Il pugno duro della Bce non ha ancora presentato il conto, ma le banche hanno già iniziato a pagarlo. In Borsa l'indice di settore ha perso l'1,7%. Lo ha trascinato a fondo Mps, crollata del 10% a 1,35 euro, poco sopra il minimo storico di 1,33 euro. I ribassi sono dovuti all'arrivo a Siena della bozza di decisione srep. Due passaggi del documento di Francoforte hanno allarmato i mercati, le perplessità sollevate sulla capacità di Rocca Salimbeni di centrare gli obiettivi del piano di ristrutturazione e le richieste sulle copertura dei crediti deteriorati, più pesanti delle attese. Se il primo appunto riguarda esclusivamente Siena, l'altro potrebbe invece essere il sintomo di un orientamento generale della Bce, di una richiesta cioè che potrebbe estendersi ad altri istituti. In attesa del bilancio 2018, che dovrebbe vedere il ritorno all'utile della banca, Mps si affaccia di nuovo sul mercato obbligazionario, ma non con un subordinato. I contenuti della bozza di decisione srep sono stati anticipati in vista dell'aggiornamento dei programmi di emissione, in particolare per i covered bond attesi a breve.
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