Archeologia, gli scavi e le ricerche targate Università di Firenze

Campagne di scavi e progetti di ricerca in Italia e all’estero. Quasi 1.100.000 euro di finanziamento complessivo, fra il 2015 e il 2018, destinato al settore archeologico dall’Ateneo fiorentino e da fonti esterne (enti, ministeri, fondazioni, donazioni). La ricerca archeologica dell’Università di Firenze spazia tra Italia e Oriente, secondo una scala cronologica che va dalla Preistoria all’età classica, per arrivare al Medioevo. Secondo i dati della classifica internazionale “QS World University Rankings by Subject 2018” Firenze è la quinta università in Italia per reputazione internazionale e impatto della ricerca archeologica.

Sedici esperienze di ricerca sono state presentate oggi a Palazzo Fenzi, al convegno “Il Futuro del Passato”, che si è svolto presso il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas).

“L’archeologia - spiega Ilaria Romeo, docente di Archeologia classica e curatrice della giornata - si avvale oggi anche delle moderne tecnologie e dell’informatica, ad esempio i droni, la fotogrammetria e la modellazione 3D. Gli scavi e le ricerche a cui partecipa l’Ateneo vanno da  Vetulonia al Salento, da Ansedonia al Pollino, fino ad arrivare in Anatolia e in Siria, in Egitto e a Creta. Senza dimenticare le indagini in Giordania e in Armenia di archeologia medievale, disciplina di cui Firenze costituisce uno dei poli d’origine”.

Molte e avvincenti le sfide delle ricerche presentate. Eccone solo alcune: ricostruire la vita dell’Uomo di Neanderthal nella Grotta del Cavallo, nel Salento;  decifrare le tavolette cuneifomi dell’antica città di Ebla in Siria o di Hattusa, capitale dell’impero degli Hittiti, nell’attuale Turchia;  identificare grazie al georadar un nuovo edificio nella colonia romana di Cosa, ad Ansedonia, o l’incredibile  stratificazione di civiltà presenti negli scavi sotto la basilica di San Giovanni in Laterano a Roma.

Un video – disponibile su UnifiMagazine – riassume alcuni dei contenuti presentati in occasione della giornata.

L’iniziativa si è svolta nell’ambito di “Parliamo di ricerca”, il nuovo format di appuntamenti per presentare e raccontare gli studi realizzati dall'Ateneo. All’incontro hanno partecipato il prorettore alla ricerca Marco Bindi, il direttore del dipartimento Sagas Andrea Zorzi, Fabio Martini e Domenico Lo Vetro (archeologia preistorica), Gloria Rosati (egittologia), Stefania Mazzoni, Marina Pucci, Giulia Torri e Amalia Catagnoti (archeologia e la filologia del vicino Oriente), Margherita Jasink e Maria Emanuela Alberti (civiltà egee), Luca Cappuccini, Giandomenico De Tommaso, Ilaria Romeo e Paolo Liverani (archeologia classica ed etruscologia), Guido Vannini e Michele Nucciotti (archeologia medievale).

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