La recente ordinanza dell'Ufficio circondariale marittimo di Piombino con cui si impedisce la piccola pesca all'interno di una zona rilevante del Golfo di Follonica mette a rischio il futuro occupazionale di una cinquantina di pescatori: l'area oggetto dell'ordinanza va dunque riperimetrata, il territorio non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. La Flai-Cgil ha raccolto la preoccupazione dei lavoratori e delle loro famiglie: stamani abbiamo ottenuto un incontro con il dirigente comunale Maurizio Poli per illustrargli la criticità della situazione.
Dopo aver incontrato Poli abbiamo avuto anche un colloquio con il sindaco Massimo Giuliani. Sia il dirigente comunale che il primo cittadino si sono dichiarati sensibili alle nostre rivendicazioni e ci hanno garantito che si faranno portavoci delle nostre richieste nei confronti dell'Ufficio circondariale marittimo. Ringraziamo dunque Poli e Giuliani per la disponibilità dimostrata: adesso speriamo che la Capitaneria di porto faccia davvero un passo indietro e si arrivi a una nuova perimetrazione dell'area.
L'Ufficio circondariale marittimo di Piombino aveva emanato l'ordinanza in questione (è la numero 119) lo scorso 26 novembre. Nel testo si prevede "l'installazione dei nuovi segnalamenti degli impianti di allevamento ittico e mitili di tipo off-shore in gabbie galleggianti". L'ordinanza prevede espressamente che per una distanza minima di 100 metri dal perimetro della congiungente dei quattro punti delle coordinate indicate sia vietata la pesca. L'attuazione dell'ordinanza significherebbe un colpo mortale in particolare alla pesca al rossetto che da novembre a marzo rappresenta circa il 70% dell'intero fatturato del settore della piccola pesca. Con tutte le conseguenza negative del caso in tema di occupazione. Si torni indietro e si perimetri in modo diverso l'area: Piombino non può permettersi altri drammi occupazionali.
Nicolò Cortorillo,
segreteria Flai-Cgil provincia di Livorno
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