Ad Empoli, in località Brusciana, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Firenze, coadiuvati dai colleghi della Stazione Carabinieri di Empoli, hanno proceduto al controllo di un opificio, gestito da personale cinese, operante nell’ambito della produzione di scarpe per conto terzi.
I militari, dopo aver identificato tutti i lavoratori presenti, hanno proceduto a verificare chi di loro fosse assunto. Sono stati riscontrati cinque lavoratori di origine cinese occupati completamente 'a nero', uno dei quali privo del permesso di soggiorno. I militari hanno quindi proceduto a sospendere l’attività in quanto il personale irregolare era pari ad oltre il 20% dei presenti. Inoltre la titolare firmataria, Z. L. di anni 37, cinese abitante ad Empoli, è stata denunciata per il reato di occupazione clandestina.
Il N.I.L. ha inoltre denunciato la titolare per aver installato all’interno dell’opificio un impianto di videosorveglianza senza essere in possesso della prevista autorizzazione, rilasciata dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro, nonché per aver occupato dei lavoratori dipendenti senza averli sottoposti prima a visita medica attestante la loro idoneità al lavoro. Le sanzioni amministrative contestate, per aver occupato i menzionati lavoratori “a nero”, ammontano complessivamente a 12.000euro.
Durante il controllo, i militari hanno anche chiesto l’intervento degli ispettori del P.I.S.L.L. dell’A.S.L. di Empoli, in quanto le condizioni igienico sanitarie all’interno del laboratorio erano assai precarie, come d’altronde anche negli attigui dormitori ove i dipendenti abitualmente dormivano.
E’ stato richiesto anche l’intervento dei Carabinieri della Stazione Forestale di Empoli e del Servizio Veterinario dell’ A.S.L., in quanto all’interno dell’opificio sono state trovate delle vasche d’acqua improvvisate con all’interno conservati uno svariato numero di pesci vivi pescati da uno degli operai nell’attiguo fiume Elsa. Per tale violazione sulla salute pubblica, il menzionato Servizio, ha proceduto con immediate prescrizioni alla sanificazione delle condizioni dei pesci mediante sufficiente ossigenazione delle vasche.
Ora la titolare del laboratorio, se vorrà ottenere la revoca del provvedimento di sospensione, notificatogli dai militari del N.I.L., dovrà assumere il personale “a nero”, con le modalità dettategli, nonché pagare una sanzione accessoria di euro 2.000 entro lunedì mattina.
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