"È stata approvata questa mattina in Commissione la mozione - firmata da me e dai colleghi pisani Antonio Mazzeo e Andrea Pieroni -, in cui si chiede al Governo, per il tramite del Ministero degli Esteri, di acquisire informazioni e offrire tutto il sostegno possibile per rintracciare e riportare a casa l'ingegnere pisano Fulgencio Obiang Esono, scomparso da quasi quattro mesi che si teme possa essere rapito e arrestato durante un viaggio di lavoro da parte delle autorità governative della Guinea Equatoriale, Paese di origine di Fulgencio, oggi cittadino italiano. Il regime golpista, al potere da quasi cinquant'anni in Guinea, è uno dei più repressivi e antidemocratici al mondo e Fulgencio ne è un esplicito oppositore, soprattutto da quando suo cugino fu ucciso, proprio per ragioni di contestazione politica. Quanto sta accadendo è inaccettabile e continueremo a fare tutto il possibile per rompere la cortina impenetrabile del regime e per garantire al nostro concittadino la vicinanza e il sostegno delle istituzioni".
Fulgencio Obiang Esono, si mobilita tutto il Consiglio
Il Consiglio regionale si mobilita per avere notizie sulla sorte dell’ingegnere Fulgencio Obiang Esono, che, in Togo per motivi di lavoro, dal 18 settembre scorso non ha più dato notizie di sé. L’assemblea ha chiesto alla Giunta regionale di intervenire sul ministero degli Esteri, affinché siano acquisite quanto prima informazioni sulla vicenda e siano avviate tutte le possibili iniziative di sostegno e assistenza al nostro connazionale.
L’impegno è contenuto in una mozione, assegnata dal Consiglio alla commissione Affari istituzionali, presieduta da Giacomo Bugliani (Pd), che all’unanimità ha approvato il testo. E’ stato il consigliere Andrea Pieroni (Pd), firmatario della mozione insieme ai colleghi Antonio Mazzeo e AlessandraNardini, a illustrarlo in commissione. Secondo il racconto della famiglia, confermato da testate giornalistiche locali, l’ingegnere sarebbe stato catturato da agenti della Guinea equatoriale e trasferito nel carcere di quel paese in quanto oppositore politico al regime di Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Molti osservatori segnalano che il carcere “Black Beach” è la prigione più dura e disumana al mondo, dove i detenuti vengono sottoposti a tortura e altri trattamenti disumani.
Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd
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