La base militare di Camp Darby è un enorme deposito logistico, di munizioni, armamento, sistemi d’arma, mezzi corazzati. La sua area di servizio comprende tutto il Mediterraneo, il Nord Africa e il Vicino Oriente (inclusa la Siria).
È esclusivamente statunitense e non NATO. Come ha fatto notare Manlio Dinucci, “Camp Darby ha fornito la maggior parte delle armi (mezzi corazzati, proiettili d’artiglieria, bombe e missili per aerei) usate nelle due guerre a guida USA contro l’Iraq, nel 1991 e 2003; ha fornito gran parte delle bombe e missili per aerei usati nella guerra USA/NATO contro la Jugoslavia nel 1999 e in quella contro la Libia nel 2011 […] Camp Darby ha svolto sin dagli anni Sessanta la funzione di base della rete golpista costituita dalla CIA e dal SIFAR nel quadro del piano segreto «Gladio». Camp Darby è una delle basi USA/NATO che – scrive Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione – hanno fornito gli esplosivi per le stragi, da Piazza Fontana a Capaci e Via d’Amelio. Basi in cui «si riunivano terroristi neri, ufficiali della Nato, mafiosi, uomini politici italiani e massoni, alla vigilia di attentati»”.
Il potenziamento previsto comprende una nuova linea ferroviaria, due terminal e l’ampliamento del molo sul canale dei Navicelli, che la collega direttamente al porto di Livorno. Quest’ultimo, in conseguenza dell’intenso traffico di armi, di navigli e di sommergibili a propulsione nucleare, è classificato porto a rischio di incidente nucleare, pertanto soggetto al piano di emergenza esterno previsto dalla legge.
Il piano è secretato per motivi militari, ma la legge prevede comunque l’obbligo di informare la popolazione, che in caso di incidente deve sapere come comportarsi a seconda della distanza (con un raggio d’incidenza stimato per Livorno fino a 50 chilometri, ma che probabilmente potrebbe essere più vasto). Continua la battaglia in corso da anni per la chiusura immediata della base, la sua riconversione a fini civili e l’uscita dell’Italia dalla NATO.
L’avversario di classe, il nemico imperialista, manda avanti la sua politica di guerra e morte con strategie e piani pesati, studiati e ragionati. Dobbiamo lottare per imporre una politica concreta di pace e cooperazione, con una democratizzazione delle relazioni internazionali. Ciò sarà possibile soltanto con l’espulsione delle basi militari USA e NATO dall’Italia. Le votazioni avvenute nelle assemblee elettive e le posizioni espresse dagli schieramenti politici ci hanno sempre confermato come l’opposizione alla guerra ed alla NATO siano una discriminante ineludibile anche nella scelta degli interlocutori politici dei comunisti e di una Sinistra coerentemente anticapitalista e antimperialista.
Contro la presenza militare USA in Italia e nel mondo, che costituisce un presidio militare aggressivo (avente il compito di impedire con la forza l’emancipazione e l’indipendenza dei popoli e delle nazioni), in solidarietà con Cuba e la sua Rivoluzione, il PCI regionale toscano aderisce al presidio indetto dall’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba per chiedere la cessazione immediata dei lavori di ampliamento di Camp Darby e la restituzione della base USA di Guantanamo a Cuba. Sabato 5 gennaio 2019, dalle ore 11.00, davanti all’entrata della base, a Tombolo lungo la strada Livorno-Pisa.
PARTITO COMUNISTA ITALIANO - TOSCANA
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