Gli auguri di Tomasi alla città: "Potremmo dover chiudere delle scuole. Nel 2019 investimenti sulla cultura"

Alessandro Tomasi

"Per la seconda volta ho l’onore di fare gli auguri alla mia città e di essere davanti a voi con la stessa emozione e lo stesso orgoglio di un anno fa, ma con una mutata consapevolezza.

Questi auguri segnano infatti il primo vero anno di governo, quello in cui abbiamo sentito il peso delle difficoltà e delle responsabilità, durante il quale è stato necessario trovare la forza per superare gli ostacoli, per mantenere intatta la tenacia e l’entusiasmo, per avere il coraggio e l’onestà di dire di aver sbagliato, di ammettere i ritardi e, a volte, di dover dire dei no.

Il confronto e l’apertura agli altri ci sono serviti per scegliere al meglio e magari anche per cambiare idea quando è giusto farlo. Perché sappiamo di non essere infallibili e restiamo convinti che la democrazia si eserciti attraverso l’ascolto. Per questo, lo sforzo che chiedo a me stesso e a i miei collaboratori è quello di essere aperti e presenti nella città, di continuare a lavorare quotidianamente per risolvere i grandi ed i piccoli problemi delle persone, di ascoltare, di considerare anche la voce più distante e quella più avversa.

In questo ultimo anno abbiamo seminato quanto più è stato possibile seminare. Non vi nascondo le tante difficoltà incontrate, le frustrazioni per quello che avremmo voluto fare in molto meno tempo, ma spero che i frutti si inizino a vedere nel corso del prossimo anno. Vero è, senza dubbio, che abbiamo lottato con entusiasmo e con il massimo impegno. Il nostro agire deve trovare un equilibrio tra il quotidiano, la gestione delle emergenze e ciò che è strategico.
È sicuramente prioritario il futuro dei nostri figli ed anche il loro presente. Soprattutto è prioritaria la loro sicurezza. Non si può parlare di manutenzione soltanto dopo il crollo di un ponte. Ed è per questo che per la prima volta a Pistoia abbiamo dato inizio a una massiccia opera di controllo degli edifici scolastici di nostra competenza - nidi, materne, elementari e medie – attraverso l’avvio delle verifiche statiche e sismiche attualmente in corso in 27 scuole di Pistoia.

Quella intrapresa rappresenta una strada inesorabile da percorrere. Una di quelle strade che, lo dico chiaramente, non porta a facili consensi, che non si concluderà con noi e che proseguirà con le future amministrazioni, affinché la città e le famiglie possano avere scuole adeguate.
Quello intrapreso è un lavoro che si prospetta lungo e difficile, e che passa attraverso lo svolgimento delle verifiche, la progettazione, la ricerca dei finanziamenti e gli interventi. Intanto siamo già partiti con il rifacimento e la messa in sicurezza della materna La Balena, dopo aver sbloccato i lavori alla scuola La Girandola inaugurata a settembre. Abbiamo deciso di assumerci la responsabilità delle verifiche perché non potevamo certo sottrarci a questo compito tanto importante.

Voglio essere chiaro: laddove alcuni controlli dovessero dare esiti negativi, dovremmo chiudere delle scuole e trovare delle soluzioni, come abbiamo fatto con le scuole Frosini e con l’asilo il Mulino. Si tratta di un’ ipotesi che potrà creare indubbiamente disagi alle famiglie ma questo non ci spaventa, perché sappiamo che per ogni genitore la sicurezza dei propri figli è la cosa più importante e perché siamo convinti che la direzione presa sia quella giusta, soprattutto guardando al futuro della città.

Gli edifici scolastici non sono semplici strutture, non sono soltanto pareti, ma sono luoghi di crescita e di formazione essenziali per i nostri ragazzi e per la nostra società, in cui le insegnanti svolgono un ruolo fondamentale per le famiglie, aiutandole in un difficile compito di educazione e formazione.
Un ruolo che sempre più, lo dico da padre, va difeso da chi vorrebbe delegittimarlo.

Sono strategiche anche le strutture sportive, in cui si sfogano le grandi passioni capaci, al pari della musica e delle arti, di tenere lontani i giovani da pericolose derive. Lo sport è determinante nella formazione perché è maestro di lealtà, esalta il coraggio, lo spirito di amicizia, di sacrificio e insegna a vincere e a perdere.

Per questo, a vent’anni di distanza dall’ultimo consistente intervento e grazie all’impegno dei professionisti dell’ufficio tecnico del Comune che hanno realizzato la progettazione, potremo rimettere a nuovo il Campo scuola. Nel 2019 continueremo a lavorare anche sul Pallone di pattinaggio, sulla messa in sicurezza della tribuna ovest dello stadio e sull’affidamento dei campi sportivi. Anche quello sugli impianti è un percorso lungo, che dovrà trovare costanza negli anni futuri, oltre questa amministrazione.

Non c’è alcun dubbio: questa amministrazione sta con gli onesti, tutela i più deboli. Nel corso del 2018 abbiamo installato e messo in funzione decine di telecamere di videosorveglianza e nel 2019 ne accenderemo altre, perché si tratta di strumentazioni importanti anche sotto il profilo della deterrenza. Abbiamo inoltre, con fatica, mantenuto il servizio notturno della Polizia Municipale, che ringrazio, e stiamo dotando i nostri agenti di nuovi mezzi e tecnologie. Ma nessuna telecamera, nessuna tecnologia, nessun presidio del territorio, può bastare in una città che perde i suoi centri di aggregazione: prima vera garanzia di sicurezza.

Una giostra in un parco, un chiosco all’aperto, un luogo vissuto segnano il discrimine fra degrado e decoro, tra insicurezza e tranquillità. Ne avremo dimostrazione con la bella stagione nel parco di Monteoliveto, dove sarà riaperto il bar, che è stato affidato dal Comune tramite bando. Non è stato ancora così, invece, per l’Altrove di piazza d’Armi, su cui abbiamo aperto un secondo avviso per l’assegnazione. Allo stesso tempo ci siamo attivati per rendere possibile l’apertura in ogni area verde della città di altri chioschi, ed abbiamo affidato i lavori per rifare l’area giochi al parco della Rana, che potrà essere finalmente accessibile anche ai bambini disabili.

Con questa stessa volontà di migliorare la città attraverso il decoro, attraverso la normalità di un luogo curato, lavorano gli uomini dei cantieri comunali, anzi “i ragazzi dei cantieri comunali” come qualcuno con simpatia li ha ribattezzati, che voglio ringraziare, insieme a tutti gli altri dipendenti del Comune, dagli uscieri ai dirigenti.

Chi pensa che dietro alle manutenzioni svolte dai giardinieri e dal personale dei cantieri non ci sia qualcosa di più, commette un errore di presunzione. Il vero significato va oltre il singolo intervento, e sta nella costruzione di una diversa forma mentale, di un diverso modo di agire, che impone di trattare e curare gli spazi pubblici come si farebbe con la propria casa, con l’attenzione rivolta anche alle piccole cose, in una lotta al degrado e all’imbecillità dei pochi che non ci deve vedere arresi, anche perché questi luoghi pubblici sono costruiti con fatica attraverso il contributo e i soldi di tutti, ed è a tutti che appartengono.

Sappiamo bene, però, che per ogni area recuperata ce ne sono molte altre che versano in stato di abbandono, in un territorio tanto esteso da renderne più complicata la gestione e che porta purtroppo a far credere che ci siano territori di diversa dignità. Per noi, lo voglio ripetere, tutte le zone hanno pari dignità ed in ogni zona spetta a tutti fare la propria parte per mantenerne il decoro.

Di sicuro continueremo a multare chi abbandona l’immondizia e gli ingombranti lungo le nostre strade, come abbiamo iniziato a fare già da alcuni mesi, e continueremo a lavorare per superare il fallimento del sistema di raccolta in vigore nel centro storico attraverso l’installazione di cassonetti interrati e per estendere, nei prossimi anni, la raccolta differenziata al resto del territorio pistoiese come è giusto e doveroso fare. Allo stesso tempo però, è necessaria una programmazione impiantistica da parte della Regione per lo smaltimento dei rifiuti, altrimenti ogni sforzo sarà vano.

Nel 2019 oltre a quella dei rifiuti, delle scuole e dello sport, ci aspettano anche altre grandi questioni da affrontare e percorsi da iniziare:
∙come la progettazione del parco nell’area dell’ex campo di volo: una cassa di espansione che sarà prima di tutto un polmone verde da 50 ettari in una posizione strategica, ben visibile da chi percorre la Firenze-Mare. Un’area confinante con il Cespevi, su cui la città e soprattutto il mondo del vivaismo sono chiamati a dare il proprio fondamentale contributo. Alla cassa di espansione è collegata anche un’altra importante e annosa questione, quella del Bacino di Gello, su cui nei giorni scorsi abbiamo fatto un significativo passo in avanti riuscendo a mantenere i finanziamenti destinati all’opera;
- come la riqualificazione di Bottegone, su cui stiamo lavorando senza sosta da oltre un anno. Tra i cambiamenti nazionali in corsa e in attesa della finanziaria del Governo, noi abbiamo pronti molti progetti;
- c’è poi l’estensioni della rete idrica in quelle zone ancora sprovviste di acquedotto. Il fatto che molte famiglie siano tagliate fuori da un servizio così essenziale, rappresenta una sconfitta per tutti, e una vergogna nel 2018. Per la prima volta però, a Pistoia, abbiamo intrapreso con le famiglie un percorso di estensione della rete. Iniziamo nel 2019 da via del Bollacchione, con l’obiettivo arduo di continuare a investire per portare l’acqua ai cittadini nel corso dei prossimi anni;
- poi, nel 2019, dovremo continuare il lavoro sull’area del Ceppo, dopo averlo fatto in questi mesi insieme all’Asl per arrivare ad un accordo a tre con la Regione, mossi dall’intento che quell’area non resti una ferita nel cuore della città ma possa davvero essere restituita ai cittadini con funzioni pubbliche e sanitarie. Queste rappresentano le questioni importanti, insieme a molte altre, su cui siamo chiamati a lavorare mantenendo salda la nostra impostazione, che non prevede annunci senza avere qualcosa di concreto tra le mani.

Nel prossimo anno rafforzeremo, inoltre, gli investimenti sul turismo e sulla promozione della città perché siamo convinti che Pistoia abbia tutte le carte in regola per attrarre visitatori. Lo ha continuato a fare anche dopo che si sono spenti i riflettori di Capitale della Cultura: quest’anno infatti siamo riusciti a mantenere il livello dei turisti al pari del 2017. Un risultato non banale e non scontato. Occorre però promuovere di più la nostra città. Coraggio! Raccontiamoci, mostriamo le nostre bellezze e le esperienze uniche che Pistoia riserva: l’altare di San Jacopo nella Cattedrale, il suono dell’organo Hermans nella chiesa dello Spirito Santo, i tamburi dei corteggi storici, i pulpiti, la cupola illuminata della Basilica della Madonna.
Continueremo a ritenere quello del turismo come uno dei settori di sviluppo economico della città, in un’ottica che comprende tanti aspetti, come quello delle nostre tradizioni che trovano espressione anche nei borghi di montagna e di collina detentori di un’autenticità e di un’identità da salvaguardare.
Penso alla farina di castagne dell’Orsigna, ai metati ancora in uso, a chi di notte veglia l’essiccazione per settimane mantenendo il fuoco debole e costante, senza fiamma.

O dei nostri festival, come il Blues che nel 2019 compie quarant’anni. Questa non è una manifestazione di soli concerti a pagamento, che potrebbero essere fatti in ogni altra parte del mondo, ma deve essere sempre più un momento culturale. Noi abbiamo scritto al Ministero per i beni e le attività culturali chiedendo un riconoscimento per il festival. Rivendichiamoli questi quarant’anni di Blues, questi quarant’anni di storia.

Dobbiamo continuare a investire su tutto ciò che è cultura e arte, provando anche a percorrere nuove strade, come quella del cinema. E infatti stiamo lavorando perché Pistoia diventi una possibile sede di supporto al mondo del grande schermo per le scenografie, all’interno del progetto “Manifatture digitali cinema” con l’aiuto della Regione e della Fondazione. E poi abbiamo lavorato sul rilancio del Teatro Manzoni approvando un nuovo statuto e ritrovando la volontà di farne uno strumento culturale condiviso dai Comuni.

È partito inoltre il Piano strategico della cultura, che ha una linea già tracciata. Voglio dirlo con le parole del professor Giuseppe Gherpelli, presidente dell’Associazione teatrale e project manager di Pistoia Capitale della Cultura: «La discrezione con cui la città si offre al visitatore è elemento costitutivo della sua bellezza; per questo ci si permette di insistere sulla capacità di commisurare gli sforzi che dovranno essere fatti su una progressione meditata, controllata, attentamente partecipata in ogni sua fase, orientata assai più sulla qualità intrinseca delle proposte culturali, dei servizi e dell’accoglienza, che su improvvisati tentativi di attrazione a tutti i costi».

È con l’ intento di aprire la città verso l’esterno che abbiamo cercato di promuovere il Natale a Pistoia e di creare degli eventi ed un clima per invogliare le persone a venire da noi con un’atmosfera per i bambini, con gli abbellimenti a verde, l’ arte e le iniziative culturali. Voglio ricordarne due su tutte: l’omaggio nel Palazzo Fabroni al maestro pistoiese Umberto Buscioni “L’anima segreta delle cose”, e Palazzo aperto che negli scorsi giorni ha permesso a più di duemila persone di visitare le meraviglie nascoste di questo Palazzo grazie ai ragazzi delle nostre scuole che hanno fatto da guida ai visitatori.
È proprio in questo clima natalizio, di addobbi e regali, che mi preme rivolgere un pensiero ai tanti pistoiesi seguiti dai nostri servizi sociali e da tutte le realtà che sorreggono la nostra comunità.

Ebbene, voglio dire che il Comune lavora quotidianamente nel silenzio, proprio per rispettare la dignità delle persone, affrontando situazioni drammatiche. Un impegno costante, assiduo, che non riempie le pagine dei giornali, delle tv nazionali, che non fa scalpore, che non vuole suscitare rumore - visto che al centro ci sono persone in difficoltà da tutelare e da proteggere - ma che rappresenta uno dei compiti più nobili a cui un amministratore può adempiere ed anche il pilastro di un “patto” sociale che deve essere sempre rispettato. Senza questo principio per il quale la comunità aiuta chi ha bisogno, chi ha contribuito al bene della comunità stessa, si andrebbe verso la rottura del rapporto tra istituzioni e cittadini. Quello del sociale è un impegno costante svolto nel rispetto delle persone aiutate, con cui cerchiamo di creare un percorso che, laddove sia ancora possibile, eviti di entrare nel baratro e restituisca loro la dignità.

Guardate che, anche se non lo raccontiamo, tutti i giorni questo lavoro esiste e nel 2018 ci ha permesso di accompagnare fuori dall’emergenza tante persone ridando loro un lavoro e una casa. Questa è una vittoria per tutti. Questo per me è il più grande regalo di Natale che possa esserci. Il nostro impegno è volto anche ad attirare investimenti su Pistoia, ad avere posti di lavoro. Non dobbiamo rinunciare ad essere una città manifatturiera, a lavorare per l’insediamento di nuove piccole e medie imprese che guardino alla ricerca e allo sviluppo della qualità.

La nostra città sta sperimentando il nuovo rapporto con una multinazionale come Hitachi, che di sicuro rappresenta un soggetto diverso da quello con cui Pistoia si era trovata a rapportarsi per decenni. Ma una cosa resta invariata: la capacità del nostro territorio di offrire una grande esperienza e le migliori maestranze del settore. È questo il valore insostituibile che offre la nostra città, ed è mossi da questa consapevolezza che negli scorsi mesi abbiamo lavorato insieme ad Hitachi per concretizzare l’avvio di un progetto di alternanza scuola/lavoro negli istituti professionali pistoiesi. Un risultato sicuramente importante per la formazione dei ragazzi.

Sull’altro importante settore economico di Pistoia, il vivaismo, credo sia fondamentale fare più rete e, come ho già detto, pensare tutti insieme al futuro del Cespevi, il Centro sperimentale per il vivaismo, che dopo il suo salvataggio, attraverso l’intervento della Fondazione Caript, ha bisogno del rilancio a tutela soprattutto dei più piccoli produttori della filiera. La ricerca e l’innovazione saranno fondamentali per il futuro del settore, per proteggere il prodotto da eventuali rischi, per migliorare l’impatto ambientale nelle zone produttive. Tutte questioni su cui già siamo al lavoro.

Voglio infine augurare a voi e alle vostre famiglie un Natale e delle Feste serene. Un augurio, permettetemi, carico di coraggio. Sappiamo tutti che il mondo oggi è quanto mai complicato, non dobbiamo però fermarci soltanto su queste complicazioni ma attivarci insieme per superarle. Ognuno dimostrando di farsi carico delle proprie responsabilità con coraggio. Davanti alla nostra comunità, non vedo ostacoli che siano insuperabili. Anzi, vedo opportunità.

Vedo una città che dietro l’apparente carattere litigioso e chiuso sa essere davvero solidale e aperta quando ce n’è bisogno. Voglio fare gli auguri a tutti voi, a questa città che amo. La mia città, che ritrovo nei volti incontrati per strada, nei vostri sorrisi, nel silenzio che cala in piazza del Duomo ad una certa ora della sera.

Dite la verità, noi pistoiesi abbiamo un carattere polemico ma sono convinto che ciascuno di noi ogni volta che ha portato un amico nella nostra città, che ha raccontato Pistoia agli altri, lo ha fatto con emozione e orgoglio.
È questa intima emozione che ci unisce".

Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia

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