Maria Teresa Manente, responsabile ufficio legale della Ong Differenza Donna sulla decisione della Cassazione sul caso Buscemi:
“Ieri la Cassazione ha rigettato il ricorso proposto da Andrea Buscemi assessore alla cultura di Pisa contro la sentenza di secondo grado, che lo dichiarava responsabile del reato di stalking compiuto nei confronti della sua ex compagna a partire dal febbraio 2009 al novembre 2009 e ha rinviato al giudice civile il giudizio riguardo al risarcimento del danno che il Buscemi dovrà riconoscere all’ex compagna.
Il processo penale si è concluso dopo 10 anni di giudizio avviato con la querela di Patrizia Pagliaroni nel 2009 per reiterate aggressioni fisiche, minacce, molestie, pedinamenti compiuti da Andrea Buscemi suo ex compagno perché non accettava la rottura del rapporto così come si legge nella sentenza della corte di appello di Firenze, sentenza che il Buscemi contrabbanda per assoluzione essendo invece intervenuta la prescrizione. L’eccessiva durata del processo è stata determinata anche dalla strategia dilatoria del Buscemi così’ come rilevato dal giudice di primo grado. Il Buscemi durante il processo di primo grado è stato altresì sottoposto ad applicazione di misura cautelare per aver minacciato due testi per indurli a non testimoniare contro di lui.
Attualmente pende processo contro Andrea Buscemi per questi reati la cui udienza è fissata per il 27 febbraio 2019.
Oltre che in sede civile per ottenere il risarcimento del danno conseguente ai reati subiti, solleveremo il caso alla corte di Strasburgo per l’eccessiva durata del processo avallata dalle strategie difensive dell’imputato. “
La Presidente Elisa Ercoli aggiunge:
“Torniamo a chiedere con ancora più forza le dimissioni dell’Assessore Buscemi. Non possiamo tollerare che questo signore resti alla guida della cultura del Comune di #Pisa e ci uniamo con forza alla richiesta della Casa delle Donne di Pisa perché rimetta il mandato”.
La consigliera regionale PD Alessandra Nardini sulla sentenza della Cassazione relativa al reato di stalking contestato all'Assessore Buscemi
"La notizia della sentenza conferma della Cassazione una ferita alla dignità di Pisa inferta dal Sindaco Michele Conti che, nonostante le evidenze e le molte manifestazioni di protesta, ha voluto mantenere in un ruolo importantissimo una persona su cui pesava un'ombra così grave. Non ha ascoltato centinaia di cittadine e cittadini, la Casa della Donna, i nostri appelli e nemmeno le voci critiche della sua stessa area politica, come quella di Mara Carfagna. Adesso, per una volta, il Sindaco parli e chieda scusa a tutti i pisani e, soprattutto, alle pisane. All'inevitabile e immediato passo indietro di Buscemi dovrebbe aggiungersi anche il suo, per l'incapacità di fare l'interesse etico della città che rappresenta. Parli anche Ceccardi, che da una parte fa la paladina della sicurezza delle donne con lo spray al peperoncino e dall'altra tollera e tutela una situazione indecente come questa".
Diritti in comune, Una città in comune, Rifondazione Comunista, Possibile
No, non è vero che Andrea Buscemi è innocente! La sentenza della Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso dell'ancora assessore confermando la sentenza del tribunale di Firenze e, di conseguenza, la sua colpevolezza.
Diciamo "ancora assessore" perché non è assolutamente pensabile che il Sindaco di Pisa continui ad accollarsi la responsabilità di avere uno stalker in Giunta. Una reponsabilità che era già pesantissima: la scelta infatti di dare la delega nonostante quanto era già emerso è stata un preciso atto politico, volto non solo a disconoscere la gravità di quanto Buscemi aveva fatto nei confronti della sua ex compagna ma anche ad affermare una cultura maschilista, in cui sembra normale che una donna possa subire stalking da parte di un uomo. Che poi fa il paio col femminicidio come atto passionale... e via di questo passo.
Sottolineiamo, se serve, che contro l'assessorato di Buscemi c'era stato un ampio movimento di richiesta di dimissioni, che il Sindaco Conti ha deliberatamente ignorato, rafforzando così ancora di più la propria presa di posizione politica a danno della lotta contro la violenza sulle donne. Altro che la foglia di fico dello striscione in bella mostra sulla facciata del Comune!
A luglio il nostro primo atto in occasione dell'insediamento del Consiglio comunale è stato la mozione per le dimissioni di Buscemi. Oggi chiediamo con ancora più determinazione che questa persona non sieda più in Giunta, in nessuna veste, e sosteniamo con tutta la nostra forza la Casa della Donna di Pisa. Il Sindaco Conti riconosca anche la propria responsabilità politica, evitando di nascondersi dietro il dito della mancanza di una pronuncia definitiva della Legge. Pronuncia che alla fine ha messo a nudo in modo inappellabile l'inconsistenza delle motivazioni con cui questa amministrazione ha sostenuto il proprio assessore.
Fonte: Ufficio stampa
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