Luciano Trovato, presidente del Tribunale per i Minorenni di Firenze.
Nei primi sei mesi di attività di Ser.I.O. (il progetto è stato avviato nel novembre 2017, ma le attività dello sportello sono iniziate nel marzo 2018) allo sportello informativo, aperto all’Istituto degli Innocenti per offrire informazioni ed orientamento (sull’iter di accesso alle informazioni sulle proprie origini, come disciplinato dall’art. 28 della L. 184/83, poi modificato dall'art.24 della L.149/01), si sono rivolte 75 persone e sono stati realizzati 22 colloqui, dai quali è emersa un'esigenza ben precisa: quella di un ascolto attivo dei bisogni delle persone adottate in uno spazio adatto a raccontare con tranquillità la propria storia.
Il 62% delle persone hanno contattato telefonicamente il servizio, il 35% ha inviato una mail mentre in pochi casi (il 2,7%) gli interessati si sono presentati personalmente allo sportello informativo. In 48 casi a prendere contatti sono state le persone adottate, 18 sono state le persone legate all'interessato da rapporti di parentela o di amicizia, una è un coniuge e 8 sono figli. In molti hanno chiamato da altre regioni d’Italia.
I risultati del primo anno di progetto sono confluiti nella pubblicazione “La ricerca delle informazioni sulle origini nell’adozione: vissuti, sostegno professionale e prospettive di sviluppo”, un lavoro articolato e corale dove viene dato spazio non solo agli esiti della sperimentazione del servizio e dell’indagine conoscitiva, ma anche agli approfondimenti sviluppati attraverso la formazione. Il volume è stato presentato nel corso della conferenza stampa.
Nel 2019 Ser.I.O. troverà continuità nell’ambito delle attività del Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza di cui alla L.R. 31/00.
La ricerca in collaborazione con i Tribunali per i Minorenni di tutta Italia
Nell’ambito del progetto Ser.I.O. l’Istituto degli Innocenti ha condotto un’indagine con i Tribunali per i Minorenni di tutta Italia per comprendere al meglio il fenomeno della ricerca sulle informazioni sulle origini. Dalla ricerca è emerso un incremento di quasi il 40%, dal triennio 2012-2014 a quello 2015-2017, delle richieste di accesso alle informazioni. Accanto a questo mutamento “quantitativo” si percepisce anche un cambiamento di tipo “qualitativo”: un diverso atteggiamento, di maggiore apertura, al delicato tema della ricostruzione del proprio passato, un percorso essenziale nel processo di costruzione dell’identità di ognuno di noi.
L’indagine, alla quale hanno partecipato 25 Tribunali sui 29 presenti in Italia, rivela che si è passati da 629 istanze nel triennio 2012-2014 a 867 istanze nel triennio 2015-2017, per un totale complessivo di 1.496 richieste. Dal primo triennio (2012-2014) al successivo (2015-2017) le istanze sono aumentate quindi del 37,8%. L'incremento del numero delle richieste ha interessato in maniera disomogenea le sedi dei Tribunali per i Minorenni: si registra nel triennio 2015-2017 un aumento di almeno il doppio delle istanze raccolte nel triennio precedente (2012-2014) nei Tribunali per i Minorenni di Napoli (142 contro i 70 del triennio precedente), Firenze (104 contro i 49 del triennio precedente), Lecce (39 contro i 19 del triennio precedente), Bolzano (15 contro i 6 del triennio precedente), Reggio Calabria (14 contro i 7 del triennio precedente).
Nel periodo 2012-2017 le domande avanzate dalle donne sono più numerose di quelle degli uomini e rappresentano il 58% delle richieste complessive. La loro incidenza risulta in crescita e sale dal 55,8% del primo triennio al 59% del triennio successivo.
La voglia di conoscere la propria storia familiare è senza dubbio la prima tra le motivazioni (21 Tribunali per i Minorenni su 25) che spinge l'adottato a presentare l'istanza di accesso alle proprie origini. Seguono, in ordine di frequenza decrescente, la volontà di conoscere: la madre biologica (19), le ragioni dell'abbandono (15) e l'esistenza e l'identità di fratelli e sorelle biologici (8).
Il percorso formativo "La ricerca delle informazioni sulle origini nell'adozione"
Per approfondire il tema e far conoscere il servizio Ser.I.O., l'Istituto degli Innocenti ha organizzato nella sua sede inoltre il percorso formativo "La ricerca delle informazioni sulle origini nell'adozione", articolato in tre giornate che si sono svolte il 27 settembre, il 10 e 18 ottobre 2018.
Al percorso hanno partecipato oltre 70 professionisti fra psicologi, assistenti sociali, operatori dei servizi sociali e sociosanitari e referenti degli enti autorizzati. I contributi degli esperti coinvolti hanno aperto a nuove stimolanti prospettive di lavoro in una dimensione rappresentata non solo dall’adottato e dalla sua famiglia adottiva, per molti anni unicamente al centro della riflessione professionale e della letteratura, ma anche dalla madre e dalla famiglia di nascita. Si apre una finestra importante sul mondo, a lungo dimenticato, delle madri e dei genitori di nascita, riconoscendo il ruolo che non solo hanno avuto, ma che sempre avranno, nella vita del bambino.
“Agli Innocenti, luogo di accoglienza simbolo in Italia, si sono sedimentate conoscenze e sensibilità particolari nel comprendere e sostenere i bisogni, i vissuti e le emozioni delle molte persone che, quasi quotidianamente, cercano presso il nostro archivio tracce della propria storia personale o familiare – commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida – Con Ser.I.O. è stato possibile istituire uno sportello informativo strutturato e uno spazio di riflessione per gli operatori. L’auspicio è che la rinnovata e positiva esperienza di collaborazione creatasi nell’ambito del progetto Ser.I.O., tra Istituto, Regione, Tribunale per i Minorenni e i Centri Adozione, possa proseguire con l’obiettivo che si venga a creare una rete attiva per il sostegno e lo sviluppo di una cultura dell’adozione e dell’accoglienza, condivisa e di comunità”.
"Il Progetto Ser.I.O. rappresenta per la Regione un servizio innovativo e integrato – ha detto l'assessore Stefania Saccardi - Come tale contribuisce concretamente allo sviluppo del sistema di interventi sociali e socio sanitari dedicato a rispondere ai diversi bisogni delle persone, delle famiglie, dei bambini e degli adolescenti e ad accompagnarli lungo i loro percorsi di vita in maniera attenta e qualificata. Stiamo in definitiva sperimentando un rinnovato spazio di collaborazione e di sinergie istituzionali, che non potrà altro che giovare ai rapporti consolidati tra Regione, Istituto, Tribunale per i Minorenni e servizi pubblici di sostegno alla genitorialità, come i quattro Centri Adozione".
“Fondamentale è la formazione degli operatori che grazie al servizio Ser.I.O. è stata avviata, mi auguro che possa essere ampliata a più categorie, comprese le professionalità del mondo giudiziario, ed estesa a livello nazionale. Siamo nel luogo migliore per parlare di cultura dell’adozione e dell’accoglienza: il Museo degli Innocenti documenta una grande attenzione alla conservazione delle informazioni sulle origini a cui dobbiamo ispirarci per portare avanti un percorso di civiltà”, ha commentato Luciano Trovato, presidente del Tribunale per i Minorenni di Firenze.
Lo sportello informativo all'Istituto degli Innocenti
Le attività dello sportello informativo, aperto presso l'Istituto degli Innocenti dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 (telefono 055.2037397/266, email serio@istitutodeglinnocenti.it), sono iniziate a marzo 2018.
Ser.I.O. si rivolge alle persone adottate residenti in Toscana interessate a ricevere orientamento sul procedimento di accesso alle informazioni sulle proprie origini e agli ex ospiti dell'Istituto degli Innocenti, indipendentemente dalla residenza attuale. In base a quanto previsto dall'articolo 28 della legge 184/1983, possono fare richiesta di accesso: gli adottati maggiorenni con più di 25 anni e quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni (per gravi e comprovati motivi attinenti alla salute psicofisica); le famiglie adottive con figlio minorenne, per gravi e comprovati motivi legati alla salute psicofisica del minore.
Fonte: Ufficio Stampa
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