Il campo rom di Navacchio fa discutere anche e soprattutto a Ponsacco. Alcuni ospiti della struttura di Cascina sarebbero in dirittura di arrivo a Ponsacco in via Rospicciano, ed è nata una polemica. Francesca Brogi, primo cittadino ponsacchino, ha espresso la sua contrarietà alle scelte della giunta leghista di Cascina e nei giorni scorsi ha avuto un botta e risposta a distanza con il suo omologo Susanna Ceccardi.
Oggi, giovedì 27 dicembre, Brogi ha indetto una apposita conferenza stampa in cui è stata chiara: "La politica della ruspa non risolve nessun problema. Il vero problema è a monte. Noi siamo per l'accoglienza ma anche per una gestione diversa della situazione". Il timore è che l'arrivo dei nomadi sgomberati possa diventare il motore di disordini e tensione sociale. "Non vogliamo che si creino ghetti", ha riferito il primo cittadino, "Siamo contro questo modo di far politica così come siamo contro chi fa scaricabarile tra un comune e l'altro. Siamo a favore di una accoglienza che punti sulla integrazione".
Le famiglie rom che sono a Ponsacco nell'immediato sono due per un totale di sette persone. In futuro potrebbero arrivare altri due nuclei. In via Rospicciano sono presenti già quattordici famiglie provenienti dal campo di Oratoio (Pisa) sgomberato nel 2016. "Inoltre l'immobile è della Futura, società fallita che deve oltre 400mila euro al Comune di Ponsacco per Ici e Imu non pagato. Ora è gestito da una società che si chiama SFH. Come si nota, la situazione non è semplice" ha spiegato il sindaco.
Brogi è stata informata della nuova sistemazione dei rom da una telefonata 'informale' dei carabinieri e ora spera di avere un colloquio proficuo col Prefetto: "Questa situazione andava chiarita prima e non adesso ma comunque spero di avere un confronto risolutivo. Col Prefetto ci vedremo il 28 dicembre". Ha poi aggiunto: "L'immobile di via Rospicciano è segnato da forti criticità. Qui sono presenti famiglie di origine straniera e si solleverebbero problemi che minerebbero la convivenza pacifica sul territorio. Non si può chiudere un ghetto per crearne un altro".
A Ceccardi, che ha parlato del caso prima di Natale così come Edoardo Ziello, Brogi ha risposto: "Sono sempre stata contro i ghetti, ho una pec ufficiale del 2016 in cui chiedevo di intervenire al Prefetto di Pisa. Allora dicevo che quello stabile non era idoneo, non volevo lì una concentrazione di stranieri. Ceccardi pensa davvero di sgomberare un immobile privato con norme di agibilità con una ruspa? Lei spende 20mila euro per Cascina e fra sei mesi dovrebbe spenderne altrettanti a Ponsacco... Facciamo un'asta tra comuni allora? Non è questa la strada". Brogi si è fatta interprete pure "della voce delle forze dell'ordine perché anche loro avrebbero problemi da questa situazione".
"È grave che tutto questo avvenga senza avvertire i sindaci. Ho dovuto ricostruire tutte le informazioni da sola e non è questo il modo in cui si organizzano le cose. Va gestito lo sgombero e anche il post sgombero per evitare ghettizzazioni. Cascina ha speso 5mila euro a persona per spostare il problema da un territorio all'altro. Serve una regia per ricollocare le persone e favorire i processi di integrazione, serve una concertazione interistituzionale" è stato il grido di protesta finale del sindaco di Ponsacco, che ha ricevuto l'appoggio del Partito Democratico.
Presenti in sala giunta oggi anche i consiglieri regionali Andrea Pieroni e Alessandra Nardini e i parlamentari del PD Susanna Cenni e Lucia Ciampi: "Ci sono aspetti che condividiamo. Non può essere gestito solo da un singolo comune un problema del genere. Politicamente non si può pensare che alcune forze affrontino problemi in maniera unilaterale. Dovrebbero farsi più carico dei problemi veri. Presenteremo una interrogazione parlamentare sulla gestione dell'immobile di Ponsacco". La loro mozione è stata sostenuta anche dal consigliere Antonio Mazzeo e del parlamentare Stefano Ceccanti.
“Una foto su una ruspa, una dichiarazione con il pollice in alto e il consenso è servito. Ma sono bastati pochi giorni per svelare la verità. E bene ha fatto oggi la sindaca di Ponsacco Francesca Brogi a denunciare di nuovo pubblicamente la situazione. Anche stavolta i leghisti hanno scattato tante foto ad uso dei social, ma non hanno risolto nessun problema: hanno solo fatto propaganda nella loro rincorsa allo scontro sociale, che non si preoccupa di persone e molti bambini, per i quali il problema è l’alloggio, ma anche l’inserimento in un percorso scolastico ed educativo. La sindaca Ceccardi dove pensava che sarebbero andate le famiglie rom con 500 euro in tasca? E cosa hanno da dire, di concreto, i leghisti dei comuni di approdo di queste famiglie, oltre alle battute propagandistiche?” così Simona Bonafè, segretaria del PD toscano, dopo la conferenza stampa della sindaca di Ponsacco in merito allo sgombero del campo rom di Cascina.
Gianmarco Lotti
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