L'arresto della presidente di Astir Loretta Giuntoli ha scatenato le reazioni politiche a Prato, Poggio a Caiano e anche in tutta Italia. Il Cas è stato definito da alcuni media un 'lager' e logicamente sono arrivate dichiarazioni di ogni colore politico.
Puggelli: "Poggio a Caiano città aperta a tutti, voglio chiarezza"
"Poggio a Caiano è una città aperta che tutela i diritti umani e per questo ha sempre posto tre condizioni fondamentali in merito all'accoglienza dei richiedenti asilo: rispetto delle regole, integrazione e una sostenibilità numerica e organizzativa che si è sempre tradotta in un numero contenuto di persone accolte. Tra tutti, il primo principio è di certo il più importante: il rispetto della legalità. Su questo non possiamo accettare nessuna zona d’ombra pertanto aspettiamo che sia fatta la massima chiarezza su quanto è successo nei CAS di Poggio". Queste le parole del sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli. "Ricordo a tutti, ma sopratutto alle forze di destra che in queste ore stanno speculando su questa vicenda giudiziaria, che attaccare un Comune o un Sindaco ha davvero poco senso: come ricordato dalla procura, i progetti di accoglienza dei richiedenti asilo fanno capo esclusivamente alla Prefettura - pertanto direttamente al Ministero degli Interni - che tramite appositi accordi e convenzioni con i gestori stabilisce regole, numero degli ospiti ed attività di controllo. I Comuni solitamente hanno un ruolo passivo, anche se - a dirla tutta - l’Amministrazione poggese, che ha favorito progetti di integrazione nati dall'iniziativa diretta del mondo dell'associazionismo e del volontariato locale, è intervenuta diverse volte negli anni scorsi attraverso lettere formali a difesa dei cittadini poggesi che si lamentavano per problemi di convivenza. In tale corrispondenza è stato più volte chiesto all'Ufficio Territoriale del Governo di garantire il rispetto dei principi sopra citati. Per questo motivo, per quanto di competenza dell'Amministrazione comunale, confermo la massima disponibilità e collaborazione alle attività di verifica in corso con la magistratura che sta lavorando per far chiarezza sulla vicenda".
Marcheschi (FdI): "Fallita l'accoglienza toscana"
"L'accoglienza toscana è fallita! Ma soprattutto quale accoglienza, è soltanto business delle cooperative. Altro che modello-Riace questo è il modello di Rossi e della sinistra in Toscana! E' emblematico il caso dei gestori di otto strutture a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano accusati di non aver fornito pasti e pulizie, lucrando sui fondi ricevuti dalla Prefettura. E la presidente del Consorzio Astir è ai domiciliari. Una “mangiatoia” costruita sulle spalle degli immigrati e di tutti i contribuenti Toscani. E' una "frode" sui profughi, centri migranti fatiscenti ed immigrati lasciati al freddo e alla fame. E non è la prima volta che vengono effettuati arresti in questo settore. Questa è l'accoglienza della Sinistra, e si capisce perché questa Sinistra non vuole il centro per i rimpatri in Toscana" commenta Paolo Marcheschi, consigliere regionale Fdi.
Ovattoni (Lega) e Bresci (FdI): "Accoglienza? È business"
"Apprendiamo la notizia delle indagini che vedono coinvolti alcuni centri di accoglienza, tra cui quelli gestiti da Astir a Poggio a Caiano e crediamo che quanto accaduto confermi - sostengono Patrizia Ovattoni e Diletta Bresci, rispettivamente Segretaria Provinciale Lega e capogruppo Lega–FDI in Consiglio Comunale - che accogliere presunti profughi sia sempre più un business, alla faccia della pietà cristiana.
Dalle indagini, infatti, risulta che solo una parte delle risorse destinata all’accoglienza fosse utilizzata per fornire servizi e che siano state evidenziate carenze nella fornitura dei pasti, nei servizi di lavanderia e in quelli di pulizia.
E pensare - sottolineano Ovattoni e i consiglieri del gruppo Lega-Fdi Diletta Bresci, Elena Chiti, Stefano Chiti e Valentina Lanzilotto - che qualcuno si ostina ancora ad affermare che non vi siano aspetti lucrativi dietro l'accoglienza degli immigrati, ma solamente la voglia di aiutare il prossimo.
Insomma speriamo di non sentire la solita tiritera pro-accoglienza che da parte della Sinistra ascoltiamo da troppo tempo”.
Prestanti: "Chiarezza anche a Carmignano"
“Le notizie emerse dall’inchiesta in corso sono estremamente gravi e dolorose, il rispetto delle regole e della legalità sono un punto cardine dell’accoglienza e su questo non possiamo transigere. Quello che serve ora non è la caccia alle streghe, ma la ricerca della verità. Non dimentichiamo che l’intera vicenda tocca soggetti deboli quali i migranti, ma anche molti lavoratori che svolgono con correttezza il proprio lavoro. Poniamo la totale fiducia nell’azione della magistratura e auspichiamo che venga fatta la massima chiarezza su quanto è successo all’interno dei Centri di Accoglienza Straordinaria di Carmignano (Cas) e, se qualcuno ha sbagliato, deve pagare”. Così il sindaco Edoardo Prestanti interviene in merito all’inchiesta della Procura di Prato su alcuni Cas presenti a Prato, Carmignano e Poggio a Caiano.
“La strumentalizzazione politica che qualcuno sta facendo in queste ore in merito a quanto sta accadendo non giova a nessuno, attaccare un Comune o un Sindaco è davvero insensato. Ricordo a tutti che i Centri di Accoglienza Straordinaria, a differenza dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), sono gestiti direttamente dal Ministero degli Interni attraverso le Prefetture locali. I Comuni quindi non sono interpellati direttamente nella gestione degli stessi, ma solo per eventuali opportunità, come progetti e attività socialmente utili, svolte in collaborazione con il mondo dell’associazionismo locale in nome dell’accoglienza diffusa, che va sempre salvaguardata”.
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