Libro 'Eurislam' a Pisa, DiC a Conti: "Ritiri il patrocinio della presentazione"

Abbiamo inviato una lettera aperta al sindaco Conti per spiegare perché riteniamo inopportuna la sua scelta di concedere il patrocinio del Comune alla presentazione del libro "Eurislam. L'invasione dell'Europa e la caduta dei valori occidentali". La presentazione è organizzata dal Comitato "Il Popolo Decide", già promotore del referendum contro l'apertura della moschea a Pisa, e verrà ospitata nella Sala Regia a Palazzo Gambacorti il prossimo 6 dicembre.

Nel concedere i patrocini il sindaco è tenuto ad attenersi al vigente regolamento comunale. Noi chiediamo il ritiro del patrocinio alla presentazione del libro perché riteniamo che i criteri previsti nel regolamento non siano stati rispettati.

L'istituto del patrocinio esiste per "favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale”. Suo presupposto è il "riconoscimento del valore civile, morale o culturale di un’iniziativa" tanto che la concessione del patrocinio esprime "la simbolica adesione del Comune” all'evento. Si possono patrocinare iniziative solo in determinati settori di intervento, tra cui le attività umanitarie e di sostegno alla pace, e gli enti ammessi al patrocinio devono operare "nell’ambito dello specifico settore di intervento". La domanda a cui invitiamo il sindaco a rispondere pubblicamente è semplice: tali criteri sono stati rispettati nel caso del patrocinio concesso alla presentazione del libro "Eurislam"?

Noi riteniamo di no. Fin dal sottotitolo, in cui allude a una "invasione dell'Europa" da parte dei musulmani, "Eurislam" si presenta come un libro poco o per nulla scientifico, il cui scopo non è informare e far riflettere la cittadinanza, ma manipolarla e spaventarla con scenari tanto più catastrofici quanto meno fondati nella realtà. L'autore del libro ignora o manipola i dati statistici in materia di immigrazione e confessioni religiose, basandosi più che altro su luoghi comuni e teorie complottiste relative alla diffusione dell'Islam in Italia e in Europa. 

Non c'è nessuna "invasione" in corso, né di stranieri, né di credenti musulmani. I dati del Dossier Statistico Immigrazione 2017 mostrano una netta prevalenza delle confessioni cristiane tra i cittadini stranieri. I cristiani ammontano a 3,75 milioni circa degli stranieri (1,5 ortodossi, poco meno di 1 milione cattolici, poco più di 250.000 evangelici e fedeli di altre chiese cristiane). I musulmani sono circa 1,5 milioni. 340.000 sono induisti, buddhisti, sikh e fedeli di altre tradizioni religiose orientali. 220.000 sono atei o agnostici. Se si considerano i cittadini italiani che professano l'Islam (forse non tutti sanno che la maggior parte dei musulmani presenti in Italia sono di nazionalità italiana) si arriva a 2,8 milioni di persone, pari al 4,8% della popolazione. Una piccola minoranza, in linea con la media europea del 4,9%.

Se libri come Eurislam hanno una qualche eco è perché in Italia esiste una percezione gravemente distorta della presenza islamica. Secondo un sondaggio della Ipsos Mori del dicembre 2016 tendiamo a sovrastimare la presenza di persone di fede islamica al 20%, con uno scarto di ben 15,2% dalla realtà. In Italia esiste anche una crescente propensione a credere ai complotti. Nel libro l'immigrazione e la diffusione dell'Islam in Europa sono presentate come risultato di un non meglio specificato piano (di chi?) per islamizzare l'Europa. Si tratta di "teorie" prive di ogni fondamento scientifico, che ricordano tristemente falsi storici come i "Protocolli dei Savi di Sion" che nel primo Novecento hanno aizzato l'odio verso gli ebrei, con gli esiti ben noti, accusandoli di ordire un complotto per conquistare il mondo. Per l'autore tutte e tutti noi partecipiamo in qualche modo al nuovo complotto islamico, nella misura in cui "non ci sposiamo più e, se ci sposiamo, non facciamo più figli (perché abortiamo e usiamo sistemi contraccettivi)". 

Chiamiamo il sindaco  spiegare pubblicamente perché la presentazione di un libro di questo livello possa costituire un'attività di interesse generale e meriti il riconoscimento di un qualche valore civile, morale o culturale, come previsto dal regolamento per concedere il patrocinio. La cittadinanza ha diritto a essere informata e formata, non fuorviata e allarmata in modo ingiustificato. Lo scarso valore scientifico dell'opera, unito a un messaggio diffamatorio e un atteggiamento discriminatorio verso i cittadini italiani e stranieri di fede islamica, costituiscono una lesione grave dell'immagine del Comune di Pisa: la concessione del patrocinio, infatti, implica una condivisione dello spirito dell'iniziativa.

Se il Comitato "Il Popolo decide" vuole (dis)informare i propri sostenitori, convincendoli sempre di più che la costruzione della moschea a Pisa vada osteggiata, a dispetto della libertà di culto tutelata dalla Costituzione e delle normative urbanistiche vigenti, riteniamo debba farlo senza il patrocinio del Comune di Pisa e senza potere usufruire della Sala Regia di Palazzo Gambacorti. Il fatto di avere tale Comitato tra i propri sostenitori non autorizza il sindaco a derogare dal Regolamento sui patrocini, a meno di non violare il principio dell'imparzialità della pubblica amministrazione.

Diritti in Comune (Una Città in Comune, Rifondazione Comunista, Possibile)

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