Da essere senza lavoro a percepire la Naspi pur avendo un contratto a termine. Queste sorti alterne sono toccate a un nostro lettore di Santa Croce sull'Arno, Donato Francavilla, che afferma di aver informato per tempo l'Inps sia tramite il Patronato Inca di Santa Croce sull'Arno che nella sede di Pontedera. Dopo la stipula del contratto per lavorare in una conceria del comprensorio il 5 marzo, rinnovato il 16 dicembre passato per un altro anno, il 16 novembre è giunta la lettera che invita a riscuore la Naspi, ossia l'assegno per la disoccupazione. Il signor Francavilla, 50 anni dipendente di una conceria, ha percorso più volte il tragitto nella sede del Patronato, ricevendo a suo dire parole rassicuranti ma che non si sarebbero concretizzate nei fatti visto le missive che continuano a giungere. All'ennesima richiesta da parte di Francavilla, dal Patronato è stata esposta una via alternativa: riscuoterli e poi, quando la pratica si sarà finalmente sistemata, restituirli. Ma la burocrazia è crudele: l'invio è netto, la restituzione lorda. E allora dovrà fare richiesta per ottenere indietro il lordo e tornare in una situazione di parità. Il 50enne si è rivolto ai giornali per mostrare questa situazione ai limiti dell'assurdo e sperare che con la visibilità dell'articolo si possa giungere finalmente a una soluzione.
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