Le indagini della Guardia di Finanza sui professori di Careggi "sono l'ennesimo fallimento della riforma della sanità regionale. Aziende troppo grandi, troppo poco controllate"
"Dopo lo scandalo dei ticket di Prato, dopo i prezzi delle visite intramoenia alle stelle, adesso i professori indagati a Careggi. È evidente che l'azienda sanitaria regionale è fuori controllo - dice Jacopo Alberti, portavoce dell'opposizione - queste sono le conseguenze della riforma della sanità. Aver accentrato in tre grandi ASL il sistema sanitario ha dato il via libera ai furbetti, oltre ad aver peggiorato l'assistenza, con liste d'attesa interminabili, affollamenti negli ospedali, mancate assunzioni, sempre a scapito dei pazienti e dei lavoratori che più sono a contatto con i malati. Più grande è l'azienda, più lontani sono i dirigenti, più ci si può approfittare del sistema senza che nessuno se ne accorga".
"Un ringraziamento doveroso alla Guardia di Finanza, che ha lavorato in silenzio e ha portato alla luce questo ulteriore scandalo - dice Alberti - e a quei pochi, che ancora una volta, grazie al loro gesto coraggioso, hanno fatto sì che le indagini partissero, ribellandosi alla logica degli 'amici degli amici' e delle raccomandazioni. Soprattutto per quel che riguarda la salute, il merito e la preparazione devono essere i primi requisiti nei concorsi e nelle assunzioni. Mi aspetto che l'assessore adesso rimuova dagli incarichi i vertici dell'azienda e chi aveva il compito di sorvegliare e controllare le dinamiche dei concorsi. E chiederò che Saccardi venga a chiarire in aula al consiglio questa vicenda che getta discredito anche su chi lavora onestamente. Non si può restare impassibili e immobili di fronte a uno scandalo del genere".
Fonte: Consiglio Regionale Toscana
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