Biometano dai rifiuti organici a Montespertoli, come cambia Casa Sartori

È stato presentato a Montespertoli, dall'Amministratore Delegato di Alia SpA, Alessia Scappini, e dal Presidente, Paolo Regini, il progetto preliminare per la realizzazione di una nuova sezione di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici che andrà ad efficientare l’attuale impianto di compostaggio di Casa Sartori.

Si tratta, in sostanza, di un ammodernamento tecnologico del già presente impianto di compostaggio, che diventerà ancora più efficiente, migliorando le opportunità di riciclo dei rifiuti organici e biodegrabili, producendo carburante pulito, senza emissioni. Grazie al biodigestore, i rifiuti organici differenziati nelle nostre case, attraverso un avanzato processo produttivo, saranno trasformati in biometano, con benefici per la qualità dell’aria e dell’ambiente. La digestione anaerobica è un processo biologico naturale, per mezzo del quale, in carenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas.

“Un obiettivo importantissimo che abbiamo inserito nella nostra programmazione sin dalla prima legislatura - evidenzia il sindaco di Montespertoli, Giulio Mangani - Un'opera che sarà presa a modello a livello nazionale. Quando sarà completato sarà un impianto totalmente sostenibile in termini ambientali ed energetici e chiuderemo in questo modo in maniera ancora più virtuosa il ciclo dell'organico”.

L’impianto, oltre al compost di alta qualità utilizzato come fertilizzante in agricoltura, produrrà appunto il biometano, biocarburante pulito e completamente rinnovabile. Tutta la procedura avverrà al chiuso, in ambiente sigillato, senza quindi produrre emissioni in atmosfera. Il progetto prevede l’immissione del biometano nella rete nazionale Snam Gas tramite il punto di consegna posto sulla strada provinciale Valdorme. Il materiale “digestato” prodotto durante la fase anaerobica che ha dato origine al biogas, miscelato con sfalci e potature, viene avviato alla fase di compostaggio per dare vita al compost.

“Stiamo parlando di un impianto che, una volta completato l’adeguamento, sarà il più grande in Italia con questo tipo di tecnologia - sottolinea l'AD della società di gestione dei servizi ambientali della Toscana centrale - Avrà una capacità di trattamento di 165mila tonnellate all’anno di rifiuti organici e biodegrabili, produrrà oltre 25mila tonnellate di compost; circa 11milioni Nm3/anno di biometano aventi una potenziale energia di 100 milioni di kWh/anno”.

Naturalmente, per migliorare l'efficienza del trattamento del ciclo dei rifiuti non può bastare soltanto l'impiantistica, ma è necessario anche aumentare ulteriormente la qualità della raccolta differenziata sul territorio, che a Montespertoli viaggia con numeri già sopra la media nazionale.

Un processo virtuoso che ridurrà il costo del servizio e anche i disagi della popolazione: “È un'opportunità per il nostro territorio - continua Mangani - con una ricaduta economica su tutto il sistema produttivo montespertolese e l'abbattimento delle tariffe sulla gestione dei rifiuti. Inoltre, la riconversione del polo impiantistico a totale recupero dei rifiuti, ridurrà anche il numero di mezzi di trasporto impiegati di circa il 20% rispetto al 2017, traffico che verrà ulteriormente mitigato con l'apertura della nuova circonvallazione di Empoli.

Infine, sarà l'opportunità per realizzare sul nostro territorio un distributore di biometano, che non ha precedenti in Toscana. Insomma, è un investimento molto importante, che incrementa i posti di lavoro e dà una risposta ecologicamente sostenibile al problema della gestione dei rifiuti, producendo gas pulito per autotrazione”.

“L'opera costerà circa 25 milioni di euro - aggiunge Scappini - L'iter progettuale è in fase avanzata e quello autorizzativo è in via di espletamento negli uffici della Regione Toscana. Se tutto procede secondo la nostra tabella di marcia, la messa in esercizio è prevista entro il 2020”.

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