"Il Forteto è stato finalmente commissariato. Stasera la decisione del Mise sulla cooperativa le cui vicende hanno scritto una triste pagina della nostra storia. Il Governo ha fatto in pieno il suo dovere, quello che i precedenti governi non hanno avuto il coraggio di fare". Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ieri stasera su Twitter.
È così arrivato il commissariamento della cooperativa di Vicchio del Mugello dove lavorano molti degli ospiti della comunità creata da Rodolfo Fiesoli, condannato per violenza sessuale e maltrattamenti. "Era un atto dovuto. Il Movimento 5 Stelle realizza ciò che promette. Si tratta di un passo verso la giustizia in quella che è una delle pagine più vergognose e oscure della storia recente della nostra regione", ha commentato il consigliere regionale di M5S Andrea Quartini.
Il nome del commissario è quello dell’avvocato Jacopo Marzetti, attuale garante dell’Infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio. “Persona competente, con esperienza e sensibilità necessarie ad affrontare un compito così delicato” commenta Quartini.
Mugnai “Vinta una battaglia iniziata sei anni fa. Questo sarà un buon Natale”.
“Quando nel gennaio 2013, contro la volontà della maggioranza di sinistra e con il biasimo del Presidente del Consiglio regionale della Toscana, che ci redarguì, prima per lettera e poi in Aula, per esserci occupati troppo del Forteto, presentammo la relazione della prima commissione d’inchiesta sul Forteto, quella che per prima e contro tutti, raccontò cosa fosse per davvero tale comunità, chiedemmo subito il commissariamento della cooperativa perché era evidente come quella realtà economica fosse controllata dalla comunità/setta. E lo facemmo non solo per un senso di giustizia, ma anche per garantire un futuro ad una realtà aziendale che, seppur cresciuta e prosperata anche sul dolore e sulla sofferenza, oggi rappresenta una ricchezza per il territorio, a condizione però che sia definitivamente staccata dal controllo della setta guidata dal “Profeta” Rodolfo Fiesoli, l’Orco del Forteto”. Questo il commento alla notizia del commissariamento della cooperativa Forteto da parte dell’On. Stefano Mugnai, vice capogruppo di Forza Italia alla Camera, che di quella commissione d’inchiesta regionale fu il Presidente.
“Ci sono voluti sei anni - conclude Mugnai -. Sei anni di battaglie, dapprima molto difficili e solitarie, poi quando divenne più facile prendere posizione contro il sistema Forteto, accompagnati da nuovi zelanti seppur tardivi compagni di viaggio, ma alla fine ci siamo arrivati. Era un dovere che avevamo con le tante, troppe vittime del Forteto. Occorre però chiarire un concetto: questo non dovrà essere un commissariamento finalizzato alla liquidazione dell’azienda, ma al suo rilancio. Rilancio che passa inevitabilmente dal taglio di ogni linea di controllo o condizionamento fra la setta e la governance della cooperativa.”.
“Credo, no sono convinto, che sulla vicenda Forteto, dal 2012 in poi, la politica abbia saputo scrivere una bella pagina. Una pagina di coraggio e di verità che permette, anche se solo in parte, di emendare 30 anni di collusioni e di colpevoli negligenza. Adesso il mio pensiero va alle vittime incontrate ed ascoltate in questi anni... beh, ce l’abbiamo fatta. Questo sarà un buon Natale, un Natale speciale”.
Bambagioni, Finalmente giustizia, ora un nuovo corso per rilanciare l'azienda
"Finalmente giustizia è fatta su una delle pagine più brutte della Toscana. Finalmente le vittime del Forteto dopo tante sofferenze hanno avuto giustizia. Il Ministro Di Maio è riuscito là dove altri hanno fatto orecchie da mercante. L’augurio è che il commissario sappia rilanciare un’azienda importante per la Toscana".
Così Paolo Bambagioni, consigliere regionale del Pd e già presidente della seconda commissione d'inchiesta, destinatario nelle settimane scorse di una querela da parte della cooperativa per dichiarazioni relative alla mancata discontinuità ai vertici della cooperativa. L'udienza, in calendario il 18 dicembre scorso, è stata rinviata al 5 febbraio prossimo.
Forteto, Bambagioni: "Finalmente. Quel che non è riuscito a Calenda è riuscito a Di Maio. Ora sarebbe interessante vedere come son state gestite le casse della cooperativa"
“Un atto di giustizia tanto atteso che le due commissioni di inchiesta avevano ripetutamente richiesto al governo. Sono stato più volte a Roma per chiedere il commissariamento della cooperativa e così liberare l’azienda dai vincoli della comunità, però i funzionari hanno sempre trovato mille difficoltà; gli stessi funzionari che con un governo nuovo e una volontà più decisa hanno trovato le motivazioni per assumere il provvedimento. Quel che non è riuscito a Calenda è riuscito a Di Maio”.
Così Paolo Bambagioni, consigliere regionale del Pd e già presidente della seconda commissione d’inchiesta sul Forteto, in un'intervista a Novaradio.
“Al commissario rivolgo l’augurio per l’importante e delicato incarico, e sin d’ora gli rinnovo la massima disponibilità qualora volesse approfondire il lavoro svolto dalla commissione regionale. Confido che il dottor Marzetti - ha aggiunto il consigliere Pd - non si limiti a un ruolo burocratico, ma possa imprimere finalmente una vera svolta e permettere l’avvio di una storia nuova, salvaguardando i posti di lavoro. Nel frattempo sarebbe interessante vedere come è stata gestita la cooperativa negli ultimi due anni, vedere i movimenti economici: perché la cooperativa, con un patrimonio ingente fatto di aziende, terreni, immobili acquistati con il sudore dei soci, era la cassa della comunità. Spero che il commissario possa trovare il modo di risarcire coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare e che il tribunale ha ritenuto che abbiano diritto al risarcimento”, ha concluso Bambagioni.
Il deputato di Fratelli d'Italia e Vicepresidente della seconda commissione d'inchiesta del Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli.
"Onore al merito del governo che lo ha fatto: finalmente il Forteto è tolto dalle mani dei fedelissimi di Fiesoli. Il commissariamento è un atto dovuto che che sarebbe dovuto arrivare molti anni fa e che Fratelli d'Italia invoca come soluzione dal gennaio 2013". Lo afferma il deputato di Fratelli d'Italia e Vicepresidente della seconda commissione d'inchiesta del Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli.
"Nel 2013, nello stesso giorno in cui in Consiglio regionale si discuteva della relazione della Prima Commissione regionale d'inchiesta - racconta Donzelli in una ricostruzione sul suo blog - per la prima volta Fratelli d'Italia presentava una mozione per chiedere, per l'appunto, il commissariamento del Forteto. Fu una vicenda molto concitata nella quale il Partito democratico rinviò l'atto in commissione dove fece le barricate. Una riunione, quella della commissione, che culminò addirittura in una specie di crisi isterica e di lacrime che colpì l'allora presidente e attuale senatrice Pd Caterina Bini".
"Appena tre mesi dopo, per la richiesta pervenuta al Mise dal Consiglio Regionale, gli ispettori ministeriali fecero visita al Forteto e già nell'agosto 2013 chiesero il commissariamento della struttura. Eppure quel commissariamento venne bloccato: a inizio marzo 2014 gli ispettori tornano al Ministero una settimana dopo l’insediamento di Renzi a Palazzo Chigi e fecero cadere la richiesta di commissariamento", aggiunge Donzelli.
"Nei mesi successivi il Partito democratico si oppose ancora alle nostre richieste sul commissariamento, sia in Consiglio regionale che in Parlamento, dove addirittura il governo intervenne in Aula dando parere contrario. Il Ministero, insomma, conosceva da molti anni la vicenda: più volte rappresentanti dei soci dissidenti, così come la commissione regionale d'inchiesta ed esponenti politici hanno sollecitato ai vari ministri la necessità di questa discontinuità. Ci auguriamo adesso che il nuovo commissario garantisca l’indipendenza e abbia la forza necessaria per rompere in maniera drastica e senza esitazioni con il passato", conclude Donzelli.
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