Venerdì 11 gennaio alle 21,30, al Teatro Il Momento, via del Giglio 59 a Empoli, si terrà la prima assoluta dello spettacolo "Carlo Levi. Cristo si è fermato a Eboli" di Andrea Mancini con Paolo Giommarelli e Silvia Bagnoli.
La storia raccontata è quella di Carlo Levi, che poco prima di morire, nel 1973, perde la vista e scrive Quaderno a cancelli, un libro, ma anche una serie di disegni e addirittura dipinti. In questi scritti e in queste opere grafiche, c’è riassunta e reinterpretata la sua vita. Per questo Paolo Giommarelli, che dà voce e corpo allo scrittore e pittore, passa dal buio della fascia sugli occhi, alla luce della Basilicata degli anni del Cristo si è fermato a Eboli, il libro più famoso e più bello di Carlo Levi.
Ne nasce un viaggio nella memoria che, oltre che suggestivo, diventa straordinariamente evocativo (ma se si vuole anche didattico, nel senso che apre all’universo narrativo e pittorico del suo protagonista).
L’attore al centro della scena ha gli occhi coperti da una benda, alla sua destra e alla sua sinistra, si alternano o si sovrappongono immagini e scritti di Levi, che ne raccontano e ne illustrano la vita. Insieme a lui c’è Linuccia (interpretata da Silvia Bagnoli), la figlia di Umberto Saba, compagna di tutta la vita, che evoca insieme a Levi gli anni della sua giovinezza, fino al momento dell’invalidità. Linuccia diventa via via tante donne legate in qualche modo a Levi, dalla madre, alle donne del sud, quelle lucane degli anni del confino, ma anche altre figure incontrate dallo scrittore in tempi successivi, tra queste Francesca Serio, la madre del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia.
L’attore racconta la sua condizione di invalidità, superata scrivendo e disegnando su un quaderno con le righe in rilievo, un “quaderno a cancelli”, ma subito dopo si trasforma nel giovane Carlo, mandato al confino nella parte più arcaica della Basilicata, a interloquire con un paesaggio aspro e bellissimo e con contadini di una saggezza antica. L’amore per questi uomini e queste donne resterà per sempre. Fino alla sua morte e alla sepoltura, proprio nel cimitero di Aliano, che è diventato a ragione il suo paese adottivo.
Fonte: Ufficio stampa
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