Giacomo Franceschi ha agito da solo e ha incendiato il bosco sul Monte Serra la sera del 24 settembre 2018, gli indizi ci sono e sono importanti: questo è quello che pensano gli inquirenti, a poche ore dal fermo per il 37enne volontario di Calci. Le ricostruzioni del sospettato sono parse confuse e non credibili, per questo adesso Franceschi è in carcere al Don Bosco di Pisa.
L'uomo, residente con la famiglia nella frazione di Colle, ha scelto di non rispondere al gip e oggi proprio il gip D'Auria farà conoscere la sua decisione: c'è in ballo la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Procura di Pisa.
Ad aver tradito il volontario è stato il cellulare, le celle telefoniche non mentono. La cronologia delle mappe di Google 'aiuta' gli inquirenti: ha tracciato tutti i percorsi dell'indagato e la sera del 24 settembre era proprio nel punto da cui è partito l'incendio. Inoltre Franceschi avrebbe percorso sentieri nel bosco prima dell'allarme per il rogo. Sarebbe stato lui il primo a dare l'allarme ai colleghi e al presidente dell'associazione Paolo Logli di Calci, il gruppo dei volontari antincendio in cui agiva Franceschi.
Il primo ad avere sospetti, invece, è un maresciallo dei carabinieri forestali. Subito dopo l'inizio dell'incendio, i suoi occhi si posano subito sul calcesano, anche se questi partecipa attivamente alle operazioni di spegnimento. Le numerose informazioni date da Franceschi la notte tra il 24 e 25 settembre non fanno altro che aumentare i sospetti. Da qui parte l'indagine, arrivata al punto attuale: il 37enne avrebbe anche ammesso di aver bruciato qualcosa la sera del 24, ma stando alle sue parole si sarebbe trattato di alcuni fili della tuta.
Un brutto risvolto della vicenda arriva dai social network, autentico vaso di Pandora in questo caso. La rabbia dei suoi compaesani e di moltissime altre persone ha superato il livello di guardia. C'è chi lo minaccia e chi ne invoca la gogna in piazza, i parenti sono sorvegliati dagli amici perché c'è chi teme ritorsioni. Tra i commenti - alcuni molto truci - c'è anche chi sospetta che Franceschi non abbia agito da solo.
Per ora rimangono suggestioni di paese, mentre il 37enne è ancora dietro le sbarre. I dubbi ci sono anche perché si parla di una 'ristretta rosa di nomi' riguardo i sospettati entrati nel mirino delle forze dell'ordine già a settembre. Ci saranno novità in tal senso? Gli inquirenti non hanno troppi interrogativi in testa e sono sicuri che Franceschi abbia fatto tutto senza l'aiuto di nessuno.
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