Zingaretti, appoggio toscano di sette politici: "Area renziana non esiste più"

“Ripartiamo da Nicola Zingaretti segretario nazionale per allargare il progetto politico del Pd, superare la vocazione maggioritaria del partito e tornare al governo dell’Italia”. Lo ha detto questa mattina, in conferenza stampa, Federico Gelli, ex deputato e già responsabile nazionale Sanità del Partito Democratico. Una posizione sul congresso nazionale condivisa dall’assessore regionale all’Istruzione, formazione e lavoro, Cristina Greco, dall’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni, e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Remaschi, da due consiglieri regionali ,Francesco Gazzetti e Monia Monni, e da Stefano Bruzzesi.

“Non esiste più l’area renziana, forse non è mai esistita anche per diretta ammissione dello stesso Renzi e questo mi sembra un dato ormai inconfutabile - continua Gelli – anche alla luce delle scelte delle candidature per il prossimo congresso nazionale del nostro Partito. Ed è per questo che, insieme ad amici e persone che condividono una nuova visione del futuro del Centrosinistra, a partire da un riferimento nazionale come l'ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, abbiamo pensato che la proposta migliore per poter continuare questo percorso sia proprio la candidatura di Nicola Zingaretti, prendendo come riferimento il modello vincente delle elezioni regionali nel Lazio e il modello di Lucca e di Campi Bisenzio in Toscana che hanno indicato la strada da percorrere.”

Allargare il progetto politico, includere e “superare una vocazione maggioritaria verso un’idea di federazione di tante sensibilità”, sono questi gli obiettivi. “La situazione del Paese - continua Gelli - è drammatica e credo che l’effetto boomerang provocato dalle misure che il Governo sta adottando in queste ore ci darà una grossa mano. Ma non possiamo pensare che le cose cambino per il demerito degli altri, noi dobbiamo ricostruire la nostra area politica partendo proprio dal congresso nazionale”.

"L’idea è di favorire un processo di inclusione di tutti”. Aperti sicuramente a “un dialogo con il presidente della Regione, sarebbe sciocco pensare il contrario. Sarà un compito del segretario regionale e noi possiamo coadiuvarla in questo dialogo”.

Dialogo aperto anche con “ciò che rimane alla nostra sinistra. Ma la cosa importante è ora fare un buon congresso nazionale - conclude Gelli - dove ci sia con chiarezza un vincitore. Il segretario nazionale credo avrà poi il compito di ritessere le relazioni, a partire anche dai vicini di casa. Dobbiamo però capire chi sono gli interlocutori e chi è interessato a fare questo cammino. La geometria politica del Paese è in continua evoluzione, ma oggi parliamo di contenuti e le mozioni congressuali ci daranno la possibilità di fare le nostre scelte e di interpretare al meglio la società in cui viviamo.”

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