Area ex Breda, PD Pistoia: "Dubbi sulla proroga, ecco perché diciamo no"

La gestione della vicenda riguardante l’area ex-Breda da parte dell’amministrazione Tomasi lascia molto perplessi. Dopo la richiesta di proroga del piano dell’area ex-Breda presentata dalla Curatela della Giusti il 6 dicembre 2018 (ma comunicata ai consiglieri comunali soltanto il 2 gennaio scorso), ci si trova a dover assumere in tempi brevissimi una decisione di rilevante impatto sulla città, e con “pro” e “contro” niente affatto chiari.

Si ricordi che il fallimento della ditta Giusti è del giugno 2018, ma la convenzione tra Comune di Pistoia e Giusti era scaduta fin dal febbraio 2018. Durante tutto questo tempo sulla vicenda vi è stato un silenzio tombale e l’amministrazione Tomasi non sembra si sia posta il problema di quali decisioni prendere.

Oggi viene proposta una proroga di un piano ideato ormai 13 anni orsono in un contesto cittadino molto diverso da quello attuale. La conferma di previsioni risalenti al 2006 andrebbe valutata molto attentamente rispetto alle attuali esigenze della nostra città, in un quadro profondamente mutato sul piano socioeconomico, urbanistico, ambientale. Oltretutto non sapendo chi sarà poi chiamato ad attuare questo piano, visto che ovviamente non potrà essere Giusti. Si ricordi che la ditta Giusti si era impegnata a realizzare le opere pubbliche di viabilità, i parcheggi, la cosiddetta “Spina”, ecc., come corrispettivo dell’area e a scomputo degli oneri di urbanizzazione.

Abbiamo poi molti dubbi che questa proroga sia giuridicamente possibile. I piani particolareggiati hanno infatti validità decennale, e quello dell’area ex-Breda Est, risalente all’ormai lontano 2006, ha già avuto una proroga automatica di tre anni con il “Decreto del Fare” del 2013, che ne ha posticipato la validità al 18 gennaio 2019. La legge nazionale e quella regionale non sembrano ammettere possibilità di “proroga” senza rifare la procedura di adozione e approvazione.

E’ ormai trascorso quasi un anno dalla scadenza della convenzione con la ditta Giusti, fallita oltre sette mesi orsono, ma questa amministrazione non ha mai preso in considerazione le opzioni possibili, tra cui anche una ripianificazione dell’area. Una operazione che, certo, sarebbe complessa, ma consentirebbe di prevedere spazi e funzioni più adatti alle esigenze di oggi: non soltanto abitazioni, uffici, attività commerciali, parcheggi e piazze, ma anche verde pubblico e spazi pubblici fruibili dai cittadini.

Per esclusiva responsabilità di questa amministrazione, ci ritroviamo oggi di fronte ad un “bere o affogare”, una colpevole inerzia con la quale si “costringe” il Consiglio Comunale ad approvare la “proroga” del Piano senza un’adeguata discussione. Nel breve lasso temporale di appena 10 giorni non è certo possibile affrontare un argomento di tale complessità che avrebbe richiesto un percorso molto più partecipato, approfondito, con pareri tecnici e giuridici.

Questi dubbi, assieme ad un’assoluta insufficienza del percorso messo in atto dall’amministrazione su un tema così importante, ci portano, per ragioni sia di metodo che di merito, ad opporci a questo provvedimento. Un atto che non garantisce nessuna certezza e che riteniamo sbagliato, con alti dubbi di legittimità e contrario agli interessi attuali della città. La città merita che questa annosa vicenda, complessa e per molto tempo bloccata da questioni giuridiche, venga sì chiusa, ma nel pieno rispetto dell’interesse pubblico dei pistoiesi.

PD Pistoia

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