Il Comitato CambiaMenti dice la sua sul Liceo Marconi. La scuola, dapprima a San Miniato poi trasferita a San Donato e attualmente a La Scala, è finita nel mirino di Matteo Squicciarini, Laura Cavallini e Federico Faraoni, che hanno diramato una nota.
È buona norma che i finanziamenti pubblici vengano erogati per opere immediatamente cantierabili e non per progetti dei quali non si sa né dove né quando (e neppure se) verranno realizzati, pertanto le dichiarazioni dell’Assessora Marzia Fattori rappresentano l’ennesima dimostrazione dell’assenza di una seria programmazione da parte dell’Amministrazione Comunale di San Miniato e di una scarsa capacità di coinvolgimento delle istituzioni. Rimandare ad un ipotetico accordo che dovrebbe intervenire tra la Provincia di Pisa e la Regione Toscana entro l’ormai imminente fine del 2018 come all’ultima possibilità per non perdere un finanziamento da 400 mila euro per la costruzione della sede definitiva del Liceo Marconi è un gesto che rasenta l’irresponsabilità.
Il Sindaco Vittorio Gabbanini, solo qualche mese fa, dichiarava di sentirsi orgoglioso dell’attuale localizzazione del Liceo Marconi a La Scala, mentre oggi la stessa Assessora Fattori dichiara la sede attuale del Liceo come inidonea quale soluzione definitiva, salvo l’ipotesi dell’acquisto da parte della Regione, con conseguente abbattimento e ricostruzione della stessa. Sta di fatto che la realtà resta critica : l’istituto è collocato da ormai due anni in locali che sono provvisori, per i quali l’Amministrazione Provinciale paga un affitto concordato in 33 mila euro mensili (fino al 31 Marzo prossimo), che diventeranno 43 mila a partire dal 1 Aprile 2019; senza contare che l’attuale ubicazione del Marconi crea notevolissimi disagi al traffico delle frazioni di San Miniato Basso, La Scala e Isola.
E qual è la carta che l’Amministrazione vorrebbe giocarsi nell’estremo tentativo di recuperare questi 400 mila euro già persi? Dopo aver “venduto” come già fatta una localizzazione a Fontevivo (poi rivelatasi impossibile), per la quale si era deliberato con una procedura di somma urgenza comportante variazione di bilancio e assunzione di un mutuo per l’acquisizione dell’area, salvo poi ritirare la delibera un anno dopo, ora si propone al pubblico una soluzione già scartata come inidonea nel Novembre del 2016 : l’area a sud della Tosco-Romagnola tra Ponte a Egola e Molino; una soluzione che comporterebbe un ulteriore consumo di territorio, forti problematiche legate al traffico e che soprattutto eluderebbe (come tenta di fare con disinvolta leggerezza l’Assessora Fattori) una situazione di rischio idrogeologico. Non si capisce come queste aree possano passare in poco tempo da inidonee ad idonee, da problematiche ad adatte. Intanto la sede storica del Liceo Marconi a San Miniato è abbandonata da anni in attesa di una soluzione per l'intera area, mentre si continua a commettere l'errore di disseminare il territorio di strutture inutilizzate.
Con ben tre sedi tra pseudoprovvisorie, pseudodefinitive e realmente abbandonate l’opzione di inventarne una quarta, con inevitabile consumo di nuovo territorio ci sembra davvero troppo e forse questo problema andrebbe affrontato legandolo anche al riuso ed alla rigenerazione del tessuto urbano. Si dovrebbe cercare di integrare la soluzione del problema “localizzazione del Liceo” con quella di altri problemi di portata comprensoriale, come le prospettive dell’ITC Cattaneo, la costituzione di un Polo Scolastico integrato con servizi di interesse cittadino, il problema del consolidamento del versante settentrionale della collina di San Miniato e quello di un’effettiva riqualificazione del Centro Storico; su questi problemi il Comune di San Miniato dovrebbe costruire una strategia condivisa non solo con la Provincia e la Regione, ma anche con gli altri comuni del comprensorio. Il Comune di San Miniato dovrebbe dunque mettere in campo una reale disponibilità alla condivisione ed alla sperimentazione di un percorso partecipato.
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