Av Firenze, quale 'cura del ferro' efficace? Convegno in Consiglio regionale

(foto da Facebook)

“La cura del ferro” in Toscana ha bisogno di un nuovo impulso e di una rinnovata progettualità.

Le scelte fatte negli anni, che hanno stravolto il progetto iniziale della stazione AV di Firenze con la stagnazione della realizzazione del sotto attraversamento, non mettono solo in discussione il tracciato AV di Firenze ma la nascita di un sistema metropolitano ferroviario. Questo significa liberare i binari di superficie e avviare un servizio cadenzato di treni metropolitani di superficie tra i comuni dell'area metropolitana e area vasta.
Il sistema delle tramvie non può essere scisso da tale sistema di cui è parte integrante, fin dai piani originali. Questo significa terminare le tramvie già previste e in discussione e prolungare i collegamenti verso le zone produttive di Osmannoro e Scandicci.

Per una rinnovata progettualità di una cura del ferro bisogna, a nostro avviso, pensare ad una infrastrutturazione che parta dai grandi punti di accesso alla città, che attraversi luoghi dove sono collocate funzioni importanti, zone produttive e con forte densità abitative; consentendo una migliore mobilità delle persone, una riduzione dei tempi per raggiungere il proprio lavoro e minore inquinamento. Soltanto la realizzazione del sotto attraversamento di Firenze ed una progettualità del sistema ferroviario metropolitano complementare alle tramvie potrà essere la cura efficace ad i mali della mobilità fiorentina e di chi da tutta la regione si sposta verso Firenze.

Andrea Gambacciani (Segretario Generale Filt Cgil Area Metrpoolitana Firenze-Prato-Pistoia), Bernardo Marasco (segreteria Cgil Firenze)

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