Con 23 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia Lega Nord, Amo Pistoia, Pistoia sorride e Movimento 5 Stelle) e 6 contrari (Pd, Pistoia Spirito libero e Pistoia città di tutti) il consiglio comunale - nella seduta di lunedì 14 gennaio – ha approvato la delibera per il differimento dei termini di efficacia del piano particolareggiato delle aree ex Breda zona est.
Dopo la presentazione del provvedimento da parte dell'assessore all'urbanistica Alessandro Capecchi, in aula sono seguiti numerosi interventi dei consiglieri comunali.
A prendere la parola per prima è stata la capogruppo di Amo Pistoia Paola Calzolari. “Amo Pistoia – ha detto Calzolari - vota a favore della delibera avente ad oggetto la proroga del termine di efficacia del piano particolareggiato dell’Area Ex Breda in scadenza il 18 Gennaio 2019, come richiesta dalla curatela del fallimento Giusti sulla base di manifestazioni di interessi provenienti da imprenditori esteri intenzionati ad acquistare tutto il compendio Giusti. Dopo un attento esame e studio di tutta la copiosa documentazione non ho avuto nessun dubbio nell’esprimere il mio voto a favore, rappresentando tale proroga l’unica strada percorribile affinché il cantiere venga rimesso in moto il prima possibile e venga trovata finalmente una soluzione a quel degrado edilizio, urbanistico e socio culturale proprio alle porte della città, in una zona che, data la sua prossimità alle infrastrutture e ai servizi per cittadini, è di particolare interesse”.
Gli interventi della Lega Nord (capogruppo Gabriele Gori e i consiglieri Alessandro Belli e Francesco Mazzeo) hanno focalizzato il fatto che “una oscenità creata dalle amministrazioni 'Rosse' precedenti, nel cuore della città di Pistoia, chiamava oggi (lunedì 14 gennaio ndr), gli attuali amministratori ad assumersi delle responsabilità dovute alle loro malefatte, che non gli competevano. L'approvazione del provvedimento va solo nella direzione di perseguire il bene della città e dei suoi cittadini. Chi ha amministrato precedentemente ha creato il problema e il danno nelle aree ex Breda, lasciando così il salvataggio della questione – per altro di non facile soluzione – ad altri, lavandosene le mani alla Ponzio Pilato con una mancanza di rispetto verso la città e i cittadini sconvolgente. L'interesse della città è che il prima possibile si completino le opere”.
“Urbanisticamente è il tema più importante per la città. Una grande ferita – ha sottolineato il capogruppo del Movimento 5 Stelle Nicola Maglione - che deve essere risarcita. Una questione nata malissimo e proseguita nel modo peggiore, tant'è che come M5S, il 5 novembre 2017, avevamo fatto accesso agli atti per capire lo stato dell'arte. Siamo arrivati ad oggi, nell'inerzia dell'amministrazione e, dato il contesto attuale, abbiamo valutato che le maggiori possibilità di portare a conclusione gran parte dei progetti e dare alla città una migliore immagine e funzionalità, passassero dal differimento del piano attuativo. Ancora una volta, sfatando la leggenda che il Movimento è "no" a prescindere, ci siamo assunti la responsabilità di votare favorevolmente, guidati esclusivamente dalla ricerca delle migliori soluzioni per il pubblico interesse. Detto questo, siamo costretti a riscontrare una grave superficialità, da parte della giunta Tomasi, nel seguire il tutto: la dichiarazione di fallimento è dello scorso giugno e se, come si conviene, la proroga era utile per tutti i lotti che in quell'area insistono, di questo provvedimento si doveva parlarne già da luglio e con un amministrazione che prende iniziative motu proprio, senza aspettare di muoversi solo dopo aver ricevuto gli input dai portatori di interesse esterni. Entrando nel merito della situazione dell'ex Breda, va ricordato che ci sono interconnessioni tra i vari lotti e il fatto che i lavori non riprendono, a causa della scadenza del piano attuativo, provoca difficoltà al completamento delle opere estranee alle proprietà ex Giusti (vedi palazzina Coppedé, l'edificio Inail e altri). Inoltre, la curatela fallimentare ha chiesto il rinvio del termine di efficacia del piano attuativo il 6 dicembre. Però se ne è parlato solo dieci giorni prima della scadenza: dov'è la visione della città e dei suoi bisogni? Come M5S abbiamo proposto tanto per l'urbanistica, dalla soppressione della costosa e superata commissione edilizia alla riduzione degli oneri di urbanizzazione e sanzioni (applicati sempre nelle misure massime) oltre a delle modifiche al regolamento urbanistico per snellire burocrazia inutile e dare più libertà di intervento a privati ed aziende. Ma nessuna apertura a cambiare passo da parte di Tomasi & c.".
Nei vari interventi dei consiglieri di Pistoia Sorride (il capogruppo Alessandro Cenerini e Roberto Bartoli) emerge che “al di là del metodo e delle tempistiche con cui abbiamo potuto analizzare e discutere in merito ad un tema importante e strategico per la città e la verifica di possibili alternative alla proposta di proroga del piano particolareggiato e della convenzione, votiamo a favore del provvedimento perché riteniamo che in questo momento sia la scelta migliore per dare la possibilità di sbloccare una situazione di pericolosa impass. Nel prendere questa posizione non possiamo esimerci dal sottolineare che restano i nostri dubbi in merito al fatto che il piano particolareggiato, nato molti anni addietro, sia ancora attuale rispetto alle esigenze della città e del mercato immobiliare; occorre prendere atto che questo piano particolareggiato e la relativa convenzione osteggiata e criticata da sempre dalle opposizioni (ora maggioranza), se come dicono i curatori fallimentari, trova manifestazioni di interesse da parte di investitori anche stranieri, evidentemente e per fortuna non è tutto 'un disastro' come spesso è stato descritto. Occorre prendere atto che in un dibattito in alcuni momenti 'surreale', l’attuale maggioranza ha difeso un provvedimento che per anni ha contrastato e criticato, in piena continuità con il passato, e gli esponenti delle precedenti amministrazioni hanno votato contro un progetto che per anni e fino da ultimo avevano cercato di portare a termine”.
“Nel febbraio 2018, con interrogazione scritta, - ricorda la capogruppo di Pistoia Spirito libero Tina Nuti - avevo chiesto quali fossero le intenzioni dell'Amministrazione, in particolar modo riguardo alla escussione delle fideiussioni. Poi ho presentato un'interpellanza, a fine settembre, sempre su questo argomento, ritenendo che con gli oltre 9 milioni l’Amministrazione avrebbe potuto stringere sui tempi ed avere i parcheggi, piazze e strade nel quartiere. Il fallimento della Giusti per l'edilizia spa risale alla fine di giungo 2018. Pertanto c'erano i tempi necessari per affrontare questo provvedimento. A partire dallo scorso settembre, c'era quindi la possibilità di aprire un dialogo e un confronto anche con la città, ma ciò non è stato fatto. Se il punto centrale è l'interesse pubblico nella vicenda delle aree ex Breda, va detto che la curatela fallimentare persegue l'interesse dell'azienda, non è pertanto la curatela cui dobbiamo delegare e rendere responsabile delle scelte dell'Amministrazione. L’attuale maggioranza ha rinunciato a governare la città, infatti avrebbe dovuto aprire una approfondita discussione sull'area, fare scelte proprie escutendo la fideiussione e non abdicare al ruolo politico affidandosi a pareri tecnici che non entrano nel profondo di decisioni ben più precise e lungimiranti. Per questo e per l’incertezza sui tempi che la proroga comporta, Pistoia Spirito Libero esprime voto contrario”.
“Il differimento della proroga per il piano particolareggiato dell'area ex Breda – ha detto il capogruppo di Pistoia Concreta Iacopo Vespignani - è ad oggi l'unica via da percorrere per l'amministrazione per tutelare l'interesse pubblico già offeso in tutta la vicenda ventennale che riguarda la zona Est delle ex officine San Giorgio. Alla base della decisione sicuramente il fatto che ci siano soggetti interessati anche stranieri a rilevare i lotti tra cui l'albergo e concludere le opere pubbliche, parcheggi spina centrale e le due piazze che servono alla città come il pane. Nel caso in cui l'operazione portata avanti dalla curatela non dovesse avere esito positivo, il Comune mantiene intatto il diritto di escutere le fideiussioni e diventare a quel punto il dominus della nuova pianificazione tenendo conto comunque l'interconnessione tra superfici pubbliche e private. Altro aspetto nefasto dell'operazione. Non votare il provvedimento sarebbe stato un atto di irresponsabilità. Per questo restiamo sconcertati dal voto contrario del PD. Ci auguriamo che sia un nuovo inizio di una vicenda che ha causato danni incalcolabili in termini economici e di mancati servizi, alla città e ai pistoiesi tutti”.
Molti i dubbi rappresentati dai vari consiglieri del gruppo PD, che ha votato contro al provvedimento. "La gestione della vicenda da parte dell’amministrazione Tomasi lascia molto perplessi. La convenzione tra Comune di Pistoia e Giusti era scaduta fin dal febbraio 2018. Durante tutto questo tempo sulla vicenda vi è stato un silenzio tombale e ci troviamo a esprimerci in tempi brevissimi in una situazione con pro e contro per niente chiari. Oggi viene proposta una proroga di un piano ideato ormai 13 anni orsono in un contesto cittadino molto diverso da quello attuale. La conferma di previsioni risalenti al 2006 andrebbe valutata molto attentamente rispetto alle attuali esigenze della nostra città, in un quadro profondamente mutato sul piano socioeconomico, urbanistico, ambientale. L'opzione alternativa, ovvero escutere subito le fideiussioni e utilizzare quei soldi per ripianificare l'area non è stata sufficientemente approfondita. Una operazione che, certo, sarebbe complessa, ma consentirebbe di prevedere spazi e funzioni più adatti alle esigenze di oggi, compresi spazi pubblici ben più fruibili dai cittadini, aprendo alla città quel quartiere. Non solo questo: il rischio è che a poter chiedere cambiamenti nel proprio interesse, e non certo in quello pubblico, siano nei prossimi anni proprio i privati che potrebbero subentrare a Giusti grazie a questa proroga. Questi dubbi, assieme ad un’assoluta insufficienza dell’amministrazione su un tema così importante, che porta il Consiglio a 'bere o affogare', ci porta ad opporci a questo provvedimento. La città merita che questa annosa vicenda, complessa e per molto tempo bloccata da questioni giuridiche, venga sì chiusa, ma nel pieno rispetto dell’interesse pubblico dei pistoiesi”.
“La richiesta di una proroga nel piano particolareggiato, avanzata dalla Curatela del Fallimento ex Giusti e ritenuta una via auspicabile e percorribile dai tecnici comunali – ha sottolineato il capogruppo di Fratelli d'Italia Lorenzo Galligani - rappresenta una possibilità concreta di sbloccare una situazione terribile per la città. Durante i lavori di commissione abbiamo manifestato la nostra preoccupazione, condivisa dalla cittadinanza, sulla tenuta del cantiere e siamo stati rassicurati dai tecnici che le opere e le gru sono costantemente monitorate e manutenute con cospicui costi ma appare evidente che non si possa aspettare oltre e rischiare che la zona si degradi ulteriormente: una zona che sta diventando calamita per il degrado. Ci troviamo, per l’ennesima volta, a dover far fronte alle ferite inferte alla Città dalle scelte politiche scellerate del passato e il fatto che una parte delle opposizioni che rappresentano le stesse forze politiche che all’epoca fecero queste scelte adesso si tirino indietro sembra incoerente e francamente sconcertante. Quella di concedere del tempo per individuare con le corrette procedure pubbliche un acquirente che fornisca adeguate garanzie e faccia ripartire il cantiere rappresenta la migliore scelta possibile ed una scelta di responsabilità. Pertanto la prospettiva della vendita dell'intero compendio è una luce in fondo al tunnel per tutta l'area ex Breda est; la priorità è sanare il cratere e creare le condizioni perché i lavori riprendano”.
“Siamo in uno dei momenti più importanti da quando ci siamo insediati – ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia Jacopo Bojola -. La questione dell'urbanistica a Pistoia è uno dei grandi problemi. A tale proposito vorrei ricordare l'area Pupilli, l'area Cantini di via Cammelli, l'area ex Lotti in via Ciampi, l'area di San Lorenzo, l'area ex Breda e potrei ancora continuare un lungo elenco di tutte le questioni di carattere urbanistico aperte da decenni. Le aree ex San Giorgio (come a me piace chiamarle) risalgono agli anni Ottanta. Noi oggi andiamo a adottare un provvedimento di proroga per una questione contingente che non è nata ieri. Già il 10 novembre 2015 la Giusti per l'edilizia spa era stata messa in liquidazione. Della questione delle aree ex Breda se ne parla da cinquant'anni e pertanto le idee dovrebbero essere chiare per tutti. Ben venga questo differimento del termine per altri tre anni, una necessità per la città e per tutta la comunità”.
Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio Stampa
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