Al via a gennaio, e per tutto il 2019, StudioTeatro, il programma di residenze artistiche pensato dalla Fondazione Teatro della Toscana per il Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, la cui gestione le è stata riconfermata per il prossimo triennio.
Tra 133 candidati da tutta Italia, Stivalaccio Teatro, ErosAntEros, Collettivo L’Amalgama, Malmadur, sono le quattro giovani compagnie selezionate per realizzare la messa in scena di spettacoli. A essi sono stati aggiunti quattro laboratori: con Teatro dell’Elce, Domesticalchimia, Batignani&Faloppa, e Pilar Ternera, Gogmagog, Meridiano Zero. I temi dei progetti selezionati spaziano dall’ambiente, ai confini, al rapporto con gli altri e alle migrazioni, dalle stagioni della vita alla manualità e ai sogni. Tutti affrontati con sensibilità e modalità sceniche diverse, come il teatro d’attore, la performance, la creazione collettiva oppure il teatro digitale.
La sala di Via Donizetti rafforza così la sua identità, qualificandosi quale “Casa degli artisti”, luogo di sperimentazione nel senso più alto del termine, e “Teatro per la città”, terreno d’incontro e confronto tra cittadini e artisti.
Per questo, il Teatro della Toscana ha deciso di privilegiare la concreta urgenza creativa e di sostenere l’originalità artistica, l’innovatività anche comunicativa, la solidità progettuale e l’attenzione, non superficiale e non di comodo, al rapporto con il territorio di Scandicci e dell’area metropolitana fiorentina.
StudioTeatro prevede un attento tutoraggio artistico, organizzativo e tecnico, coordinato dai responsabili delle singole attività della macchina teatrale del Teatro della Toscana. Il contributo, produttivo ed economico, è volto al diretto sostegno della creazione, per tutelare la dignità del lavoro di attori e compagnie, perché acquistino consapevolezza, in un momento in cui risultano sempre più deboli e spesso mortificati dalle logiche di mercato.
Necessità, entusiasmo, voglia di fare. La sfida della Fondazione Teatro della Toscana per la città di Scandicci e il suo Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ guarda ai giovani e alla loro energia creativa come opportunità di scambio e sostegno per realizzare, insieme, il nuovo. StudioTeatro, il programma di residenze artistiche 2019, sperimenta un fare teatro effettivamente partecipato, che accoglie esperienze e relazioni vigorose con la “cultura attiva” di oggi, esaltando i linguaggi propri di ciascuno, ma con l’intento di crearne uno comune, fondato sulla complicità degli orizzonti espressivi. Il progetto si aggiunge ai tanti intrapresi in questi mesi trascorsi dalla riconferma della qualifica di Teatro Nazionale e s’inscrive nella visione programmatica della Fondazione di far tesoro della storia della sala di Via Donizetti, connettendola fortemente alle risorse cittadine, al rinnovato tessuto urbano, alle sue tante eccellenze, soprattutto in campo produttivo e formativo.
Così, StudioTeatro si è posto l’obiettivo, da una parte, di individuare artisti con una personale inclinazione a sperimentare per poi sostenerli e valorizzarli, esplorando, con loro, modalità di lavoro differenti dal solito, cercando di favorirne e accompagnarne la crescita; dall’altra, quello di inserire con ancora maggiore forza identitaria il Teatro Studio nel suo territorio e, più in generale, nell’area metropolitana fiorentina. Farne una “Casa degli artisti”, luogo di sperimentazione nel senso più alto del termine, e “Teatro per la città”, terreno d’incontro e confronto reale tra cittadini e artisti.
Il chiaro intento è stato differenziarsi dai progetti semplicemente erogatori di finanziamenti, che poi abbandonano gli artisti a loro stessi. StudioTeatro prevede, infatti, un percorso di attento “tutoraggio” artistico, organizzativo e tecnico, coordinato dai responsabili delle singole attività della macchina teatrale del Teatro della Toscana. Tale supervisione si traduce nella condivisione dei processi: il contributo, produttivo ed economico, è volto al diretto sostegno della creazione, per tutelare la dignità del lavoro di attori e compagnie, perché acquistino consapevolezza, in un momento in cui risultano sempre più deboli e spesso mortificati dalle logiche di mercato.
133 le proposte pervenute da tutta Italia, molte artisticamente di alto livello, il che significa che lo stato dell’arte, in Italia, è più che vivo. Necessita solo della giusta attenzione e cura. La decisione finale non è stata facile. Dopo un’attenta e approfondita analisi, e dopo aver incontrato gli artisti individuati con una prima selezione, coadiuvato dalla consulenza artistica di Natalia Di Iorio (dal 1980 si occupa di progetti teatrali in collaborazione con artisti, compagnie, teatri e istituzioni, con particolare attenzione al teatro d’arte e di ricerca; nel 1994 fonda, con alcuni operatori del settore, l’Associazione Cadmo e Le vie dei Festival), il Teatro della Toscana ha deciso di accogliere le proposte di chi ha manifestato, con immediatezza, una concreta urgenza creativa, distinguendosi per originalità artistica, innovatività anche comunicativa, solidità progettuale e interesse, non superficiale e non di comodo, al rapporto con il territorio. In questo senso, l’incontro con Scandicci, la città, la sua gente, è essenziale per la compiuta riuscita del programma complessivo come dei singoli progetti.
Dunque, le quattro proposte che hanno aderito con precisione al carattere di StudioTeatro sono quelle di:
- Stivalaccio Teatro, che con Sêmi delinea un futuro prossimo, estremo e tragicomico. È un thriller teatrale vestito da farsa grottesca. Un giallo surreale sulla necessità dell’individuazione del male, del nemico, sul germe della follia, sull’atto dimostrativo, sulla giustificazione della violenza, sul valore dei valori. In Norvegia, nelle Isole Svalbard, c’è il “Global Seeld Vault”, un bunker contenente la scorta mondiale di semi. Il presidio viene ciclicamente affidato ai corpi armati della Nato. Sêmi si svolge durante l’ultimo giorno di presidio della delegazione italiana. Prime luci dell’alba, due presenze si avvicinano furtive. Sono due donne, pronte a un gesto estremo: attaccare la banca più ecologica del pianeta (spettacolo: 17 – 19 maggio; residenza: 7 – 13 gennaio, 13 – 16 maggio);
- ErosAntEros, che con Confini #AMF dedica la terza tappa del progetto internazionale Confini all’area metropolitana fiorentina. Il lavoro prende forma direttamente dall’incontro con il territorio. Attraverso videointerviste ai cittadini (ad esempio, su che cos’è un confine oppure come viene percepita l’area metropolitana fiorentina), dialoghi con studiosi e operatori socioculturali, si interrogheranno su come lo sviluppo economico e i nuovi agglomerati urbani modificano la geografia e i rapporti identitari. I materiali raccolti nell’incontro con il territorio contribuiranno a dar forma alla creazione che verrà presentata al termine della residenza (spettacolo: 18 – 20 ottobre; residenza: 9 – 22 settembre, 10 – 17 ottobre);
- Collettivo L’Amalgama, che con Qui e ora di Roland Schimmelpfenning mescola passato e futuro, esplorando le profondità dei rapporti amorosi. Il testo del drammaturgo tedesco contemporaneo, difatti, espone le complesse relazioni di un gruppo di persone dai 30 ai 60 anni d’età. In scena un lungo tavolo è imbandito in una sera d’estate, lampadine appese a un filo lo illuminano, intorno siedono gli invitati di un matrimonio in cui gli sposi hanno ormai 50 anni. Sia esso la ripetizione di un evento o l’evento stesso, non c’è passato, presente e futuro, c’è solo il “qui e ora” (spettacolo: 29 novembre – 1 dicembre; residenza: 2 – 8 settembre, 25 – 28 novembre);
- Malmadur, che con 50 minuti di ritardo riflette su di noi e su come ci esprimiamo quando affrontiamo temi come l’accoglienza e l’immigrazione. Tale progetto teatrale di tipo performativo è nato da un’esperienza realmente accaduta alla Compagnia su un aereo della linea Volotea diretto da Mykonos a Venezia, la cui partenza è stata ritardata a causa della presenza di due profughi a bordo. 50 sono i “minuti di ritardo” strappati alla nostra quotidianità e concessi per fermarsi a riflettere sul tema dell’immigrazione, anche attraverso l’uso dei social network: una pagina Facebook, appositamente creata e gestita dalla cabina di regia, comunicherà direttamente con gli spettatori, chiamati a intervenire in diretta utilizzando il proprio smartphone (spettacolo: 13 – 15 dicembre; residenza: 21 – 27 ottobre, 2 – 12 dicembre).
Oltre alle quattro residenze previste dal bando di selezione, sono stati aggiunti quattro laboratori, per dare continuità al lavoro di ascolto del territorio di realtà già attive in precedenza a Scandicci: Teatro dell’Elce, Domesticalchimia, Batignani&Faloppa, e Pilar Ternera, Gogmagog, Meridiano Zero:
- Teatro dell’Elce con A volte mi chiedo a cosa pensi il nemico: anche lui guarda le stelle?, liberamente ispirato a L’Ennemi, album illustrato di Davide Calì e Serge Bloch, affronta il tema del nemico. Si approfondisce il tema cardine del testo: la tendenza umana a vedere nell’altro un nemico, a sentirsi coinvolti in dinamiche di conflitto dove l’altro è irriducibilmente il diverso. La riflessione viene sviluppata attraverso l’originale e consolidata metodologia dei “cerchi sonori”, nome dato a una piattaforma di improvvisazione collettiva ideata e sviluppata appositamente, che indaga le possibili interazioni tra la produzione di musica live e l’azione scenica in un processo di creazione teatrale (restituzione: 20 gennaio; laboratorio: 14 – 19 gennaio);
- Domesticalchimia con La banca dei sogni, dall’omonimo libro di Duvignaud e Corbeau, lavora sull’importanza del sogno in un’epoca in cui la necessità di produrre prende il sopravvento su tutto. Non si tratta solo di teatro d’inchiesta, con alcuni sognatori chiamati sul palcoscenico a parlare della loro storia, quanto piuttosto di un evento che combina realtà e finzione. L’impegno è quello di presentare il percorso dell’attività onirica dal bambino fino all’anziano e di lasciare che l’indagine si sviluppi su due piani: il piano della realtà e quello della finzione, o meglio la realtà del sogno (esito: 5 – 7 aprile; laboratorio: 22 marzo – 4 aprile);
- Batignani&Faloppa con Costruire è facile? analizzano il rapporto tra artigianato (tradizionale o artistico che esso sia) e comunità. I contenuti (il significato psico-emotivo individuale del costruire, la manualità come luogo di competenza autobiografica, il ri-uso e il ri-ciclo, l’avvelenamento del territorio come pratica dell’abbandono) ha indicato la forma di lavoro: aprirsi alle prove. Ecco, allora, un censimento preventivo delle botteghe artigiane tradizionali e recupero dei materiali di risulto/di ri-uso, in modalità di baratto; un laboratorio artigiano itinerante (su due carrelli) nei luoghi di riferimento visibili della comunità. 20 spettatori/assistenti verranno poi invitati a essere diretti protagonisti dello spettacolo, testimoni della costruzione, in tempo reale, di una comunità temporanea tra sconosciuti (esito: 10 – 12 maggio; laboratorio: 5 – 9 maggio);
- Pilar Ternera, Gogmagog e Meridiano Zero con Merdrexdue prevedono uno studio intenso e approfondito su Ubu Re di Alfred Jarry: tre compagnie diverse incontrano un territorio e la sua comunità per costruire, prima di uno spettacolo, connessioni profonde di riconoscimento ed esperienze di senso. Il teatro è usato come strumento d’osservazione capace di attivare pratiche d’indagine e visioni condivise. Pilar Ternera, Gogmagog e Meridiano Zero provano così a sperimentare una nuova forma di vita e di libertà lontana dalla quotidianità che ci vuole mansueti, onesti e innocui. In fin dei conti, come dice Alfred Jarry, “vivere è il carnevale dell’essere” (esito: 15 – 17 novembre; laboratorio: 28 – 29 settembre, 2 – 3 novembre, 8 – 14 novembre).
Il cofinanziamento di Cr Firenze
Un cofinanziamento di 150 mila euro della Fondazione CR Firenze per il futuro del Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci. La Fondazione ha comunicato lo stanziamento del contributo al Comune di Scandicci, che nei mesi scorsi aveva partecipato al bando “Spazi attivi” - pubblicato dalla stessa Fondazione Cr Firenze – per il cofinanziamento del progetto “Innovazione e cittadinanza: le nuove frontiere del Teatro Studio Mila Pieralli”. Il progetto preliminare per la riqualificazione del Teatro di proprietà comunale è già stato approvato dalla Giunta e prevede nuove tecnologie video e audio 3D, un giardino sonoro, nuovi spazi e nuova platea.
“E' un progetto altamente innovativo che suscita vero interesse tra le aziende leader mondiali delle tecnologie audio e video, così come tra gli operatori artistici di livello nazionale e internazionale – dice il Sindaco Sandro Fallani – tuttavia il nostro primo obiettivo nel ripensare il Teatro Studio è quello di metterlo sempre più al centro della vita della città e dei cittadini, con un'attenzione massima alle persone che vivono, studiano e lavorano a Scandicci, e al tempo stesso uno sguardo vivo rivolto alla Città Metropolitana, alla Regione, alle proposte culturali nazionali, europee e globali. La cultura, la bellezza e la conoscenza fanno parte della nostra identità più profonda, e saranno sempre più fondamentali nella vita e nella crescita degli individui e delle comunità. Un grazie sincero va alla Fondazione Cr Firenze per l'interesse sempre acceso verso i fermenti e le risorse che si trovano nei nostri territori”.
‘’La Fondazione – dichiara il suo Direttore generale Gabriele Gori - ha attivato il bando Spazi Attivi anche con lo scopo di poter attrarre altri partner finanziari, secondo il nuovo modello di Fondazione che ha cercato di attuare il nuovo consiglio, fin dal suo insediamento. La strategia è infatti quella di rendere questa Istituzione anche un catalizzatore di risorse e di eccellenze per poter attuare progetti sempre più rispondenti alle esigenze del territorio. E’ con questo spirito che sosteniamo il Teatro Studio Mila Pieralli confidando di poter fare squadra con player internazionali’’.
Del progetto preliminare approvato dalla Giunta fa parte un giardino con installazioni sonore create da artisti; all’interno il foyer del teatro ospiterà la nuova biglietteria e al tempo stesso sarà utilizzato “come luogo dove poter sostare e connettersi in maniera più intima”. “Una caffetteria degli artisti – si legge nella presentazione del progetto – accoglierà lo spettatore e gli permetterà di riposare, oltre a dare vita ad un altro genere di esposizione artistica che condurrà al vero ingresso al teatro: un corridoio di ombre e luci che periodicamente un’artista caratterizzerà attraverso esposizioni temporanee accompagnandolo in sala”. Alla platea verrà data una nuova immagine, sfuttando la zona centrale e “creando uno spazio più omogeneo”; verrà data maggiore flessibilità alle ali laterali, sfruttando le gradinate come sedute, creando così zone che possono cambiare immagine di volta in volta in base all’utilizzo.
Il Teatro Studio Mila Pieralli è di proprietà del Comune di Scandicci ed è attualmente gestito dalla Fondazione Teatro della Toscana a seguito di un bando pubblico. Lo spazio è attivo come luogo teatrale dagli anni ’80, con l’alternanza tra la gestione dei Magazzini Criminali di Federico Tiezzi, Sandro Lombardi e Mario D’Amburgo e quella dei Krypton di Giancarlo Cauteruccio (con un intervallo in cui la direzione artistica è stata affidata al critico Massimo Marino).L’importo complessivo stimato per tutti gli interventi nel progetto preliminare è 1.271.118 euro; il Comune, che ha già inserito l'intervento nel Piano delle Opere, si riserva la possibilità di individuare successivamente “eventuali soggetti privati disposti a contribuire alla realizzazione del progetto tecnico e culturale attraverso forme di sponsorizzazione o partenariato inerenti lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie di ultima generazione in campo audio o video o multimediale”.
Fonte: Ufficio stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Scandicci
<< Indietro