In Toscana esiste ormai da molti anni la medicina "di genere", che applica anche in salute il concetto di diversità, per garantire a tutti, donne e uomini, una reale equità e il miglior trattamento possibile in funzione della specificità di genere. E il Centro di coordinamento regionale per la salute e la medicina di genere (SMG) promuove e raccorda tutte le iniziative in questa senso.
Una delibera approvata dalla giunta nel corso dell'ultima seduta, su proposta dell'assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, vara il Documento tecnico con tutte le attività per il biennio 2019-2020, destinando alla medicina di genere 66.000 euro per i due anni.
Per tutte le attività, il Centro di coordinamento regionale SMG dovrà raccordarsi con l'Agenzia Regionale di Sanità Toscana, il Laboratorio MeS della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, la Commissione regionale per le pari opportunità, gli Atenei Toscani, l'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere (ONDA), l'Ordine dei medici, l'Ordine delle professioni sanitarie, le associazioni.
Tra le attività previste, la realizzazione di un progetto insieme alla Fondazione ONDA (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna) per quanto riguarda la sensibilizzazione e formazione dei medici e degli operatori sanitari sul tema della medicina di genere e sulla importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, con delle azioni rivolte a tutta la rete regionale. Il progetto si porrà inoltre l'obiettivo di informare le donne sui servizi esistenti a livello ospedaliero e a livello di Area Vasta. Si prevede anche l'inserimento del Centro regionale SMG nella Rete dei Centri italiani coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità.
Altre attività riguarderanno lo sviluppo di proposte per nuove strategie sanitarie preventive, diagnostiche, prognostiche e terapeutiche, tenendo conto delle differenze di genere non solo in termini biologici e clinici, ma anche in termini culturali; lo sviluppo della pagina web dedicata alla Salute e medicina di genere sul sito regionale, creando tutti i link con gli altri soggetti coinvolti nella rete; la collaborazione con il Centro regionale per le Gestione del Rischio clinico anche attraverso la partecipazione a eventi quali il forum Risk management in Sanità e ISQUA 2020 (congresso internazionale della International Society for Quality in healthcare), con sessioni speciali per quanto riguarda la gender medicine.
Ancora, il documento si propone di creare e potenziare le strutture SMG a livello aziendale e zonale; creare una rete di professionisti già attivi nelle reti cliniche, potenziando gli aspetti progettuali gender-oriented; inserire nel Piano formativo aziendale eventi formativi, tenendo conto delle indicazioni e degli obiettivi definiti a livello regionale.
Fonte: Regione Toscana - ufficio stampa
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