A Natale torna a San Piero a Grado la rappresentazione del Presepe Vivente grazie all’organizzazione della parrocchia di San Piero a Grado che raccoglie molte associazioni tra le quali l’Associazione Cattolica, l’Acli di San Piero a Grado, La Sagra del Pinolo.
La magia del Presepe Vivente si rinnoverà la sera del 24 dicembre alle ore 20.30 e in replica il pomeriggio del 26 dicembre a partire dalle ore 17.00.
L’assessore al Turismo Paolo Pesciatini invita i cittadini a partecipare all’evento: “Il nostro territorio è ricco di luoghi e bellezze assoluti; San Piero a grado è uno di questi e fa da cerniera tra la città e il litorale. Qui si trova la magnifica basilica romanica dove si terrà il Presepe Vivente. Come amministrazione comunale ci prodigheremo per rafforzarne l’organizzazione e per farlo conoscere ancora di più anche dal punto di vista turistico utilizzando i nostri canali come abbiamo fatto quest’anno inserendolo nel calendario delle manifestazioni natalizie del comune di Pisa. Invito pertanto tutti i cittadini e i turisti a visitare questa rappresentazione teatrale della grande narrazione cristiana, perché il presepe è simbolo di amore, solidarietà, fratellanza e uguaglianza fra gli uomini”
“Un luogo di solidarietà in cui le associazioni del territorio si mettono a disposizione donando il loro tempo per la comunità – dichiara l’assessore al sociale Gianna Gambaccini – realizzando una rappresentazione quasi mistica visto anche la suggestiva cornice in cui è inserita da anni. Un presepe che ha dunque un doppio significato: oltre quello tradizionale anche un richiamo ad occuparsi dei più poveri e degli emarginati, donando il proprio tempo per compiere azioni sociali fondamentali per la tenuta della nostra società”
Il presepe vivente nacque a San Piero a Grado nel 1997, come semplice rappresentazione della nascita di Gesù raccontata con i versi di Gozzano, per volere del parroco Don Mario Stefanini e della comunità. Una tradizione cristiana che consiste in una breve rappresentazione teatrale con lo scopo di raccontare la nascita di Gesù utilizzando scenografie che ricreino l’ambientazione della natività. Il primo presepe vivente della storia è attribuito a San Francesco d’Assisi, nel borgo di Greccio (Rieti) nel 1223. La tradizione si è poi diffusa in tutt’Italia e in altri Paesi cristiani, e i figuranti sono solitamente gli abitanti del posto.
Durante questi 20 anni, il presepe, composto da 200 figuranti, è stato perfezionato con luci e musiche lungo tutta l’area della rappresentazione e postazioni sempre più numerose e curate nei particolari. All’entrata si è accolti con il censimento dove i visitatori possono lasciare un segno del loro passaggio mentre entrano nella città di Betlemme. Il percorso obbligato prevede la visita al palazzo di Erode dove viene periodicamente eseguito il cambio delle guardia, poi prosegue con le varie botteghe del falegname, del fabbro, del pane, con il mercato della frutta, i dottori del tempio, la merciaia, l’arrotino, la lavandaia e le due taverne dove Maria e Giuseppe, durante il percorso tradizionale, non trovano posto per la notte. All’ingresso e al centro del presepe trovano posto anche due gabelle nelle quali i visitatori possono scambiare gli euro con i talenti, monete appositamente coniate per la rappresentazione, indispensabili per poter assaporare ciò che viene preparato nelle varie postazioni: focacce, ricotta e formaggio, prosciutto, caldarroste e vino bollente per riscaldare i più freddolosi. Infine a ridosso dell’abside della Basilica lato mare c’è la capanna, con l’asino e il bue, dove nasce il Salvatore visitato dai magi guidati da una stella luminosa.
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