Case Passerini Mamme No Inceneritore: "Finanziamento da 80 milioni cancellato dalla BEI"

La BEI, la Banca Europea degli Investimenti, ha cancellato gli 80 milioni (su un costo totale di 150 milioni) di finanziamenti previsti e stanziati per la costruzione dell'inceneritore di Firenze. In parallelo sono decaduti anche i finanziamenti previsti dal Gestore del Sistema Elettrico per ottenere incentivi alle fonti rinnovabili e che avrebbe dovuto sostenere l'impianto per 20 anni. La società che dovrebbe costruire l'inceneritore di Firenze, in conclusione, oggi si trova a non avere più l'Autorizzazione Unica a costruire (annullata da una sentenza del TAR e da una del Consiglio di Stato) né i finanziamenti utili per la costruzione e la gestione dello stesso. Si richiede quindi lo stralcio definitivo dell'inceneritore di Firenze dal piano regionale dei rifiuti.

"Thank you for your e-mail and interest in the European Investment Bank (EIB), the long-term financing institution of the European Union.

We would like to inform you that the EIB operation for this project was cancelled in 2018, following the cancellation of its environmental permit by the Italian Supreme Court."

Inizia cosi la lettera che abbiamo ricevuto dalla BEI, la Banca Europea degli Investimenti, a seguito di un nostro quesito sulla riscontrata scomparsa dal sito web della banca di ogni riferimento al finanziamento richiesto dalla società QThermo per la costruzione dell'inceneritore di Firenze.

La BEI ci ha risposto che il finanziamento (80 milioni di euro) è stato cancellato a seguito della sentenza del Consiglio di Stato e del conseguente annullamento dell'Autorizzazione Unica a costruire.

Con questo annullamento del finanziamento, il progetto dell'inceneritore di Firenze perde circa la metà dei suoi potenziali finanziamenti.

Indagando abbiamo scoperto inoltre che Qthermo aveva partecipato alla procedura d'asta del Gestore del Sistema Elettrico per ottenere incentivi alle fonti rinnovabili. Purtroppo a tutt'oggi in Italia vengono utilizzati soldi pubblici, pagati dai cittadini nella bolletta dell'elettricità, per finanziare inceneritori di rifiuti, equiparandoli sostanzialmente  alle fonti davvero rinnovabili come solare ed eolico. Ebbene, anche questa stampella economica, che avrebbe dovuto sostenere l'impianto per 20 anni (tale la durata prevista degli incentivi), è decaduta per la mancanza del titolo autorizzativo.
A questo punto ci chiediamo, come sia possibile che qualcuno continui a pensare a questo scellerato progetto quando mancano non più solo l'Autorizzazione a costruire ma anche i soldi per costruirlo e gestirlo?

Davanti a queste novità chiediamo al presidente della Regione Toscana e all'assessore all'ambiente di dare subito il via a tutte le azioni necessarie per poter arrivare entro il 2019 alla realizzazione del nuovo piano regionale dei rifiuti, rivoluzionando la gestione rifiuti, che deve passare da mediocre a virtuosa,  e stralciando definitivamente il progetto dell'inceneritore di Firenze.

Grassi, Alberici, Verdi: "Complimenti alle Mamme No Inceneritore per aver svelato la cancellazione dei finanziamenti"

"Altro colpo duro per gli inceneritoristi incalliti del nostro territorio. Revocato il finanziamento della Banca Europea degli Investimenti per l'inceneritore di Case Passerini. Facciamo i nostri complimenti alle Mamme No Inceneritore per aver svelato questa importante novità. - commentano dal gruppo Firenze riparte a sinistra, il capogruppo Tommaso Grassi e le Consigliere Adriana Alberici e Donella Verdi - Il presidente di Q-Thermo, Giorgio Moretti, è rimasto come l'ultimo moicano a difendere la barca, che sta affondando, e inanella figuracce ogni volta che apre bocca. E' successo recentemente quando abbiamo reso pubblica la nuova richiesta di autorizzazione inviata da Q-Thermo alla Regione. La risposta di Moretti ci è parsa smentire l'evidenza: chi ci crede che l'atto inviato era meramente tecnico? E che non aveva alcuna finalità di aggirare la sentenza del Consiglio di Stato? E dovremmo persino credere che non si tentava di mantenere in essere la corsia preferenziale per l'inceneritore di Case Passerini concessa dal Governo Renzi con lo Sblocca-Italia? E cosa dire del maldestro tentativo di prorogare i fondi pubblici, adesso aboliti, che assimilavano l'incenerimento a fonti rinnovabili, confermando che l'impianto era autorizzato, quando invece l'autorizzazione era stata annullata in Tribunale? La stessa cosa succede oggi quando afferma che rinunciare al finanziamento della BEI si tradurrà in poche centinaia di euro all'anno in più di costi, che le amministrazioni socie di ALIA dovranno sostenere."

"Parla dei finanziamenti tramite la banca europea degli investimenti e del costo maggiore del mutuo se assunto da altre banche, come se non si parlasse di soldi pubblici che si tolgono dalle tasche della cittadinanza e che gonfieranno le bollette dei prossimi anni. Certo, noi ci auguriamo che quel mutuo non venga assunto da nessuna banca e che l'inceneritore non si faccia né ora né mai: però di fronte a tali dichiarazioni non possiamo certo stare in silenzio. Piuttosto prima di perdere i finanziamenti della BEI si poteva chiedere uno spostamento della loro finalizzazione: non mancano certo opere da realizzare in materia di differenziazione dei rifiuti e di impiantistica per il recupero e il riutilizzo. Tante proposte sono state avanzate in questi anni dai comitati e dalla cittadinanza ma ALIA, all'epoca Quadrifoglio, ha sempre fatto finta di nulla".

Fonte: Mamme NO Inceneritore

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