Dipendenti tutti irregolari e shoppers fuori norma, sospesa azienda agricola a Iolo

Azienda agricola di proprietà cinese controllata dal gruppo interforze a cui hanno preso parte il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) del Gruppo Carabinieri Forestale di Prato, il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Prato, la Stazione Carabinieri di Poggio a Caiano e il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza dell’Azienda ASL Toscana Centro. A Iolo, comune di Prato, sono state rilevate numerose irregolarità in materia di gestione dei rifiuti, presenza di stranieri irregolari e di lavoratori “in nero”, nonché nel rispetto della normativa in materia di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro.

I Carabinieri Forestali del NIPAAF hanno controllato la gestione dei rifiuti prodotti dall’azienda agricola, multando per 5mila euro per le shoppers senza certificazioni a norma. Per questo motivo sono state sottoposte a sequestro cautelare circa 16.200 buste contenute in 26 scatole per un peso complessivo di 102 kg.

Due soggetti di nazionalità cinese, il titolare e il cogestore dell’azienda agricola sono stati denunciati in stato di libertà dai militari del NIL per il reato di favoreggiamento della permanenza di cittadini extracomunitari clandestini sul territorio dello Stato Italiano, e per aver impiegato al lavoro nell’azienda e ospitato presso la stessa due cittadini cinesi sprovvisti di permesso di soggiorno.

A carico dell’azienda agricola controllata è stato emesso provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale avendovi riscontrato l’impiego di 3 lavoratori a nero su 3, ill 100% dei lavoratori presenti sul posto. Sono state inoltre comminate sanzioni amministrative per violazioni in materia di lavoro per complessivi 9.500 euro.

I militari della Stazione Carabinieri di Poggio a Caiano, sopraggiunti sul posto, hanno provveduto a curare il fotosegnalamento e il successivo accompagnamento dei clandestini in Questura, per il previsto decreto di espulsione.

I tecnici del Centro Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza nei luoghi di lavoro dell’ASL hanno contestato al titolare dell’azienda agricola la presenza di n. 2 dormitori stabili privi dei prescritti requisiti di abitabilità, sottoponendoli quindi a sequestro.

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